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COSENZA 23 SETTEMBRE 2019 – 400 quintali di legna sequestrata e due persone denunciate per aver tagliato delle piante senza alcuna autorizzazione.

E’ ciò che è avvenuto a San Sosti durante una attività della Stazione Carabinieri locale insieme ai colleghi di Fagnano Castello mirato al controllo del patrimonio boschivo del luogo.

 

 

 

 

I militari hanno rinvenuto, all’interno di un ampia area boscata in località “Le Conche” costituita da un bosco di essenze quercine il taglio di alcune piante.

Le verifiche effettuate hanno confermato che l’attività era stata effettuata in una area vincolata senza aver acquisito le dovute autorizzazioni da una ditta boschiva della zona su commissione del proprietario del terreno.

Sul posto sono state rinvenute le piante abbattute, già depezzate e in gran parte ancora giacenti sul letto di caduta, pronte per essere prelevate.

Pertanto considerato che i lavori sono stati effettuati senza autorizzazione si è proceduto al sequestro della legna e alla denuncia del proprietario e della ditta per violazione al vincolo paesaggistico e ambientale.

Particolare attenzione è posta dai Carabinieri Forestale di San Sosti alla tutela del patrimonio boschivo di competenza che ha portato nelle scorse settimane, a seguito di una attività in collaborazione con l’Arma Territoriale, al sequestro di altri 400 quintali di legna di Pioppo e alla denuncia di altre tre persone nei comuni di San Donato Ninea e San Sosti.

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Cosenza, 22 settembre 2019 - Il buco finanziario dell’Asp di Cosenza rischia di trascinare il sistema sanitario calabrese in un punto di non ritorno.

Dopo le note vicende dell’Asp di Reggio Calabria, e lo scioglimento dell’Asp di Catanzaro per infiltrazioni mafiose, l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza potrebbe rappresentare un vero e proprio crack finanziario visto che gestisce un bilancio annuale di circa un miliardo e 200 milioni.

 

 

Ancora non si è riusciti ad approvare il bilancio consuntivo 2018: nessun responsabile dell’Asp ha voluto apporre la propria firma sui documenti.

E forse qualcuno dovrebbe chiedersi il perché…

Se venisse confermata la notizia che, nel primo semestre 2019, il disavanzo avrebbe sfiorato di oltre 35 milioni di euro, la situazione sarebbe ancora più allarmante.

Si tratta di una cifra sottostimata visto che in questi mesi l’Asp di Cosenza si è trovata in una situazione di stallo senza alcun commissario o direttore generale facente funzioni. E tutto ciò non ha fatto altro che bloccare ancora di più i pagamenti.

Se poi a tutto questo aggiungiamo pignoramenti, somme vincolate presso il tesoriere dell’Asp e procedure in atto in molti Tribunali italiani, la cifra sfiorerebbe - come abbiamo avuto modo di constatare attraverso la documentazione in nostro possesso e denunciato in un dettagliato dossier - euro 783.947.089,32. E sarebbe una cifra prudenziale visto che l’ex Revisore dei conti in carica fino al 31 dicembre 2018, in una recente dichiarazione affermò che “l’importo comprensivo del contenzioso, al 31 dicembre 2016, supererebbe il miliardo di euro”.

Un fiume di denaro pubblico che doveva servire a curare i cittadini è stato invece utilizzato per interessi per ritardato pagamento, parcelle a professionisti, spese legali e in alcuni casi la stessa fattura è stata pagata due o addirittura tre volte, come testimoniano le dettagliate denunce presentate nel corso di questi anni alla Procura della Repubblica e alle autorità competenti. Un sistema collaudato che ha saccheggiato le risorse pubbliche della sanità calabrese.

Un esempio eclatante della “rapina” di denaro pubblico è rappresentato da due delibere del commissario ad acta, nominato dal prefetto di Cosenza, contro l’Asp di Cosenza a favore della banca Isif Spa.

Con delibera numero 20 del 29 aprile 2019 ha riconosciuto a fronte di euro 1.076.319,44 in sorte capitale, interessi di ritardato pagamento per euro 2.337.173,65 e euro 182.424,38 per rimborso di spese legali; con un’altra delibera, numero 12 del 24 luglio 2019, a fronte di euro 1.038.874,15 in sorte capitale ha riconosciuto quali interessi per ritardato pagamento euro 4.387.988,58.

Solo in queste due procedure - sono centinaia quelle in essere - l’Asp di Cosenza ha dovuto pagare tra interessi per ritardato pagamento e spese legali circa 7 milioni di euro.

Soldi sottratti alla gestione territoriale e ospedaliera della sanità cosentina.

Questo è solo un piccolo spaccato di quello che accade quasi quotidianamente all’Asp di Cosenza. E nel frattempo l’ufficio legale dell’Azienda sanitaria provinciale è stato depotenziato, in particolare per gli effetti del blocco del turn over e quota 100.

Per non parlare poi del sistema delle gare. Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di denunciare la gara riguardante il servizio di ristorazione, arrivata a 12 anni di prorogatio continua.

Così come le gare per la gestione delle Rsa di Caloveto e San Nicola Arcella che durano anni e, tra i vari cambi di commissione, ancora oggi non sono riusciti ad aggiudicare servizi importantissimi per il territorio. In particolare, a Caloveto dove la Rsa risulta non funzionante ed erano previsti circa 60 posti letto.

In questo contesto gli squilibri di Bilancio dell’Asp di Cosenza rischiano di provocare il definitivo dissesto finanziario, paralizzando l’intero servizio sanitario calabrese.

Una gestione irresponsabile del denaro pubblico a danno della salute dei calabresi.

La situazione si è ulteriormente aggravata dopo il Decreto Calabria che di fatto ha creato una vacatio all’Asp di Cosenza, solo recentemente colmata con la nomina della dottoressa Erminia Pellegrini.

Ci saremmo aspettati da parte della Regione e dei vari commissari decisioni tesi a combattere l’illegalità e l’allontanamento dei responsabili dalla cattiva gestione del denaro pubblico, a favore della garanzia di esigibilità dei Lea e dell’utilizzo corretto delle risorse destinate alla sanità.

Carlo Guccione Consigliere regionale

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Presidente Iacucci

Anche quest’anno siamo pronti a cominciare un nuovo anno scolastico che vedrà la Provincia di Cosenza, come sempre al fianco degli studenti, dei docenti e dei dirigenti.

 

 

 

 

 

 

Desidero rivolgere un augurio di buon lavoro a tutti gli operatori del mondo dell’istruzione ma, come al solito, il pensiero più sentito va ai nostri giovani studenti: a coloro che si affacciano al mondo degli adulti con sogni, speranze e aspettative; a coloro che si apprestano a vivere l’ultimo anno delle superiori con l’ansia per il futuro.

Non è un momento storico facile per i nostri ragazzi ma la scuola e le istituzioni hanno il fondamentale compito di mantenere viva la speranza che un cambiamento sia sempre possibile e che loro stessi ne possano essere artefici.

Solo con gli strumenti più potenti, la formazione e l’istruzione, che dobbiamo fornire loro potranno diventare cittadini consapevoli in grado di riconoscere le ingiustizie e di lottare per l’affermazione dei propri diritti.

Come Provincia stiamo facendo di tutto per dare loro le opportunità migliori.

Stiamo investendo sugli edifici scolastici e, quindi sulla sicurezza, più di quanto sia mai avvenuto in passato: abbiamo ottenuto quasi 100 milioni di euro di finanziamenti per l’adeguamento delle strutture scolastiche.

Alcune rimodernate verranno consegnate proprio in apertura del nuovo anno come l’IPSIA di Longobucco e l’Istituto Alberghiero di Castrovillari, a breve verranno riconsegnati l’Istituto Magistrale di Belvedere Marittimo e l’Istituto Alberghiero di Sibari.

Sono in fase di avvio i lavori nel Liceo Classico di Cassano, all’ITA Tommasi di Cosenza e al Liceo Scientifico Scorza di Cosenza.

Abbiamo duplicato le risorse per le politiche sociali per fornire assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità fisiche e sensoriali negli istituti superiori: riusciremo a garantire il diritto allo studio per circa 400 studenti diversamente abili.

Perché una scuola che funziona è una scuola inclusiva.

Oggi la più grande sfida della scuola, ma direi dell’intera società, è quella di garantire a tutti gli alunni pari opportunità.

Una scuola universale, plurale, accessibile, capace di valorizzare le differenze e i punti di forza di ognuno.

Sono le differenze che ci arricchiscono e solo rispettando le diversità si potrà parlare di una reale uguaglianza.

Auguri di buon anno scolastico a tutti e che sia, dunque, un anno all’insegna dell’integrazione e dell’uguaglianza.

Franco Iacucci Presidente Provincia Cosenza

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