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Redazione TirrenoNews

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E’ l’ennesima dimostrazione- se ve ne fosse necessità- che ci sono sindaci e sindaci.

Quello di Decollatura è tra i buoni

Leggete la storia

Il 7 gennaio scorso a Decollatura viene aperto una (Uccp) Unità complessa di Cure primarie a servizio dei comuni di Decollatura, San Mango d’Acquino, Motta Santa Lucia, Martirano Lombardo, Martirano, Conflenti, Soveria Mannelli, Carlopoli e Serrastretta.

La Uccp programmata dall’Asp avrebbe dovuto erogare, tra l’altro, attività specialistiche di cardiologia, pneumologia, diabetologia e geriatria con attivazione delle prestazione di ecg, spirometria, holter ed ecografie internistiche, quale servizio territoriale extraospedaliero.

La dove non ci sono ospedali c’è un poliambulatorio dove possono essere eseguite prestazioni specialistiche

Il minimo per un paese civile e che ha cura della salute dei suo cittadini

Ma il direttore generale Gerardo Mancuso dell’Azienda sanitaria provinciale Gerardo Mancuso ha deciso di sospendere le prestazioni dell’Uccp del Reventino.

Non conosciamo le ragioni ma ci sembra palesemente illogico .

Ed allora il sindaco di Decollatura Anna Maria Cardamone ha deciso di reagire.

Si è fatta montare una tenda davanti al cancello del Poliambulatorio e passa li la notte in segno di vibrata protesta.

E’ stanca ed ha il viso tirato dalla notte insonne ma, dice, «un sacrificio necessario» per manifestare e protestare.

Siamo con lei.

Staff Tirrenonews

Ecco la “dura” lettera del direttore dell'Ora della Calabria Luciano Regolo a Matteo Cosenza direttore de Il Quotidiano.

Caro Matteo,

ho letto il tuo editoriale odierno e desidero rassicurarti circa la prima ipotesi che tu formuli e che mi riguarda direttamente. Se ho capito bene tu ipotizzi che io avrei mentito nell'affermare che nella conversazione notturna tra Alfredo Citrigno e Umberto De Rose, che io ho ascoltato e registrato, il nostro stampatore afferma che i Gentile erano certi del fatto che le altre testate calabresi come quella che tu dirigi, non avrebbero pubblicato la notizia dell'inchiesta che coinvolge il figlio del senatore.

Ebbene De Rose non soltanto afferma questo, ma aggiunge che vi era la certezza «al cento per cento» ribadendo questa espressione per ben tre volte.

Poi dice che se non fosse stato così i Gentile non avrebbero chiamato Alfredo Citrigno nella persona di Andrea per ringraziarlo di quanto avrebbe fatto, ossia non farmi pubblicare la notizia dell'indagine che lo riguardava, dando quindi per scontato che la censura si sarebbe operata. In realtà io avevo chiuso il numero con quella notizia senza nessuna ingerenza da parte dell'editore il quale ricorda, sempre nella conversazione, che io voglio pubblicare la notizia e che sarei pronto a dimettermi piuttosto che avallare simili bavagli. Allora il De Rose insiste più volte: Citrigno dovrebbe chiamare «'stu Regulu» e dirgli di cacciare la notizia perché ci sono «persone influenti che l'hanno chiesto».

Nel corso della medesima conversazione Alfredo Citrigno fa notare a De Rose che comunque la notizia era già uscita sul sito del Corriere della Calabria e su quest'ultimo De Rose dice che si tratta di una testata online e quindi non meritevole, evidentemente, della stessa "attenzione". Aggiunge inoltre che se solo il suo giornale avesse pubblicato la notizia di certo ne sarebbe derivato a lui e alla sua famiglia un danno, ricordandogli che Tonino Gentile è in predicato di diventare sottosegretario alla Giustizia. Queste cose non mi sono state riferite perché vedo che tu metti in dubbio questo aspetto ma le ho ascoltate direttamente trovandomi nell'auto di Alfredo Citrigno mentre avveniva questa conversazione.

Mi rinfranca che anche tu, come ho fatto io nel mio editoriale di ieri, chiedi al senatore Gentile smentite chiare e non vaghe quale la dichiarazione da lui affidata alle agenzie di stampa. Come avrai notato nessuno all'Ora della Calabria ha enfatizzato il vostro silenzio sulla vicenda giudiziaria riguardante Andrea Gentile e sinceramente anche io come te mi auguro che le affermazioni che ti ho confermato fossero dovute ad una certa supponenza da parte di De Rose e dei Gentile, così come che il buco da voi preso sia nato dalla distrazione e non da altre ragioni più inquietanti. Certo non nego che mi stupisca il fatto che la vostra redazione, vedendo le notizie circolanti sia sul nostro sito, sia su quello del Corriere della Calabria già dalla mattinata, non abbia avuto modo o tempo di verificarne la fondatezza. Dico questo perché mi risulta che nella tua redazione lavorino ottimi colleghi con ottime fonti in materia giudiziaria. Ma questo è un aspetto che solo tu legittimamente avrai potuto chiarire con la tua redazione. E quindi io mi fido totalmente e serenamente del tuo giudizio e ancor più della tua buona fede. Ma spero altresì che tu mi conceda la stessa fiducia nel non ipotizzare mai più, neppure nel novero delle tante ipotesi, una mia eventuale menzogna o superficialità nel riferire gravi fatti che ho denunciato nell'interesse non soltanto della mia testata ma, credo, di un'intera comunità civile quale quella calabrese. Certi simili ingiusti sospetti mi indignano, mi offendono e non li tollererò oltre se dovessero essere di nuovo riproposti sulla mia persona dalla tua o da altre testate. Infatti ho sempre ritenuto che ognuno di noi prima che un mestiere dovrebbe essere sempre e comunque una persona e che i valori fondamentali di quest'ultima quali la dignità, il rispetto, la libertà, dovrebbero avere sempre la primazia su tutto il resto. 

Buon lavoro e a presto.

Luciano Regolo

Riceviamo e pubblichiamo

“Oggetto: Comunicazione ai Cittadini a seguito delle documentazioni Tributi pagati.

Noi, Mario Bruno e Raffaele Romano, Consiglieri di Frazione di Campora San Giovanni e Coreca a seguito delle ripetute segnalazioni da parte dei cittadini del comprensorio, il 2 ottobre 2013 abbiamo presentato al protocollo una istanza riguardante la pubblicazione dei Tributi pagati dai cittadini delle due Frazioni.

Ed eccovi il numero esatto delle utenze sul territorio.

Nei ruoli del sistema idrico del comprensorio sono segnate 2548 utenze, ciò significa che solo di quota fissa i nostri concittadini versano nelle casse del comune all’incirca 240.000, 00 annui.

Se aggiungiamo a questo che ogni metro cubo di acqua costa ± 0,85 centesimi (iva inclusa) per le utenze per uso domestico, invece per le altre utenze non adibite a uso domestica il costo è ± 1.10 centesimi, un esempio pratico: una famiglia di 4 persone in un anno consuma all’incirca 150 metri cubi d’acqua, qui abbiamo una cifra totale di 622.000, 00 annui.

Per quanto concerne la TARSU abbiamo 2682 utenze ,ciò significa che calcolando la TARSU (aggiornata al 2012) i cittadini di Campora San Giovanni e Coreca hanno versato nelle casse del comune all’inca 431.000,00 euro annui

Sommando si ottiene che tra distribuzione idrica e TARSU i cittadini delle frazioni hanno versato nelle casse comunali oltre 1.000.000, 00 € annui.

Ora, la domanda che ci poniamo assieme a voi.

Se è vero che le casse comunali sono in deficit quando si tratta di migliorare la situazione economica, umana e sociale delle frazione, questi soldi regolarmente pagati e segnati che fine fanno?

Noi ci faremo promotori dell’idea che i soldi pagati dai cittadini delle frazioni vengano investiti sul territorio stesso di Campora e Coreca, creando servizi migliori e riassettando quelli già esistenti e fatiscenti, in modo che i cittadini che pagano vedono che i soldi non vengono spesi in malo modo Vi Porgiamo i Nostri Fraterni e Calorosi Saluti

Vostri

Mario Bruno e Raffaele Romano( nella foto al convegno dei PISL)

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