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Redazione TirrenoNews

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Le persone indagate sono ex amministratori e tecnici del Comune di Gizzeria, funzionari e dirigenti della Regione Calabria. L'indagine fu avviata dalla Procura di Lamezia Terme e la posizione dei 25 indagati fu stralciata e inviata ai magistrati di Catanzaro per competenza territoriale. E' iniziata stamane a Catanzaro l'udienza preliminare nei confronti di 25 persone accusate a vario titolo dei reati di falso ideologico, abuso d'ufficio e reati ambientali nell'inchiesta sui presunti illeciti nella realizzazione del porto turistico 'Il Delfino' a Gizzeria. Le persone indagate sono ex amministratori e tecnici del Comune di Gizzeria, funzionari e dirigenti della Regione Calabria. L'indagine fu avviata dalla Procura di Lamezia Terme e la posizione dei 25 indagati fu stralciata e inviata ai magistrati di Catanzaro per competenza territoriale. Dopo una serie di eccezioni preliminari il pubblico ministero Domenico Guarascio ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di tutti gli indagati. Il giudice Assunta Maiore ha poi rinviato l'udienza al 16 maggio prossimo. Gli indagati sono Antonietta Aiello, 44 anni di Lamezia, e Filadelfio Fedele, 61 anni di Lamezia, rispettivamente amministratore e gestore della 'Fedilbarc'; i componenti del nucleo Via del dipartimento ambiente della Regione Calabria, Giuseppe Graziano, Giuseppe Cortone, Antonio La Rosa, Raffaele Mangiardi, Giuseppe Melfi, Giuseppe Putrino, Francesco Salatino, Vincenzo Schirinzi, Andrea Sposato, Luciano Matragano, Franco Labonia, Walter Canino, Antonino Genovese e Luciano Pelle; del progettista dell'opera Antonio Pelle; dei dirigenti regionali Giuseppe Iacopino, Claudio Bertullo, Rita Mattia, Salvatore Gallelli; del responsabile del procedimento Angelo Colaci; dell'impiegato del Comune di Gizzeria Sarino De Sensi; del tecnico esterno del Comune, Ottorino Roppa, e del progettista e direttore dei lavori di una variante dell'opera, Francesco Nicolazzo. L'accusa sostiene che il progetto prevedeva che una parte dell'area destinata alla realizzazione dell'opera era di importanza comunitaria. Nonostante i vincoli a cui era stata sottoposta l'area, il dipendenti del Comune di Gizzeria ed i dirigenti regionali avrebbero comunque autorizzato la realizzazione del porto. (ANSA)

 

Tutti i deputati calabresi Ferdinando Aiello, Demetrio Battaglia, Rosy Bindi, Franco Bruno, Bruno Censore , Stefania Covello, Alfredo D’Attorre, Ernesto Magorno, Nicodemo Oliverio, Nico Stumpo, prima firmataria Enza Bruno Bossio, hanno presentato un’ interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente per sollecitare l’attuazione dell’ Accordo di Programma Quadro sulla difesa del suolo in Calabria.

“ Non vorrei definire doloso – ha dichiarato Enza Bruno Bossio – lo stallo che sta generando la mancata attuazione dell’Accordo di Programma Quadro sulla difesa del suolo in Calabria. E’ bloccata la spesa – ha proseguito Bruno Bossio – di ben 220 milioni di euro che da almeno due anni potevano essere attivati per rimuovere o ridurre alcuni rischi che mettono a repentaglio la sicurezza del territorio. In coerenza con l’annuncio fatto in campagna elettorale, come deputati calabresi del centrosinistra abbiamo assunto un’iniziativa parlamentare che rappresenta l’avvio di un percorso volto a rimuovere le criticità che ostacolano l’apertura dei cantieri in riferimento ai progetti previsti. L’alluvione del sito archeologico di Sibari avvenuta in seguito alla esondazione del fiume Crati è stata la dimostrazione più clamorosa dei danni che possono essere prodotti dalla mancata realizzazione delle opere finanziate e tuttora bloccate. Sono però molteplici le aree che in Calabria sono esposte a rischio idrogeologico, a partire da quelle che sono state già oggetto di ordinanza di urgenza da parte della Protezione Civile. Mi pare evidente – ha affermato Bruno Bossio – che il governo debba provvedere subito a rimuovere la gestione commissariale per riconoscere la funzione di soggetto attuatore agli enti locali territoriali già individuati nella stessa APQ”.

P.S. In allegato si invia testo dell’interrogazione parlamentare

                       

Gruppo Parlamentare Partito Democratico

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare

Per sapere - Premesso che:

nel novembre del 2010 è stato sottoscritto tra la Regione Calabria ed il Ministero dell’Ambiente un Accordo di Programma Quadro (APQ) finalizzato a fronteggiare il rischio idrogeologico presente sul territorio calabrese, mediante la realizzazione di interventi urgenti, per un importo complessivo pari a 220 milioni di euro;

l’APQ è cofinanziato al 50% dalla Regione Calabria attraverso l’utilizzo dei Fondi FAS (programma 2007-2013) e dal Ministero dell’Ambiente attraverso le risorse previste dall’art. 2 comma 240 legge n°191 del 23 dicembre 2009;

nello stesso APQ, considerata l’urgenza degli interventi, è stata prevista l’istituzione di un struttura commissariale autonoma;

con DPCM 2171/11 è stato nominato Commissario Straordinario Delegato il dott. Domenico Percolla;

a distanza di oltre due anni dalla sottoscrizione dell’APQ, in Calabria pare siano state espletate le procedure di gara di soli tre interventi su un totale di 185 previsti;

 

a seguito delle recenti precipitazioni atmosferiche si sono nuovamente registrate sul territorio calabrese smottamenti ed esondazioni di decine di corsi d’acqua, aggravando una situazione idrogeologica già di per sé fragile ed estremamente compromessa;

l’area archeologica di Sibari è stata fortemente danneggiata dalla esondazione del fiume Crati;

nella zona del fiume Crati erano stati previsti interventi di sistemazione e consolidamento delle arginature prospicienti l’area archeologica per un impegno economico complessivo di 4 milioni di euro;

la realizzazione dell’intervento previsto nell’APQ sugli argini del fiume avrebbe certamente evitato l’esondazione;

tutti gli interventi previsti nell’APQ sono stati programmati per rimuovere e/o ridurre le condizioni di rischio presenti sul territorio;

di fatto gli stessi interventi rappresentano un ulteriore aiuto al ripristino delle condizioni di sicurezza di quelle aree interessate dagli eventi meteorici del novembre 2009 nonché oggetto di specifica ordinanza della Protezione Civile;

si rende necessario ed improcrastinabile provvedere alla messa in sicurezza di tutte le aree individuate in APQ -:

se sia a conoscenza della situazione relativa alla gestione commissariale e dei ritardi accumulati nell’attuazione degli interventi previsti dell’APQ;

quale sia l’effettiva spesa finora erogata e per quali interventi;

quali iniziative il Ministro intenda adottare per rimuovere le evidenti criticità emerse nella gestione commissariale del suddetto APQ, al fine di garantire il carattere di urgenza e l’efficacia degli interventi previsti.

Vincenza Bruno Bossio, Ferdinando Aiello, Demetrio Battaglia, Rosy Bindi, Franco Bruno, Bruno Censore , Stefania Covello, Alfredo D’Attorre, Ernesto Magorno, Nicodemo Oliverio, Nico Stumpo

Non è uno scherzo! La frase esatta è questa . “Oggi serve cautela, se ci sono degli infedeli nella politica è giusto che ne paghino le conseguenze, è chiaro però che ci sono degli infedeli anche ad altri livelli istituzionali, che hanno fornito notizie ancora da verificare, su cui la Procura sta indagando”.

Lo riporta una nota dell’ufficio stampa della Giunta, evidenziando che Scopelliti è intervenuto in merito alle notizie, riportate dai media, su presunte irregolarità relative ai rimborsi dei consiglieri regionali.

“Ad oggi noi non abbiamo elementi certi su cui basarci per fare le nostre valutazioni se non le informazioni che sono riportate dai giornali. Certo è che se sono stati commessi degli abusi, ognuno dovrà prenderne atto e trarre le dovute conseguenze. È anche vero, però, che leggendo le dichiarazioni del Procuratore Sferlazza, un magistrato dalla professionalità e serietà indiscutibili, emerge il fatto che ancora ci vorrà del tempo per capire chi sono gli eventuali responsabili e le reali contestazioni. Oggi serve cautela, se ci sono degli infedeli nella politica è giusto che ne paghino le conseguenze, è chiaro però che ci sono degli infedeli anche ad altri livelli istituzionali, che hanno fornito notizie ancora da verificare, su cui la Procura sta indagando. Questo è un fatto grave perché si genera, volutamente, molta confusione nell’opinione pubblica che poi generalizza catalogando come ‘melma’ un’intera classe politica. E noi non possiamo consentire che questo avvenga perché le persone per bene, e ce ne sono tante nella politica, vanno tutelate.

Sono comportamenti di singoli, dei quali ognuno dovrà risponderne davanti alla magistratura, ai cittadini e ai partiti. Noi siamo garantisti ma qualora venissero contestati comportamenti illeciti, gli artefici dovranno assumersi le responsabilità agendo di conseguenza, altrimenti sarò io a prendere i provvedimenti di mia competenza- minaccia Scopelliti-.

Ad oggi, però, non sappiamo ancora di cosa stiamo parlando, tant’è che giorno dopo giorno alcune circostanze riportate dalla stampa si stanno sgonfiando. E’ grave comunque vedere enfatizzate situazioni che, forse, non corrispondono al vero o che non rappresentano illeciti, soprattutto in un momento così delicato della vita della regione, in cui c’è un clima infuocato, dettato dalla esasperazione delle persone. Io sono dell’avviso che la politica debba per prima dare un segnale importante, ma che tale dovere non appartenga solo a questa categoria. Si tratta dell’ennesimo episodio che certamente non aiuta questa regione, questa classe dirigente e le istituzioni calabresi.

Sin dal nostro insediamento – ha aggiunto Scopelliti - abbiamo approvato tantissimi provvedimenti per ridurre i costi della politica, anche anticipando quella che di fatto è stata la spending rewiev. Abbiamo voluto assumere un impegno concreto con i cittadini e dare un segnale significativo di cambiamento. Stiamo procedendo con la riforma degli enti sub-regionali, è stato ridotto il numero dei consiglieri, che siamo disposti a rivedere in ossequio alle normative vigenti, così come il numero degli assessori e delle consulenze, e ci stiamo dotando della legge sulla doppia preferenza di genere. Anche sul fronte della sanità abbiamo raggiunto risultati importanti, sia sul fronte della razionalizzazione e riorganizzazione del sistema che sulla qualità del servizio, riducendo sensibilmente il deficit del comparto, passato dai 250 milioni del 2009 ai 69,9 del 2012. Ciò comporterà un risparmio in termini di tasse per i cittadini e permetterà, se proseguiremo con altrettanta incisività azzerando il disavanzo, di disporre di risorse pari a 119 milioni di euro da investire in tanti altri settori cruciali per il futuro della regione. Tutto questo impegno ed i risultati raggiunti non possono essere spazzati via da eventuali errori di singoli. Saremo intransigenti con chi ha sbagliato, ma rivendichiamo il nostro ruolo e proseguiamo con la determinazione di sempre”.

Insomma il consiglio è fatto di “angeli”, ma se dovessero esserci “diavoli” saranno allontanati e puniti!

E noi che credevamo avessero scoperto sperperi nell’uso di fondi pubblici!

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