Scrive Flavio Stasi che “ in tutti i comunicati in cui abbiamo commentato il profondo degrado urbano della nostra città, abbiamo puntualmente stigmatizzato l’utilizzo di queste preziose forze lavoro (a Rossano come altrove) per coprire le somarità di qualche amministrazione comunale incapace di curare il verde pubblico.
Poi aggiunge che “ depotenziare il servizio di prevenzione incendi alle porte di una delle estati più calde degli ultimi anni, come ampiamente previsto, era una idiozia”.
Continua “ Non sappiamo se, qualora questo non fosse accaduto, il lavoro degli operai forestali avrebbe evitato tutti gli incendi, se ne avrebbe evitato una parte, se ne avrebbe semplicemente limitato i danni, ma riteniamo che i funzionari pubblici che hanno disposto queste misure siano corresponsabili di un disastro ambientale ed economico epocale, e stiamo quindi predisponendo una apposita denuncia che verrà depositata nei prossimi giorni presso la Procura della Repubblica”.
Dichiara di non credere “alle teorie degli scemi di guerra e dei mitomani del fuoco.
Non stiamo insinuando nulla: siamo certi che dietro questi atti criminali ci siano interessi di bassa lega che la Regione Calabria, ci auguriamo, intenda arrestare una volta per tutte”.
Chiede inoltre “che venga disposta una norma regionale che impediscala lottizzazione privata delle aree boschive colpite dagli incendi”
Inoltre sfida il governatore Oliverio a non affidare la pulizia delle enormi aree colpite dagli incendi non venga affidata a ditte private.
Che essa sia gestita tempestivamente dal servizio forestale regionale ed il legname ricavato venga venduto direttamente sul mercato privato (con un prezzo ponderato) ed il ricavato venga impiegato per la riforestazione delle aree colpite.
Or aspettiamo che Stasi mantenga fede al suo impegno e sporga la denuncia contro i corresponsabili del disastro al patrimonio boschivo calabrese e contro chi ha permesso l’uso improprio degli operai di calabra verde per pulire il verde pubblico dei comuni che hanno amministratori “somari”.
O che almeno gli amministratori denunciati di “somarità” sporgano opportuna querela contro chi li offende.
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Cosenza
Riceviamo e pubblichiamo:
“Il 7 luglio ad Aiello Calabro in piazza Municipio alle ore 18.30 l’iniziativa dal titolo “Ambiente Bene Comune”, per parlare di acqua, bonifica e rifiuti. Ne parleranno Francesco Saccomanno, del comitato Bruno Arcuri, Gianfranco Posa, del comitato civico Natale De Grazia e Flavio Stasi, comitato regionale campagna Legge Rifiuti Zero.
Bene comune non è solo il titolo dell’incontro ma soprattutto una visione della gestione del patrimonio pubblico e dei servizi. In una regione quale la Calabria, in cui la difesa dell’ambiente è un tema fondamentale, diventa sempre più necessario parlare di beni comuni mettendo in correlazione diversi aspetti della difesa del territorio.
E’ importante parlare di acqua pubblica in una regione i cui gli impianti e la gestione dei servizi essenziali come l’acqua sono relegati - senza soluzione di continuità - alla speculazione privata. Per questo sarà presentata la legge regionale d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Da affrontare anche il tema della perenne gestione dei rifiuti che ci confina in questa situazione emergenziale che ha caratterizzato gli ultimi anni e della mancanza di un sistema integrato che punti al riciclo ed alla riduzione del rifiuto invece che puntare sull’incenerimento e sulle mega-discariche (vedi le linee guida regionali del prossimo piano rifiuti).
In Calabria sono molte le aree avvelenate dai rifiuti tossici o da bonificare.
Non possiamo dimenticare infatti il problema della Jolly rosso e del torrente Oliva. Da anni, infatti, il problema delle bonifiche continua ad essere attuale perché non affrontato adeguatamente.
Non è un caso che due dei temi, di cui si discuterà, siano corredati da due legge di iniziative popolari, a sottolineare la sempre maggiore partecipazione pubblica che si sta costruendo. I 16 anni di commissariamento all’emergenza ambientale e la gestione della Sorical hanno evidentemente dato delle risposte fallimentari alla gestione del bene comune. Proprio in questo filone di commistione di malaffare e cattiva gestione, che mira al perseguimento di interessi di solo tipo economico e non sociale, si può leggere anche la questione dell’inquinamento da rifiuti tossici e la mancata bonifica degli altri siti inquinati.
Si invitano le istituzioni, le associazioni e soprattutto la cittadinanza a partecipare all’iniziativa.
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Basso Tirreno