
Redazione TirrenoNews
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Da un Iato i passanti curiosi per alcuni disegni sui muri di via Margherita fatti probabilmente di notte.
Dall’altro i commercianti che cercavano di vedere se dalle loro telecamere si scoprissero i responsabili di questo misfatto culturale non autorizzato.
Qualcuno già cancellava le tracce di questo misfatto.
Arte? Macchè , al massimo imbrattamuri, dicevano
Eppure la sigla su uno dei disegni parla chiaro!
Anzi un intero disegno ne è la prova
CSOA. Sta per Centro Sociale Occupato Autogestito, una sigla che raccoglie artisti responsabili anche di grandi opere( per esempio dei colori del centro Asktasuna di Torino)
Un messaggio ad una città spenta? Forse
Una riappropriazione dello spazio vitale? Forse.
Una provocazione ad una città che dorme ? Sicuramente.
Di certo pochi disegni hanno creato un inaspettato fervore culturale.
Nessuno, invece, che si scandalizzi dei muri scrostati, delle parei non dipinte, delle macchinette per la distribuzione delle sigarette, delle merci appoggiate sui muri, eccetera, eccetera.
Già .
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Si vede che fa caldo. E ci sono prove evidenti.
La prima è che si vedono topi sulle spiagge. Ma solo su quelle libere, perché le altre sono a pagamento e si sa i topi non hanno soldi!
La seconda è il risalto che certi giornali danno alla notizia che un povero topo sfrattato dalla sua storica tana è costretto a scappare e si rifugia sulla spiaggia dove di notte trova di tutto, dai resti di ciambelle ai pezzi di pane.
Salvo che non abbia ragione chi sostiene che con l’arrivo dei turisti il piccolo rigagnolo di fogna sia diventato un fiumiciattolo allagando la tana del topo che per evitare di affogare dovuto uscire e scappare nella stessa direzione della fogna, cioè verso la spiaggia
Qualcuno riferisce che sia stata “preannunciata la volontà di presentare una formale denuncia alla Procura di Paola, presentando foto e video dell'accaduto”
Suggeriamo ai sindaci di dotare le spiagge di cestini per i rifiuti e di retini per i topi.
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L’inquinamento del mare e l’altra faccia della luna
Lunedì, 27 Luglio 2015 07:41 Pubblicato in LongobardiLa luna, si sa, ha due faccia. Una è quella che vediamo sempre. L’altra è quella misteriosa che non vediamo mai.
Anche l’inquinamento marino ha due facce. Una è quella dei divulgatori professionali , altra è quella degli abitanti del mare. Quest’ultima misteriosa.
Ecco la prima .
La goletta verde ha eseguito in Calabria 25 campionamenti di acqua di mare . Cioè uno ogni 50 km di costa. 6 in provincia di Reggio, 5 in provincia di Cosenza, 4 in provincia di Crotone, 4 in provincia di Catanzaro e 6 in provincia di Vibo
Bene (cioè male) ben 17 presentano una carica batterica elevata mentre 8 vanno bene.
I colibatteri sono soltanto alle foci dei fiumi, cioè là dove da sempre si trovano. I campioni delle spiagge sono perfetti.
Ovviamente il bagno alle foci dei fiumi è sempre vietato. Basta spostarsi di 50 metri ed il mare è di nuovo pulito, cioè con coli normali.
Ed ecco la seconda
Una tartaruga Caretta Caretta è venuta a deporre le uova a Fiumefreddo Bruzio.
Come avrà fatto a sapere che sul Tirreno cosentino l’unico inquinamento è a Paola, alla foce del fiume san Francesco, mentre tutto il resto del mare è pulito? Avrà letto i giornali? Avrà letto i comunicati del mare “da bere”?
Possibile che nessuno le abbia detto che lì sono stati pescati alcuni tonnetti alletterati con la spina bifida?
Od ha qualche amico che conta lì dove sanno la verità?
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