
Cosenza 2 maggio 2018 – Nei giorni scorsi un macchinario per lavaggio automezzi è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri Forestali in località “Cimino” nel Comune di San Marco Argentano.
Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo effettuato dai militari di Fagnano, Cerzeto e San Sosti ad una società di trasporto pubblico la quale utilizzava tale macchinario per il lavaggio dei pullman aziendali senza alcun tipo di autorizzazione.
In particolare il controllo ha constatato che le acque reflue industriali provenienti dai processi di lavaggio venivano scaricate sul suolo e, successivamente, per inclinazione del terreno, raggiungevano la cunetta di raccolta acque meteoriche della adiacente strada provinciale senza nessuna depurazione ed in assenza della prescritta autorizzazione.
E’ importante precisare che le acque reflue provenienti da attività di autolavaggio sono classificate come “industriali” e pertanto i relativi scarichi devono, di conseguenza, essere autorizzati.
Si è quindi proceduto al sequestro del macchinario e alla denuncia del procuratore della società di trasporti per violazione alla normativa ambientale.
Una storia che durava da tempo.
Il proprietario di una farmacia aveva denunciato ai carabinieri ammanchi inspiegabili dal registratore di cassa.
I carabinieri così, prendendo spunto dalle segnalazioni ricevute, hanno deciso di effettuare alcuni approfondimenti all’interno della farmacia negli orari di chiusura.
Così nel primo pomeriggio di lunedì, mentre l’esercizio pubblico era chiuso per la pausa pranzo, i militari hanno tratto in arresto in flagranza del reato di furto aggravato B.S.P., longobucchese classe 1964.
L’ennesimo furto di parte dell’incasso di una farmacia.
Colto in flagrante dai carabinieri il ladro.
L’uomo, infatti, sfruttando le poche presenze nel Paese dato l’orario, si era introdotto in farmacia e si era diretto al registratore di cassa, asportando la somma, poi recuperata e restituita, di circa quaranta euro.
I militari, appostati sul retro, sono prontamente intervenuti e per lui sono scattate le manette.
Successivi accertamenti hanno permesso di trovare nell’abitazione dell’uomo una somma di denaro di circa millecinquecento euro, probabile provento di ulteriori furti perpetrati nei giorni scorsi con le stesse modalità.
Sono in corso approfondimenti per verificare come l’uomo potesse aver ottenuto una copia delle chiavi dell’esercizio commerciale.
Il 54enne, al termine delle formalità di rito, è stato rimesso in libertà su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, non ritenendo sussistenti allo stato esigenze di natura cautelare, per cui si procederà alla convalida dell’arresto.
Salvatore Procopio, di 60 anni, agronomo avrebbe chiesto 20 mila euro per conto di Antonella Caruso, di 53 anni, funzionaria di “Calabria Verde” l’ente in house della Regione Calabria che gestisce il settore della forestazione, all’imprenditore boschivo di 35 anni, Antonio Spadafora, per il rilascio di un’autorizzazione boschiva.
E stamattina i due sono stati arrestati e posti ai domiciliari
Il generale Aloisio Mariggiò, Commissario di ‘Calabria verde’, facendo riferimento ad Antonella Caruso,ha dichiarato “i rapporti con la Caruso erano chiusi da mesi”.
“Come Direzione di Calabria Verde – ha aggiunto Mariggiò – i rapporti con la Caruso si erano interrotti sin dal momento del suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Castrovillari sulle false perizie per il disboscamento.
Il nostro auspicio, a questo punto, é che le inchieste avviate si concludano consentendo di fare piena luce al più presto su quanto é accaduto, ponendo le basi per l’attuazione del nuovo corso nell’attività di ‘Calabria verde’ per il quale ci stiamo impegnando insieme alla Presidenza della Regione Calabria all’insegna della trasparenza e della legalità”.