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Il PD Amanteano insiste con il commissario Scura: “Repetite juvant”?
Sabato, 05 Settembre 2015 19:59 Pubblicato in CronacaScrive Enzo Giacco del PD di Amantea: Egregio Commis sario ad Acta, torno a scriverLe in relazione al DCA n. 84 del 21 luglio 2015 con cui ha deliberato la chiusura del Laboratorio di analisi dell’Asp di Amantea.
Già in data 30 luglio mi permisi di parteciparLe le mie riserve su questa decisione chiedendoLe di revocare il provvedimento e motivando tale richiesta facendo riferimento alle specifiche criticità ed ai gravi disagi che la nuova situazione dal Lei decretata avrebbe finito per alimentare (lettera che ad ogni buon fine allego alla presente).
Non Le nascondo l’amarezza e lo stupore per la mancata comunicazione della Sua visita – avvenuta nei primi giorni dello scorso agosto - al Poliambulatorio della città. Sarebbe stata un’opportunità utile per aprire un confronto con tutte le forze politiche, sociali e sindacali presenti sul territorio, non solo per darci la possibilità di presentarLe le nostre ragioni, ma anche per portare a Sua conoscenza le ansie e le insicurezze provocate ai nostri concittadini.
Pur non comprendendo Le motivazioni del Suo comportamento, senza voler scadere in inutili polemiche, mi permetto di insistere su un concetto: non è accettabile che l’esercizio di razionalizzazione delle risorse possa tradursi in sperequazioni tra gli utenti. Perché nessun Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario può essere realizzato sulla pelle cittadini.
Io ritengo che sia compito di tutti coloro che si occupano degli interessi della collettività, e la Sua funzione commissariale non è immune da tale nobile fine, avvicinare e non allontanare i cittadini dalla società. La mia impressione, invece, è che la strada da Lei intrapresa, se porterà ad una riduzione del disavanzo sanitario, lo farà non tagliando sprechi ma servizi alla popolazione del nostro comprensorio, rendendola più fragile e vulnerabile in una Regione che per ragioni storiche presenta dei divari nel godimento dei diritti civili e dei beni di cittadinanza superiori rispetto al resto del Paese.
Ne approfitto – senza voler ovviamente fare un processo alle intenzioni – per condividere con Lei una mia preoccupazione.
Quali altri sacrifici saranno imposti dalla logica del rientro del disavanzo? Il timore è che iniziare a depauperare un territorio dai servizi essenziali di base – magari anche a causa di una debolezza di chi dovrebbe difenderne gli interessi – possa rappresentare un punto di non ritorno, che troncando e recidendo ad un certo punto non resti più nulla da tagliare.
E se questa dovesse essere la strada e se ciò dovesse tradursi in un depotenziamento dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali per la popolazione che vive nel nostro comprensorio, noi questo non lo possiamo accettare.
Non voglio neppure immaginare, ad esempio, cosa significherebbe svegliarsi la mattina e scoprire che le due eccellenze rappresentate da radiologia e fisioterapia sono state in qualche modo ridimensionate (o peggio azzerate).
Vorrei che Lei tranquillizzasse i cittadini di questo comprensorio.
Per tali ragioni torno a chiederLe la revoca del decreto e la tutela, nello svolgimento del Suo mandato, del diritto alle cure di chi vive nel nostro territorio e – se può essere utile a farLe comprendere le ragioni degli interessi che noi oggi difendiamo – di incontrarci per parlarci, confrontarci, giungere ad una soluzione che vada nella direzione della felicità e del diritto ad una vita serena dei nostri concittadini.
Per noi diventa un fatto determinante, infatti, garantire e potenziare i servizi che riguardano la cura del cittadino, perché la vastità geografica e la popolosità di questo territorio meritano un piano di riprogrammazione e di consolidamento dei servizi. Perché stiamo parlando di diritti garantiti dalla nostra Carta Costituzionale. Di questo terremmo a parlare con Lei.
Noi stiamo dalla parte dei cittadini.
Distinti saluti
Amantea, 4 settembre 2015 Enzo Giacco Segretario PD Amantea
NdR: Nella foto Oliverio e Scura in ospedale (Ci vò pensari a Madonna!)
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Amantea: Giovane 44enne fulminato da un infarto
Sabato, 05 Settembre 2015 19:39 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiSono quasi le 18,00 di oggi 5 settembre 2015. La voce fa il giro del paese in pochissimi minuti e lascia tutti addolorati.
A 44 anni e nel pieno della giovinezza non si può morire.
Tra l’altro lasciando sola la giovane famiglia.
Poi si viene a sapere che pochi giorni fa Antonio si era sentito male ed era andato a Paola, al pronto soccorso dove sarebbero stati controllati gli enzimi ma senza ricovero o prescrizioni di ricovero.
Così Tonino Abate era ritornato a fare la sua vita di quotidiano lavoro, spesso arrangiato. Tutto per di portare avanti la famiglia.
Anche stasera aveva sistemato i tavoli nella pizzeria da “Menicuccio” e poi era andato a far riparare i freni della bicicletta nel negozio “Cicli Cima” dove era crollato improvvisamente sul pavimento senza possibilità di soccorso.
Inutili i soccorsi pur immediati. Il 118 poteva solo constatare la morte improvvisa per arresto cardiaco del giovane amanteano.
Arrivano anche i carabinieri della locale stazione che in una seconda fase assentono il servizio funebre.
Immediate le riflessioni della numerosa comunità sopraggiunta nei pressi del luogo dell’evento che si interrogava sia sulla fragilità della nostra esistenza, sia sulla mancanza di reale sanità in Calabria, dove prima si è scialacquato( e per taluni versi sui scialacqua ancora se si pensa a commissari da 600 euro al giorno!) ed ora si lasciano tanti corregionali senza sostanziale ed efficace assistenza, in un contesto dove un marito e padre pur giunto al Pronto soccorso pochi giorni dopo è tornato al Signore per lo stesso motivo per il quale aveva chiesto soccorsi sanitari.
Ed a tutta questa gravissima situazione il commissario Scura vuole porre rimedio chiudendo il laboratorio di analisi cliniche di Amantea.
Che il signore ce la mandi buona!
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Insetti ed escrementi di topo su alimenti. Chiusa impresa alimentare
Venerdì, 04 Settembre 2015 17:58 Pubblicato in Lamezia TermeLamezia (CZ). In tempi di Expo la Calabria va a Milano a presentare i propri prodotti ed a vantare la loro naturalità.
Intanto i carabinieri del Nas di Catanzaro ( chissà perché quasi sempre se non solo loro) hanno sequestrato 3.400 chili di alimenti sui quali sono stati trovati insetti ed escrementi di topo.
Insieme a personale dell’Asp, i Nas hanno anche provveduto a chiudere l’impresa alimentare che ha sede nell’area industriale di Lamezia Terme per carenze igienico sanitarie.
L’impresa produce prodotti di rosticceria da congelare per essere distribuiti in rosticcerie e supermercati. (ANSA).
Perché l’Asp non accede direttamente nelle aziende e nei locali per accertare la sussistenza delle minime condizioni di sicurezza igienica , sia di produzione che di commercializzazione?
Che ne dice il ministro della Sanità, ed il commissario e gli amministratori regionali?
E la giunta regionale punta sulle sportazioni agroalimentari( sic)
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