
Brillante azione dei Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza,
COSENZA 22 giugno 2017 - Quattro persone di nazionalità rumena sono state denunciate dalla stazione Carabinieri Forestale di Montalto Uffugo per attività di gestione rifiuti non autorizzata.
Le denunce sono scattate a seguito di una attività d’indagine mirata a prevenire e reprimere il fenomeno dell’abbandono rifiuti nel Comune di Montalto.
In particolare in via Caminata sono stati rinvenuti diversi rifiuti speciali e non quali veicoli fuori uso, parti meccaniche, rame ferro, elettrodomestici in disuso, pneumatici, rifiuti elettronici, cavi in plastica, batterie esauste, motori elettrici e rifiuti metallici vari.
L’area di circa 750 metri quadri, era stata adibita a raccolta e stoccaggio di tali rifiuti senza alcuna autorizzazione.
Al suo interno anche un banco attrezzato per lo smontaggio e recupero del materiale metallico quale il rame.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, ha portato all’identificazione dei quattro soggetti responsabili di tale attività illecita la cui finalità era quella dello smontaggio dei veicoli cessati alla circolazione e alla rivendita degli stessi.
I rifiuti erano stoccati in modo incontrollato sul suolo senza la dovuta impermeabilizzazione necessaria al fine di evitare il deflusso delle sostanze liquide contenenti in questo tipo di rifiuti. Oltre alla denuncia si è posta sotto sequestro l’area oggetto dell’attività illecita.
Questo il comunicato stampa:
«Il governatore della Calabria, Mario Oliverio, chiarisca, come gli ho chiesto in via formale, se esistono atti specifici sul trasferimento delle pratiche del Demanio dalla Provincia di Cosenza, avvenuto oggi e pare senza disposizioni scritte».
Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge:
«La vicenda riguarda il remoto passaggio di legge del Demanio alla Regione, inspiegabilmente non accompagnato da quello dei dipendenti provinciali che ci lavoravano.
A riguardo ci furono precise obiezioni sindacali sul trasferimento di altro personale dalla Provincia di Cosenza alla Regione Calabria.
I fascicoli del Demanio giacevano da anni presso la Provincia di Cosenza, come ho denunciato alla magistratura ordinaria e contabile, fornendo le prove.
Inoltre, mancando il personale addetto si sono cumulati ritardi enormi e la Regione non ha incassato almeno un milione di euro di canoni del Demanio».
«Oliverio – prosegue la parlamentare 5stelle – dica se prima del trasferimento di quelle pratiche è stato redatto un inventario, spieghi come la Regione intenda recuperare i canoni arretrati e riferisca perché gli addetti della Provincia cosentina non sono stati collocati negli uffici regionali del Demanio».
«La questione – conclude Nesci – merita risposte pubbliche, per un fatto di trasparenza e perché, piaccia o meno al governatore, c'è da recuperare una cifra significativa, da agricoltori e da gestori di servizi di pubblica utilità.
Purtroppo Oliverio è rimasto ancora in silenzio, il che non lo aiuta, specie in un momento in cui sono al centro delle cronache i suoi metodi di gestione e parte dei dirigenti che ha scelto».
Prodotti trasportati in violazione alla normativa. Una persona deferita
Montalto Uffugo 15 giugno 2017. I militari della Stazione Carabinieri di Montalto hanno nei giorni scorsi effettuato una serie di controlli agroalimentari su prodotti avente marchio di origine controllata.
Tale attività ha portato al sequestro di oltre un quintale di sostanze alimentari allo stato fresco destinate al consumo umano e 6000 euro di sanzioni amministrative.
I controlli su strada effettuati hanno accertato in più casi, che durante il trasporto, le sostanze alimentari erano prive delle indicazioni previste dalla normativa quale le regolari etichette che viene posta prima che i prodotti vengano immessi in commercio.
Durante uno di questi controlli, i militari hanno rinvenuto alcuni prodotti, in seguito constatati anche dal competente servizio veterinario dell’Asp intervenuto su richiesta dei militari, con presenza di muffa ed in evidente stato di cattiva conservazione, pertanto non idonei al consumo umano.
In questo caso oltre al sequestro cautelativo di tutto il materiale il trasportatore, dipendente della ditta, è stato deferito all’autorità giudiziaria per violazione alla normativa sulla disciplina igienica della produzione e vendita delle sostanze alimentari.