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Redazione TirrenoNews

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Scrivevamo sulla opportunità che la magistratura arrestasse tutti i responsabili della vergogna etica calabrese.Nemmeno il tempo di pubblicarlo che ecco la incredibile novità che la regione Calabria ha deciso di avviare le procedure per lo scioglimento della Fondazione "Calabria Etica".

Una nota dell'Ufficio stampa informa che“La decisione è stata assunta a seguito della relazione presentata dal commissario Carmine Barbaro che la Giunta regionale, presieduta da Mario Oliverio, aveva nominato nei mesi scorsi per fare chiarezza sulla situazione economico - giuridica in cui versava la Fondazione”.

Non conosciamo ancora il testo ma ci auguriamo che sia diffuso immediatamente e totalmente .

Erto è che per avviare le procedure di scioglimento di "Calabria Etica" è stato nominato Commissario liquidatore il prof. Valerio Donato, docente di Diritto civile all'Università "Magna Grecia" di Catanzaro.

Comunque il Commissario avrà cura, d'intesa con il Dipartimento "politiche sociali", di riconoscere le spettanze ai lavoratori che legittimamente hanno svolto attività lavorative.

E’ la prima volta che la regione scioglie un suo ente creato apposta per fare sporca politica

Ed è anche la prima volta che la Giunta regionale affermi ( sul serio) che le politiche sociali  debbano essere esercitate dai Comuni, per come previsto dalla legge 382/2000, in quanto istituzioni più vicine ai bisogni sociali che si esprimono sul territorio.

In tal senso, l'assessore delegato Federica Roccisano assumerà i provvedimenti conseguenti ed attiverà una serie di incontri con i soggetti sociali ed istituzionali interessati.

Che la Calabria stia cambiando?

Non vorremmo, però, che la scelta sia finalizzata a porre una pietra tombale sulle gravi responsabilità di tanta parte della regione Calabria!

Diamante. Accoltellano l’amante della madre

Mercoledì, 05 Agosto 2015 09:17 Pubblicato in Alto Tirreno

Diamante 4 agosto. Un rumeno di 42 anni è stato ripetutamente accoltellato dai parenti della sua compagna, una donna pensionata 69enne di Diamante.

“L’uomo stava trascorrendo la notte con la sua compagna, quando alle prime ore del mattino hanno bussato alla porta i due figli della donna unitamente al genero.

I tre hanno sorpreso lo straniero che si era nascosto all’interno della cucina poiché voleva tenere segreta la relazione sentimentale con la donna. Una situazione, evidentemente, difficile da far accettare.

Dopo l’ingresso dei tre nell’abitazione è iniziata una furibonda lite con la madre che ha avuto l’apice quando gli stessi hanno sorpreso l’uomo che si nascondeva nella cucina.

Colti da un raputs improvviso, i tre hanno iniziato a picchiare selvaggiamente la vittima.

Durante la colluttazione è sbucato un coltello a serramanico e l’uomo è stato attinto ripetutamente all’inguine, al fianco e al volto.

Le urla della donna hanno posto fine alla spedizione punitiva a carico del suo compagno che è rimasto a terra privo di sensi mentre i tre aggressori si stavano allontanando.

Immediata la richiesta di aiuto al numero di pronto intervento 112 della donna che ha raccontato quanto accaduto.

Immediate le ricerche degli aggressori che nel frangente si erano dileguati cercando di far perdere le proprie tracce. I Carabinieri della Stazione di Diamante, coordinati dal capitano Alberto Pinto, comandante della Compagnia, unitamente a due pattuglie del Norm di Scalea, coordinate dal tenente Bartolo Taglietti, hanno attuato sul territorio una vera e propria caccia all’uomo che si è protratta sino alla mattinata successiva quando in un vicolo del centro storico di Diamante sono stati rinvenuti due dei tre aggressori, marito e moglie, che stavano cercando di confondersi fra i turisti mattutini che si accingevano a raggiungere le vicine spiagge. I due sono stati arrestati dai Carabinieri e tradotti presso il proprio domicilio a disposizione dell’Autorità giudiziaria, il terzo aggressore, è stato deferito in stato di libertà per lesioni personali aggravate in concorso”

Anche nell’impossibile calura agostana di questo 2015, che forse è corresponsabile di talune infelici scelte politico-economiche-amministrative che muovono nella direzione di distruggere quel poco di sanità pubblica che ancora persiste a dispetto degli irresponsabili governanti, i sindaci del Basso Tirreno Cosentino non hanno mancato di aderire alla iniziativa proposta dal sindaco di Belmonte Calabro dr Francesco Bruni che ha promosso per ieri pomeriggio un momento di lavoro in difesa del laboratorio di analisi cliniche del poliambulatorio di Amantea e del suo hinterland.

Oggi il comunicato dei sindaci che vi anticipiamo .

I sindaci del BTC non ci stanno e reagiscono ad una scelta ingiustificabile e dagli aspetti fortemente negativi per i diritti alla salute della popolazione locale

Da qui la richiesta al commissario Scura di soprassedere alla attuazione della assurda iniziativa di portare apparecchiatura, medici e sangue dal Basso tirreno a Cosenza

Forte la voce in tal senso dei partecipanti all’incontro ed in primis di Ciccio Bruno, sindaco di Belmonte Calabro e del vicesindaco di Amantea GB Morelli

Ai lavori della politica del BTC anche altri tra cui l’assessore Emma Pati

L’altra buona nuova viene al PD che ieri si è incontrato ( mancavano solo Guccione e Bevacqua) il quale ha “stigmatizzato «l'autoreferenzialità» del commissario nel suo approccio ai problemi della sanità e proposto alla maggioranza di porre la "questione Scura" direttamente all'attenzione del governo. Con un obiettivo: ottenere defenestrazione e successiva sostituzione del delegato dell'esecutivo. Una proposta che, a parte il silenzio di qualcuno, ha sostanzialmente incontrato il favore della gran parte dei consiglieri regionali, per la felicità di Oliverio

Sempre sperando che poi Oliverio ed il PD non abbandonino del tutto Amantea ed il suo hinterland

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