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Nasconde la coca sotto la lavatrice ma i cani la scoprono

Mercoledì, 03 Aprile 2013 23:27 Pubblicato in Cosenza

La Squadra mobile a Cosenza ha effettuato una perquisizione nell'abitazione di Marco Paura. All’operazione hanno partecipato unità cinofile.

Di fatto sotto la lavatrice sono stati trovati oltre ad un bilancino di precisione utilizzato per confezionare le dosi ben 50 grammi di cocaina suddivisa in 6 piccoli involucri confezionati cellophane termosaldati, più un ulteriore involucro di maggiori dimensioni.

Il giovane è stato arrestato dalla Squadra mobile con l'accusa di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacente e tradotto in carcere

Antonio Marrazzo, 37enne è stato arrestato dai carabinieri a Lamezia Terme per detenzione illegale di armi e ricettazione e tradotto in carcere per disposizione dell’autorità giudiziaria.

Nel corso di una perquisizione, nella sua abitazione i carabinieri della stazione di Sambiase hanno trovato una pistola calibro 7,65, sessanta proiettili, due caricatori e un silenziatore metallico artigianale.

L'arma, che era stata rubata.

La pistola e le munizioni erano nascoste nelsottotetto dell'abitazione, all'interno di una valigetta contenente anche 60 proiettili calibro 7,65, due caricatori pieni e un silenziatore metallico di colore nero a manifattura artigianale.

Nel corso della perquisizione è stata anche sequestrata una carabina calibro 22 con relativo munizionamento.

Le armi sono state inviate ai laboratori del Ris di Messina.

Confiscato il patrimonio del re dell'eolico, Vito Nicastri. Ecco, nel dettaglio, i beni confiscati in Sicilia, Calabria, Lombardi e Lazio

I beni confiscati all'imprenditore Vito Nicastri, re delle fonti di energie rinnovabili in Sicilia, su ordine del tribunale di Trapani, che erano stati sequestrati nel settembre 2010, sono

43 tra società e partecipazioni societarie;

98 immobili (palazzine, ville, magazzini e terreni);

7 beni mobili registrati (autovetture, motocicli ed imbarcazioni);

66 disponibilità finanziarie (rapporti di conto corrente, polizze ramo vita, depositi titoli, carte di credito, carte prepagate e fondi di investimento),

il tutto per un valore di un miliardo e trecento milioni.

Alcuni beni erano intestati a familiari o a persone vicine a Nicastri.

Le indagini della Dia avrebbero ricostruito "il fitto reticolo patrimoniale degli ultimi trent'anni facendo rilevare l'esistenza di una consistente sperequazione tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati".

Nicastri realizzava e vendeva, chiavi in mano, parchi eolici o fotovoltaici.

Secondo l'accusa l'imprenditore era vicino a esponenti mafiosi di varie province: Palermo, Catania, Messina, e aveva avuto contatti con la 'ndrangheta calabrese, in particolare con le 'ndrine di Platì, San Luca ed Africo del reggino.

 

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