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Redazione TirrenoNews

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Le donne del Passalibro scrivono ai genitori

Giovedì, 03 Settembre 2015 16:53 Pubblicato in Primo Piano

Carissimi genitori, molti anni fa, preoccupati dell’alto costo dei libri delle scuole medie inferiori e superiori, demmo vita al Passalibro, una associazione grazie alla quale un gruppo di donne amanteane prendevano in carico i vostri libri usati per cederli a metà prezzo ad altri genitori.

 

In questo modo abbattevamo il costo dell’acquisto del 50%.

Non solo, ma chi cedeva i libri con il ricavato poteva comprare altri libri per i propri figli.

Esercitammo questa attività grazie all’amministrazione comunale che ci diede in uso gratuito i locali necessari per ricevere e conservare i libri.

Ovviamente ci furono reazioni e ricevemmo anche attente ispezioni da parte delle competenti forze dell’ordine.

Poi - per noi stranamente – le prime reazioni finalizzate a non darci più i locali.

Gli amministratori sapevano e sanno che per noi era ed è indispensabile avere i locali per l’intero anno, atteso che- infatti- di anno in anno restano libri.

Al momento chiusi in una ottantina di pacchi ci sono quasi 2000 libri depositati in locali del comune di Amantea.

Avremmo dovuto e voluto esporli a disposizione di eventuali acquirenti ma non abbiamo avuto da parte del comune i locali necessari.

Avremmo voluto catalogarli in modo da reperirli con la necessaria facilità.

Per l’anno in corso abbiamo tentato di far capire all’amministrazione che era e c’è bisogno di locali ampi e sicuri nei quali contenere anche i nuovi libri.

Parliamo di migliaia di testi , da esporre per istituto, per classe, per materia.

Sul tema della sicurezza non possiamo transigere in alcun modo considerato che un libro scomparso è un libro che dobbiamo pagare noi del Passalibro ( come in fondo è già successo)

Offrire con cuore il nostro tempo ci sta; volontariato significa anche questo. Ma operare senza sicurezza e poi pagarne i costi nessuno può pretenderlo e chiedercelo.

Per questo il Passalibro chiude.

Chiude perchè l’amministrazione non comprende le nostre ragioni e vuole offrici una disponibilità temporalmente insufficiente e che comunque ci costringerebbe a restituirvi i libri invenduti od a chiudere i libri in pacchi inaccessibili dove resterebbero per 10 mesi( non possiamo portarli certo nelle nostre case!).

Chiude perché l’amministrazione pretende di farci condividere i locali con altre associazioni ( indipendentemente dalle rispettabili persone che le rappresentano) senza pertanto la sicurezza necessaria per i libri( i vostri libri)

E’ con vivo dispiacere che vi comunichiamo la chiusura del Passalibro, consapevoli che da questo momento voi genitori incontrerete sempre maggiori difficoltà economiche

Altri si accingeranno a fare questo servizio trattenendo a sé parte del costo dei libri( quasi il 20%) così che quando cederete il libro incasserete non più la metà ma soltanto il 40%

Non solo ma comprerete non più al 50 ma al 60%

Vi siamo vicini ma non possiamo accettare la falsità che qualcuno ad arte sta diffondendo su di noi sostenendo che “la facciamo difficile” , che avremmo potuto “trattenerci qualcosa” sui libri.

Il volontariato ed il cuore non si pagano. MAI!

Grazie per la vostra attenzione , grazie a chi-forse- avrebbe voluto aiutarci ad aiutarvi.

Amantea 3.9.3015                                                                 Le donne del Passalibro

Ps Se c’è qualche benefattore sociale che ha a disposizione un locale igienicamente idoneo da

utilizzare in alternativa ai locali del comune che si faccia avanti. Grazie.

Amantea: Si impicca in casa

Mercoledì, 02 Settembre 2015 18:04 Pubblicato in Politica

Tragedia familiare ad Amantea.

Ignote le ragioni del gesto drammatico del sig Ernesto Provenzano di anni 68, residente in via Fiumara di Amantea.

 

Stamattina si è impiccato.

Il gesto ha lasciati esterrefatti coloro che conoscevano il sig Ernesto per il suo carattere dolce e remissivo.

Stando alle voci circolate il povero Ernesto era un contadino vissuto dignitosamente del suo lavoro.

 

Ma da qualche tempo la moglie era gravemente ammalata ed il marito doveva assisterla quotidianamente in un compito non facile per una persona tra l’altro di età avanzata.

E’ probabile così che la disperazione derivante dalla solitudine nella quale era confinato e dal gravoso compito al quale doveva attendere sia stata la causa di questo terribile gesto.

 

Ora il difficile e gravoso compito di assistere la signora Provenzano dovrebbe restare alla giovane figlia.

Spending rewiew o morte. E’ questa la parola d’ordine nella sanità calabrese.

E per questo con delibera n 681 del 27.3.2015 è stata incaricata la C.e.c. srl (che di sé dice :” Piu’ di 20 dipendenti interni, 60 funzionari esattoriali, 3 legali interni, fanno di noi un’azienda attenta a tutte le esigenze del cliente”) di esigere i ticket sanitari degli accessi al pronto soccorso in ospedale.

Ed ovviamente nel rispetto della parola d’ordine “Spending rewiew o morte” il ticket non deve essere pagato quando il paziente arriva morto al Pronto soccorso o quando muore direttamente nel pronto soccorso e comunque quando si tratta di una affezione a codice rosso.

Questo, ovviamente, secondo la regione Calabria, anzi secondo l’Asp di Cosenza, mentre, al contrario secondo il Movimento consumatori, la norma contenuta nella legge 296/2006 - Legge finanziaria 2007 - in materia di esenzione dal pagamento del ticket –prevede il non pagamento per il codice verde e per altre tipologie di ammalati o affezioni .

La nota che invia la C.E.C. non cita il codice assegnato dal triage ed eventualmente confermato dal medico così che un codice verde od un codice bianco magari con successivo ricovero sono chiesti di pagare il ticket.

Non solo ma viene richiesto per lo più il ticket di 25 euro per la visita che diventa 45 euro con prestazioni specialistiche, del tipo radiografie, eccetera.( ma se il medico del PS chiede una radiografia vuol dire che ha dubbi sul tipo od entità della malattia!)

Il paziente non sembra sia sufficientemente reso edotto del fatto che dopo la prima lettera , posto che la nota pervenga davvero, inizia la fase esattoriale .

In sostanza l’Asp, infatti, trasformerà il suo avviso in cartella esattoriale: così avviene per tutti i recuperi crediti dovuti a prestazioni sanitarie. Insomma: se non paghi, ti tocca Equitalia.

E se sei sopravvissuto alla malattia potresti non sopravvivere ad Equitalia!

Amantea è piena di lettere della C.e.c srl

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