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Prima si chiudono le cucine degli ospedali per risparmiare sui costi.

Poi siccome il personale delle cucine non può essere licenziato occorre trovargli “un posto”.

Sembra che molti vadano fare gli autisti in posti inesistenti.

Qualcuno anche autista di autoambulanza per non avere riduzioni dello stipendio.

Ma i costi del personale diventato eccedente è coperto dai risparmi del nuovo sistema di servizi di cucina?

E tutto ciò è legittimo?

 

Ed ancora in siffatte situazioni i costi della sanità si riducono od aumentano?

Ora della vicenda si interessa la politica e il consigliere regionale Giuseppe Graziano si domanda se i cuochi andranno davvero a guidare le autoambulanze.

Ed il personale di cucina, inoltre a quali mansioni sarà addetto? E per quali servizi?

Ed andrà a coprire posti inesistenti con ulteriori palesi illegittimità amministrative e contabili o saranno spese borse lavoro tratte sui fondi POR per riqualificarlo come uscieri od addetti al centralino od al protocollo?

 

Ora il consigliere Graziano chiede al Presidente Oliverio di aprire un dossier che faccia luce su una vicenda lavorativa paradossale se non grottesca.

E poi si pensa di licenziare ( giustamente) quelli che non lavorano

E quelli che lavorano e fanno questi pateracchi li lasciamo ancora nella sanità?.

E poi perché non si è tentato di ricollocare parte del personale nelle nuove ditte?

E perché non si è organizzata una cucina unica per tutto il tirreno cosentino, magari su Cetraro, anche per Paola e Praia a Mare, con lo stesso personale pubblico?

Come mai, infine, le cliniche private continuano ad avere cucine interne?

Ma siamo davvero sicuri che stiamo risparmiando a parità di qualità del servizio?

E chi lo ha certificato?

Forse l’ASP?

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Il Tribunale di Cosenza ha condannato gli ex amministratori del Comune di Aprigliano.

Le pene inflitte sono: tre anni di carcere per l’ex sindaco Gabriele Perri ( nella foto) (attuale consigliere comunale, a cui e’ stata comminata anche un’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni).

Gli altri imputati, tutti ex assessori, dovranno scontare: un anno di reclusione Roberto Lucente; un anno e due mesi Giulio Lepera; un anno e otto mesi Mario Curcio; e sei mesi Mauro Mele.

Il reato contestato e’ di abuso d’ufficio e gli episodi risalgono al 2012.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Antonio Cestone, gli ex amministratori avrebbero affidato illecitamente incarichi a professionisti esterni.

Sotto la lente della Procura, ad esempio, l’incarico affidato a una stagista o a un elettricista.

Ma, per la difesa all’epoca dei fatti non c’era al Comune nessun dipendente che possedesse i requisiti necessari, come la laurea, per svolgere quelle funzioni.

E – sempre secondo la difesa – gli incarichi sarebbero stati affidati a personale esterno non potendo fare progressioni verticali in base a quanto prevedeva la legge Brunetta.

L’inchiesta prese il via da un esposto presentato dall’allora consigliere di minoranza Franco Vigna, che si rivolse anche alla Corte dei Conti.

Nessun problema, ovviamente, là dove la minoranza manca o tace.

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Questo il comunicato stampa del Gruppo Consi liare Movimen to 5 Stelle di Rende di Sa bato 12 dicem bre 2015.

Un comunica to stampa che contesta un aggravio dei tributi dai 30 ai 50 euro a famiglia per un servizio che non decolla.

 

Rende (Cs) – La nota del responsabile del Servizio Fiscalità Locale – Tributi del Comune, informa sul fatto che “la bolletta per la Tari 2015, sarà recapitata a domicilio”.

Quello che non dice è che ogni famiglia pagherà, nei migliori dei casi, dai 30 ai 50 euro in più rispetto all’anno scorso.

Questo il regalo di Natale dell’amministrazione Manna ai cittadini rendesi.

Frutto di una decisione presa in un caldo consiglio comunale estivo, il 6 agosto del 2015, quando si è votato il Bilancio di Previsione.

Naturalmente il voto del Movimento 5 Stelle è stato contrario alla rimodulazione della tariffa, ché ancora una volta premia chi non fa la raccolta differenziata e sanziona i cittadini virtuosi.

 

Da tempo stiamo criticando la gestione dei rifiuti sul territorio comunale che paghiamo ogni anno 8 milioni e mezzo di euro per un servizio veramente insoddisfacente.

Chiediamo una tariffa puntuale, una diversa e più organica raccolta dei rifiuti, magari in orari decenti e non nel bel mezzo del giorno, una più razionale ordinanza per quel che riguarda il conferimento della spazzatura ma soprattutto l’avvio del porta a porta spinto su tutto il territorio comunale, insieme alle buone pratiche del compostaggio domestico e alla raccolta di diversi materiali attraverso i compattatori stradali.

Non crediamo sia impossibile raggiungere l’obiettivo dei rifiuti zero. Certo, le indicazioni che arrivano dalla Regione Calabria, che di fatto proroga per un altro anno lo stato emergenziale, non fanno ben sperare.

Ma non ci arrendiamo: il futuro della nostra terra e della salute dei cittadini passa soprattutto da un diverso rapporto con l’ambiente circostante, da una diversa presa di posizione di chi governa che deve volere e attuare il cambiamento, non solo attraverso slogan elettorali che lasciano il tempo che trovano.

Fra un anno scadrà anche la convenzione che regola la gestione dei rifiuti.

Noi siamo pronti a suggerire le idee più innovative e funzionali all’amministrazione Manna, sperando che vengano accolte senza riserva alcuna per poter lasciare un mondo sempre più civile e pulito ai nostri figli.

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