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Goletta Verde fa marcia indietro

Giovedì, 30 Luglio 2015 15:22 Pubblicato in Calabria

Goletta verde descrive un mare calabrese inquinato da coliformi fecali e colibatteri.

I sindaci elevano una vibrata protesta evidenziando l’inopportunità dei prelievi in aree definite dalla legge non balneabili e dunque non soggette ai controlli da parte degli enti preposti ( porti, foci di fiumi, scarichi fognari).

Un lavoro inutile.

Ma anche un messaggio improprio che lede l’immagine di comuni oggetto delle indagini di Goletta Verde.

Molto difficile che i fiumi siano puliti, cominciando dal PO, dal Tevere, Arno, Adige, eccetera.

Volendo ledere un comune rispetto ad un altro basta quindi fare i prelievi alla foce i fiumi e torrenti

Correttezza allora vorrebbe che venissero esaminate tutte le immissioni e non solo una parte.

Così come, correttezza vorrebbe che il TG 3 facesse articoli sullo stato del mare nel suo complesso non additasse ad Amantea una situazione di inquinamento che è generalizzata e non soltanto riferita la cittadina tirrenica

Correttezza poi vorrebbe che le amministrazioni comunali non mentissero sapendo di mentire proclamando le acque eccellenti di proprio mare solo perchè (e comunque è un primo risultato) non ci sono coliformi fecali e colibatteri eccedenti i parametri di legge!

Si tratta quindi di giudizi politici indirizzati a sollecitare buoni o migliori comportamenti da parte dei sindaci

Inaccettabile la scelta!

E quindi Goletta verde si difende e dichiara che ““Goletta Verde non hai mai diffuso alcun elenco di spiagge da evitare perché inquinate”

Infine che “Legambiente non ha mai sostenuto che la costa o le fasce costiere dei singoli comuni, siano inquinate e non ha soprattutto mai dato giudizi sulla balneabilità delle acque”.

Insomma è tempo di cambiare. Basta con la politica ( ed i giochi) delle parti!

Prosegue incessante l’attività di monitoraggio del territorio calabrese da parte degli elicotteri della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme in stretta sinergia con i reparti territoriali del Corpo, finalizzata all’individuazione di piantagioni illegali di sostanze stupefacenti. Nei giorni scorsi, infatti, le Fiamme Gialle hanno individuato l’ennesima piantagione di canapa indiana, questa volta nel territorio di Lamezia Terme (CZ).

Il risultato è frutto di sistematiche osservazioni e mirate attività investigative svolte da militari del Corpo, con la privilegiata capacità di scoperta degli elicotteri.

Nella circostanza, i finanzieri della Stazione Navale di Vibo Valentia e del Gruppo di Lamezia Terme, giunti sul posto, grazie solo all’ausilio dell’elicottero in volo ed all’abilità dei piloti, riuscivano ad individuare e raggiungere, l’esatta posizione dell’area utilizzata per l’illecita piantagione che, nonostante fosse adiacente ad una strada pubblica, era abilmente occultata da altra vegetazione. Le piante di cannabis indica, in gran parte in piena fase di maturazione, erano, infatti, sistemate su un terreno agricolo.

Complessivamente sono state sottratte alla disponibilità della criminalità e sequestrate 500 piante illegali.

L’Autorità Giudiziaria competente della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme disponeva, dopo la campionatura dello stupefacente, l’estirpazione delle piante e la successiva distruzione, sul posto, a mezzo fuoco.

La coltivazione, a fioritura completa, una volta essiccata e immessa sul mercato, avrebbero fruttato un guadagno di circa un milione di euro.

Le indagini delle Fiamme Gialle sono ancora in corso per accertare i responsabili dell’attività illecita

La sanità ad Amantea passò dal (quasi) nulla di una minimale clinica privata ad una vitale azienda sanitaria.

Fu il risultato meraviglioso ottenuto grazie alla volontà popolare esercitata da un indimenticabile gruppo di cittadini amanteani e non (mai sufficientemente apprezzato) e dalla buona politica.

Ma erano altri tempi, altri uomini, altra società, altra politica!

Oggi la sanità ad Amantea è virtualmente scomparsa.

L’ultimo dato è la scomparsa decretata dalla politica del laboratorio di analisi cliniche.

Lo ha deciso il commissario Scura( sarebbe più esatto chiamarlo commissario SCURO, visto il nero all’orizzonte della salute degli amanteani!) su proposta su proposta nientedimeno che del dirigente di settore Giacomino Brancati ( quello della relazione sulla moria degli abitanti di Oliva) e del dirigente generale Riccardo Fatarella( già direttore generale del Policlinico Umberto Primo ed ora membro della Giunta e del Comitato Direttivo e del Comitato di Presidenza di Confindustria di Roma e del Lazio, nonché Presidente della Consulta Sanità in Confindustria Lazio, nonché componente della Commissione Nazionale Sanità della Confindustria).

Lo hanno deliberato con la ordinanza n 84 del luglio 2015.

Le classiche decisioni prese mentre la gente è al mare!

Una decisione presa quasi senza reazione da parte della politica

Ne abbiamo parlato noi di Tirrenonews per primi

Ed abbiamo sollevato ire e rimostranze, imbarazzi e silenzi

In attesa che ne parli il PD, solo mezze verità e mezze bugie( entrambi indistinguibili)

Solo un verità! Quella del sindaco di Belmonte Calabro, dr Ciccio Bruno che interviene in difesa del laboratorio del Poliambulatorio.

Il primo sindaco che difende il laboratorio!

E lo fa convocando i sindaci dell’ex distretto di Amantea a Belmonte Calabro per il giorno 4 agosto ore 18.30.

Il sindaco contesta il paventato ridimensionamento dei servizi sanitari tra cui il laboratorio e chiede ai sindaci di muovere per potenziare e non sopprimere servizi possibili ed indispensabili

Appuntamento allora al 4 agosto a Belmonte Calabro. Non mancate.

E comunque vi diremo chi dei politici del comprensorio intende lottare per avere minimi servizi sanitari oltre al sindaco di Belmonte!

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