
Celico 16 luglio 2018 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano Sila hanno nei giorni scorsi denunciato un operario di Celico per incendio boschivo colposo.
L’uomo, dipendente di una azienda agricola del luogo, si è reso responsabile di un incendio in località “Miugliano Morelli” di Celico causato dall’abbruciamento di residui vegetali che lo stesso stava effettuando a ridosso di un terreno boscato nella proprietà dell’azienda.
I militari avvertiti da una segnalazione al numero di emergenza ambientale 1515 hanno constatato il mancato controllo del propagarsi delle fiamme che si sono estese sulla vicina area boscata interessando il sottobosco e alcune piante di Pino Laricio.
Le fiamme hanno inoltre interessato un rottame di autovettura ed altri vecchi attrezzi agricoli posti all’interno dell’area interessata dalle fiamme.
L’uomo pertanto, a cui è stata applicata una sanzione di 2000 euro, dovrà rispondere anche di abbruciamento illecito di rifiuti.
Sull’area interessata all’incendio, posta sotto sequestro, i militari hanno inoltre applicato il Metodo delle Evidenze Fisiche (MEF) che consente di ricostruire l’evoluzione del fuoco attraverso i segni e le tracce che lo stesso rilascia.
Cosenza, Ztl nel centro storico. Padre Fedele al veleno: “Nolè deve dimettersi”
In merito alla nota del Vescovo Nolè apparsa sui quotidiani riguardante il disagio della probabile Ztl di Corso Telesio, non posso rimanere in silenzio.
Non spetta a me giudicare l’operato di un grande sindaco che ci viene invidiato da tutti, ma approfitto della circostanza per ricalcare una campagna di pseudo-giustizia ecclesiastica che si trascina da 13 anni.
Mi soffermo sulle espressioni del Vescovo riguardanti i fedeli, i sacerdoti, i religiosi che, a suo avviso, non possono raggiungere facilmente l’Episcopio per colloquiare con lui e mi fa sorridere il proposito di trasferire la Curia a Rende, nel Seminario.
Il trasferimento è già in atto.
La vera Curia è lì nel Seminario dove c’è accoglienza, movimento e feste.
Il suo Episcopio invece è ermeticamente chiuso.
Lì nel palazzo episcopale non c’è il Pastore, il Padre che accoglie, ama…
Credo che se ci fosse l’autostrada né fedeli, né preti, e né religiosi andrebbero da lui, perché non è amato né dagli uni né dagli altri.
Qui mi sento chiamato in causa.
Da molto tempo e specialmente dopo la sentenza della Cassazione di Roma, in relazione alla diabolica calunnia di suor Tania Alesci delle Suore Francescane dei Poveri Largo Bachelet Roma del 09/06/2016, ho scritto al Vescovo, ho chiesto svariate volte appuntamenti e inviti a chiamare la suora come è suo dovere seguendo il diritto Canonico.
Non solo non ho ricevuto risposte, ma mi sono sentito e sono abbandonato.
Egli, Mons. Nolè è, come dicono in molti, il chierichetto di Nunnari.
Il demonio ormai ha preso possesso non solo delle stanze della Curia Vescovile di Cosenza ma anche delle Congregazioni romane che vengono “istigate” a condannare l’innocente …
Mons. Nolè è un francescano!
Ma dalle opere dubito che conosca la regola del serafico padre San Francesco e la famosa lettera ad un Ministro …
Non aggiungo altro per motivi di carità, ma mi sento deputato ad invitarlo alle DIMISSIONI, per il bene della Diocesi e del Presbiterio.
Infine mi dispiace che il trattamento riservato al sottoscritto suoni come uno scandalo del secolo! Anticipo che nei prossimi giorni ci sarà una conferenza stampa per esprimere meglio il mio pensiero sulle dimissioni del Vescovo Nolè.
Da tempo faccio footing su Viale Parco recitando il Rosario.
Mi piacerebbe fare questa esperienza attraversando Corso Telesio con la Corona in mano e raggiungere la casa di un Padre, Pastore, buono, saggio, giusto e caritatevole, purtroppo è solo un sogno, una chimera…
Padre Fedele Bisceglia
Da Iacchitè
Il provvedimento è scaturito dalla verifica del progetto di taglio
Cosenza 14 luglio 2018 – Carabinieri Forestali dipendenti dal Gruppo di Cosenza hanno posto sotto sequestro due boschi di Pino d’Aleppo nel Comune di Amendolara (CS).
Il provvedimento ha interessato 40 ettari di pineta.
Nell’ambito di ben più vasta attività d’indagine coordinata dal Procuratore Capo di Castrovillari dott. Eugenio Facciolla, i militari hanno proceduto con rilievi in campo mirati alla verifica di alcuni progetti di taglio boschivo acquisiti presso l’ufficio della Regione Calabria che presiede all’istruttoria di tali pratiche e al rilascio delle autorizzazioni di taglio boschivo.
Nelle due superfici boscate anzidette, ora poste sotto sequestro e per le quali l’iter di rilascio dei provvedimenti autorizzativi non era ancora stato ultimato e né erano iniziate le operazioni di taglio, i Carabinieri Forestali hanno proceduto alla verifica dei dati progettuali riportati dal tecnico forestale autore dei due progetti, verificando come gli stessi non corrispondessero alla realtà delle superfici boscate.
Da qui i provvedimenti di sequestro dei due boschi, per finalità probatorie, convalidati dal P.M. di turno, mentre la posizione del dottore forestale autore dei due progetti è ora al vaglio della magistratura per le ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico.