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Scalea, Gravina «Atto trasparente per Ruggiero»

Martedì, 18 Agosto 2015 07:46 Pubblicato in Alto Tirreno

Davide Gravina : “Lasciateci lavorare” Tutti i nostri atti sono trasparenti.

Protesta il presidente del consorzio Valle del lao ed afferma “Così come il presidente Mario Oliverio produrrà i massimi sforzi affinchè i propri consiglieri regionali possano liberamente svolgere il proprio compito istituzionale, chiedo che anche il sottoscritto possa svolgere liberamente, nel rispetto della legge, il proprio compito affidato dai consorziati attraverso le elezioni tenutesi nel settembre del 2014»

Poi afferma che “…, non c’è un fogliettino di carta prodotto dall’amministrazione consortile che non sia stato verificato in questi anni dagli organi di controllo regionali”.

Non solo, ma , in merito alle dimissioni e alla contestuale riassunzione del direttore generale, Pasquale Ruggiero, ricorda che : «Il Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea, attraverso i propri organi, ha rinnovato legittimamente fino al proprio mandato elettivo (ottobre 2019) il contratto di lavoro al proprio direttore generale Pasquale Ruggiero. Un atto amministrativo legittimo e trasparente che rinnova in tal modo la fiducia ad un dirigente il quale ha servito con capacità e professionalità l’ente consortile».

Ed infine prosegue: «Rimango sorpreso e sbalordito che un naturale e consequenziale atto amministrativo abbia potuto suscitare l’attenzione di due consiglieri regionali. Onestamente pensavo che le priorità da segnalare al Presidente della Giunta regionale fossero di ben altra natura e consistenza.

Comunque invito i consiglieri regionali Giuseppe Aieta e Orlandino Greco a recarsi personalmente all’interno della sede del consorzio di bonifica di Scalea per approfondire meglio le capacità progettuali raggiunte in questi ultimi anni.

Mi consentiranno di illustrare con maggiore attenzione i servizi dati al territorio, la regolarità dei pagamenti degli operai forestali, le numerose iniziative promosse a tutela e valorizzazione del comprensorio consortile, la politica energetica messa in campo, l’autonomia finanziaria programmata dopo aver risanato l’ente consortile da tante anomalie, e tantissime altre cose.

Non ritengo opportuno parlare di qualche forza politica locale la quale è sempre pronta a strapparsi le vesti quanto si parla di Consorzio di Bonifica, ma assolutamente silenziosa ed assente per i gravi problemi che vive la comunità scaleota. Il comportamento assunto parla da solo”.

Considerato che in tutti gli altri consorzi il direttore è nominato e non assunto con un concorso continuiamo a ritenere che tutto finirà in una bolla di sapone e che qualcuno farà una brutta figura!

Tra tanto silenzio finalmente una voce in difesa di Amantea e del “suo” laboratorio di analisi. E’ quella di Franco Filice Presidente regionale A.N.A.P. Confartigianato, Membro della giunta esecutiva nazionale e Pres. Naz. commissione sanità.

Ecco le sue parole: “L’idea di chiudere il Laboratorio di Analisi dell’Asp del Distretto di Amantea, sancita con il Decreto n. 84 del 21 luglio scorso del Commissario ad Acta, appare sempre di più come un atto di imperio, ingiusto ed ingiustificato.

Molti prima di noi hanno evidenziato il lavoro svolto dal laboratorio, la gravità della chiusura, le conseguenze sulla utenza, l’incertezza sulle procedure future.

A nulla è servita la visita del Commissario Massimo Scura ad Amantea, nei giorni scorsi.

Il Commissario è venuto, ha visitato gli uffici ed i laboratori, ha toccato con mano la situazione reale. Ha richiesto solo la presenza degli Amministratori locali.

Abbiamo letto che il confronto è stato “sereno e costruttivo” e che il Commissario ha ricavato dalla visita un’ “impressione positiva”.

Dichiarazioni che significano tutto e niente.

Che possono essere interpretate in qualsiasi modo e che lasciano aperta la porta ad ogni iniziativa, in ogni direzione.

Ci saremmo aspettati almeno un incontro con la stampa, delle spiegazioni, dei chiarimenti, qualche grafico su prestazioni effettuate e costi relativi, sui saldi finanziari positivi della “chiusura” annunciata, dati sulla destinazione dei macchinari, piano per eventuali spostamenti del personale, scuse per i disagi causati, speranze nelle conseguenze positive dell’operazione.

Nulla di nulla.

Riteniamo che questo modo di procedere sia offensivo verso le Istituzioni locali e verso le popolazioni interessate.

Il Commissario ha ovviamente il potere per assumere le decisioni che ha formalizzato nel Decreto. Ma se non le viene a spiegare ai diretti interessati non svolge bene il suo lavoro.

Il suo compito è difficile – ce ne rendiamo perfettamente conto.

Tagliare sprechi e recuperare risorse è diventata misura non più rinviabile. Soprattutto nella nostra Regione. E per svolgere al meglio il suo compito deve fare pulizia, togliere incrostazioni, vincere la resistenza sotterranea ed il boicottaggio dei centri di potere, individuare ed eliminare rendite parassitarie, fannulloni, situazioni di privilegio, ecc.

Ma ci deve spiegare il significato e le motivazioni di questo drastico provvedimento che crea un enorme disagio al nostro territorio.

Deve farlo sia perché è suo dovere e sia per sgombrare il campo da ogni equivoco.

Dare un senso ai suoi provvedimenti potrebbe anche giustificarli.

Al contrario, agire in questo modo lascerebbe in molti il dubbio che Egli stia agendo con grezzi tagli lineari, senza intaccare i reali luoghi di spreco e di disservizio.

Auspichiamo che le forze politiche cittadine facciano sentire la loro presenza. Costituendo dei luoghi di confronto e di dibattito, dove possano emergere le caratteristiche positive del laboratorio di analisi, dove i cittadini e l’utenza possano manifestare bisogni e richieste.

In una parola: dove si possano capire le ragioni degli uni (i cittadini) e dell’altro (il Commissario).

Senz’altro il Commissario avrà la gentilezza istituzionale di presenziare.

Ma sarà bene che i cittadini si ricordino di essere tali, rifiutando lo sgradevole ruolo di sudditi.

Riappropriarsi del diritto di rivendicare le proprie istanze farà bene a tutti, ne siamo sicuri.

Amantea, 17 agosto 2015         Franco Filice

Diverse le lamentele pervenute anche al nostro sito e relative alla chiusura di Via Vittorio Emanuele a tarda sera dell’11 agosto.

Sembra che la chiusura stessa non sia stata autorizzata e sia stata organizzata “spontaneamente” da alcuni giovani che hanno “comunque” posto un nastro della Polizia Municipale per evitare il transito sulla strada al momento utilizzata da pedoni.

Anche a noi è risultato che non ci fosse alcun vigile urbano( figurarsi).

La voce è giunta anche al Consigliere comunale Sergio Ruggiero che ha formulato interrogazione al Sindaco d.ssa Sabatino, ai Componenti della Giunta Comunale ed al Comandante della Polizia Municipale.

Questo il testo:

Prot. 13639 del 17 agosto 2015-08-17

Oggetto: Interrogazione chiusura traffico su via Vittorio Emanuele nella tarda serata dell’11 e nella notte tra l’11 e il 12 agosto corrente.

Su sollecitazione di numerosi cittadini, si segnala quanto all’oggetto.

La chiusura sarebbe stata effettuata con nastro segnalatore.

L’iniziativa, posta in essere dai giovani promotori del gruppo denominato La Guarimba, pare che abbia provocato ingorghi e disagi dovuti all’impossibilità di transitare in direzione sud per chi, scendendo da via Nazionale o risalendo da via della Libertà, intendesse andare in quella direzione, e senza che, pare, vi fosse alcun operatore di Polizia Municipale a presidiare la strada e regolare il traffico.

Lo scrivente chiede di essere informato in merito. In particolare chiede di sapere da chi sia stata eventualmente autorizzata la chiusura e se il Comando della Polizia Municipale fosse a conoscenza dell’iniziativa.

Amantea 17.08.2015                                      Cordialmente   Sergio Ruggiero

Saremo grati al consigliere Ruggiero se farà conoscere ai nostri lettori la richiesta( ed auspicata) risposta e se inoltre si riflettesse su quanto accaduto. Una cosa ci sembra certa e cioè che il nastro non si compra certo in libreria!

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