Dal sito della Questura di Cosenza rileviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa
Nella serata di ieri, nel corso di servizi di controllo del territorio, la locale Squadra Mobile ha effettuato una serie di perquisizioni domiciliari.
Nel particolare nel corso di una di queste, effettuata presso uno scantinato sito in una via cittadina ed in uso a Maurizio Mirko Abate, di 46 anni, poliziotto in servizio a Cosenza, è stato arrestato con l’accusa di detenzione di arma da guerra e munizioni e ricettazione
La beretta è stata rinvenuta, abilmente occultata tra alcuni indumenti, una pistola semiautomatica - in uso alle forze dell’ordine - marca Beretta mod. 92FS cal.9x19 parabellum, con matricola abrasa, completa di un caricatore rifornito di nr. 15 cartucce cal. 9x19 ed altre 23 cartucce dello stesso tipo.
Il predetto Maurizio Mirko Abate è stato, pertanto, dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato per detenzione di arma da guerra e relativo munizionamento e ricettazione.
Lo stesso è stato associato presso la locale Casa Circondariale.
Sono in corso indagini per verificare se l’arma in questione sia stata usata nel corso di azioni delittuose.
05/09/2019
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Cosenza
Lagonegro. Un maresciallo dei Carabinieri, di 49 anni, nativo di Teggiano ed in servizio in Basilicata dal 2000, si è tolto la vita sparandosi un colpo alla tempia in uno dei bagni utilizzati dal personale della Procura.
Il maresciallo prestava servizio nel nucleo di polizia giudiziaria presso la stessa Procura.
Si è sparato con la Beretta che aveva nella fondina.
Il sottufficiale lascia una moglie e un figlio di 17 anni.
Il Carabiniere si è chiuso in una stanza del Tribunale, senza creare alcun sospetto né alcun allarme. Nessuno ha sospettato che stesse per compiere un gesto sconsiderato ed irrimediabile.
Poiché non si vedeva i colleghi hanno provato a chiamarlo senza che rispondesse, il trillo del telefonino ha condotto al bagno dove è stato trovato cadavere.
Nel tribunale nessuno ha voluto rilasciare commenti sull’accaduto.
Trattandosi di una tragedia probabilmente legata a fatti personali e non a motivi che riguardano il servizio, i suoi colleghi e i suoi familiari hanno ritenuto di scegliere la strada del riserbo.
Forse il maresciallo attraversava un forte momento di depressione tale da spingerlo a questo estremo gesto ma nessuno può dirlo.
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