
Rom o romeni mandateli in Romania.
I poliziotti della squadra volante della Questua di Cosenza hanno tratto in arresto in flagranza di reato di tentato furto aggravato continuato in abitazione, resistenza, violenza e lesioni a P.U., T.L., cittadino romeno di anni 49.
In particolare perveniva all’utenza 113 una chiamata da parte di un cittadino che riferiva di una persona intenta a forzare la porta di ingresso della sua abitazione sita in questo Centro.
Giunti immediatamente sul posto gli agenti constatavano che l’arrestato aveva già tentato di entrare in un’altra abitazione sita lì vicino ma senza risultati.
Dalle testimonianze rese dalle vittime dei tentati furti si aveva modo di avere una descrizione dettagliata dell’autore del reato il quale, nonostante cercasse di dileguarsi dandosi a precipitosa fuga, veniva subito rintracciato e bloccato con non poche difficoltà.
Lo stesso, infatti, reagiva con violenza all’arresto con calci, sputi e minacce nei confronti degli operatori; atteggiamento che manteneva anche dopo essere stato condotto in Questura.
Avvisato dell’accaduto il P.M. d turno disponeva che il predetto T.L. venisse trattenuto in attesa del processo per direttissima.
Ma se abbiamo già i nostri ladri davvero abbiamo bisogno anche di quelli che vengono da fuori Italia?
Tre le persone denunciate anche il proprietario di un capannone, all’interno del quale i carabinieri hanno rinvenuto numerosi attrezzi da scasso e 12 centraline elettroniche per avviare auto e camion di varie marche
.TORANO – Ricettazione e porto di armi od oggetti atti ad offendere. Queste le accuse con cui sono state denunciati tre cosentini (un 37enne, un 31enne e un 45enne) già noti alle Forze dell’Ordine. I fatti risalgono a sabato notte quanto i carabinieri della stazione di Torano Castello nel corso di un servizio di controllo del territorio, transitando nei pressi della zona industriale di contrada Cutura nel comune di Torano Castello, notavano le luci accese all’interno di un capannone. Giunti nel fabbricato i militari si trovavano di fronte il proprietario, che giustificava la sua presenza sul posto poiché allertato di un falso allarme segnalato dal sistema antintrusione. I carabinieri, insospettivi, decidevano di effettuare un controllo approfondito nel capannone dove notavano la presenza di altre due persone. Una si era nascosta nel soppalco, mentre l’altra si era accovacciata all’interno di un’autovettura con il motore ancora caldo che faceva finta di dormire.
Nascosto nel capannone i militari rinvenivano un borsello contenente numerosi attrezzi da scasso e 12 centraline elettroniche per l’avviamento di auto e camion di varie marche e utilizzate dai ladri più esperti per mettere in moto le auto nel più breve tempo possibile. Il titolare del capannone, dapprima dichiarava ai militari di non conoscere i due soggetti dopodiché, messo alle strette dagli operanti, i quali nel corso dell’ispezione ai locali non avevano rilevato alcun segno di effrazione alle porte e alle finestre ed inoltre avevano rinvenuto un telecomando del cancello di ingresso nelle tasche del 31enne, alla fine ammetteva di conoscere i due. I tre, accompagnati presso la Compagnia Carabinieri di Rende per gli accertamenti del caso, al temine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cosenza, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
Questo ha consentito di prevenire ulteriori furti di autovetture nell’area urbana, fenomeno criminale contrastato con determinazione dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza che già, nel mese di novembre 2018, nel corso dell’indagine “Scacco al Cavallo” hanno tratto in arresto 18 persone per i reati di furti di auto e successive estorsioni con il metodo del cavallo di ritorno.
Molti parlano male della sanità calabrese, compresa quella cosentina. A riprova citano i gravi problemi del pronto soccorso , problemi che pur ci sono. Ma poi ti capita di averne bisogno e sull'onda emozionale del refrain sociale tutti ti consigliano di salire almeno a Roma. Come se lì non ci fossero liste di attesa, come se lì ad ogni pronto soccorso aspettassero solo te. E se non hai il tempo, il modo, i soldi per scappare dalla Calabria? Ed allora "ti tocca" cosenza. E scopri verità nascoste come l'ematologia di Cosenza. Quella nella quale operano con passione, con impegno, sacrificio, professionalità "gente" come il dr Vigna, il dr Gentile, il dr Mendicino e tanti altri che non ho avuto il piacere di conoscere. Medici che fanno onore alla loro categoria, medici di alto lignaggio umano e sanitario. Calabresi come noi, come tanti calabrese di cuore. Sembra un miracolo e forse un po' lo è. Ma non il solo. Al loro fianco uno stuolo di infermieri che sono davvero il cuore del reparto. Non solo preparati ma che ora dopo ora, instancabilmente ti curano anche con il sorriso. Anche loro mostrano un grande impegno vivendo con te, vicino a te ogni minuto del loro servizio, pronti ad ogni tua esigenza. Forse come negli ospedali del nord, forse di più, unendo, cioè, a passione, sacrificio, impegno e professionalità anche la loro qualità umana spesso tipica della nostra gente. Complimenti a tutti, bravi a tutti, grazie a tutti. Siete la riprova che anche qui da noi può esistere una bella sanità.