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Dal 10 giugno sarà attivata in via sperimentale la fermata a Scalea per una coppia di Frecciabianca

A partire dal prossimo 10 giugno e per tutta la stagione estiva (fino al 16 settembre 2018), sarà attivata in via sperimentale la fermata a Scalea per una coppia di Frecciabianca in servizio fra Roma e Reggio Calabria.

Lo comunicano il sindaco di Scalea Gennaro Licursi e l’assessore regionale alle infrastrutture Roberto Musmanno che rendono noto di aver ricevuto conferma dell’attivazione da Trenitalia.

Per l’assessore Musmanno e il sindaco Licursi “si tratta di un risultato importante. Scalea diventa fermata per i servizi ferroviari di tipo Freccia a libero mercato. Un servizio fortemente richiesto dal territorio, che giustamente vede nell’aumento delle occasioni di mobilità una leva per il proprio sviluppo economico e sociale”.

I collegamenti Frecciabianca sono effettuati in regime di mercato e non sono oggetto di alcun corrispettivo pubblico. Pertanto i servizi si sostengono solo con i ricavi da vendita dei titoli di viaggio, per cui sono programmati solo sulla base di valutazioni commerciali, finalizzate a stimarne la sostenibilità economica. La fermata sarà attivata in via sperimentale.

Trenitalia la renderà stabile qualora, dopo un periodo di prova di circa tre mesi, i dati sul traffico confermino che sul territorio la domanda è adeguata.

“L’esperienza – dichiarano Musmanno e Licursi nel ringraziare Trenitalia per aver anticipato alla stagione estiva 2018 l’attivazione del servizio – ci insegna che ogni qual volta sperimentazioni di questo genere sono state attivate sul territorio calabrese, l’utenza ha risposto sempre con entusiasmo e sopra le aspettative.

Siamo dunque fiduciosi nel fatto che la fermata sarà resa stabile al termine del periodo sperimentale”.

Scalea sarà servita dal Frecciabianca 8873 in partenza da Roma Termini alle ore 10:10 e diretto a Reggio Calabria Centrale. L’arrivo a Scalea è previsto per le ore 14:13.

Il Frecciabianca 8878 in partenza da Reggio Calabria alle ore 14:50 e diretto a Roma Termini, effettuerà la fermata di Scalea alle ore17:05.

La modifica sarà visibile a breve anche sui sistemi di vendita di Trenitalia

Ed Amantea?

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Amantea ha avuto molti porti.

Ma via, via , tutti si sono insabbiati.

Il porto di Temesa greca nell’Oliva dove giunse anche Ulisse si insabbiò.

Il porto di Temesa romana dove arrivarono le navi di Roma in località principessa si insabbiò.

 

Il porto nel Catocastro si insabbiò.

Il porto della Calavecchia si insabbiò.

Sembra un destino infame.

Forse una maledizione.

Oggi succede al porto di Campora San Giovanni.

Ma si nota qualche miglioramento.

Oggi è insabbiata solo quella parte di porto dove normalmente sono allocati i pescherecci.(nella foto)

Non la imboccatura, quindi.

E così i pescherecci devono sistemarsi nella parte di porto normalmente destinata al transito delle imbarcazioni minori .

Ma con l’arrivo dell’estate questa opportunità non sarà più praticabile.

E si impone che sia liberato il primo tratto magari usando una gru meccanica ed un camion.

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Una volta l’Italia era il paese dei fotoromanzi ma anche del lavoro e dei fatti.

Oggi, invece, l’Italia è sempre più il paese dei selfie, delle chiacchiere in TV e del cinema.

Ma soprattutto il paese delle diversità.

Un tempo c’era la Calabria Citra e la Calabria Ultra.

 

 

Oggi, invece, c’è la Calabria dell’est e la Calabria dell’ovest.

L’est si difende ed è difeso, l’ovest è sempre più solo.

E nessuno lo difende.

Eccovi un esempio.

L’amministratore delegato di Anas – Gruppo FS Italiane Gianni Vittorio Armani(vedi foto e ride) non si sa perché organizza il roadshow itinerante “Congiunzioni”.

In Calabria la tappa è a Reggio Calabria e si intitola sulla “Via della Magna Grecia”

Con “La Via della Magna Grecia” l’Anas apre alla valorizzazione dei percorsi turistici e culturali lungo la statale 106 Ionica , con un progetto di ricerca e valorizzazione presentato nel corso di una tavola rotonda in occasione del “roadshow” promosso per i 90 anni dell’Azienda.

Armani dice che la Ionica calabrese è sicuramente un’emergenza che ha bisogno di una risposta concreta e diretta. «Si tratta – ha aggiunto – di 2 miliardi e 200 milioni di euro che completano l’itinerario esistente interregionale e oltre 700 milioni di euro che danno una riposta all’esigenza di sicurezza complessiva di questo tracciato».

E questa è la prima bugia, come se, infatti, la SS18 fosse una statale sicura.

E non lo è visto che vogliono ridurre la velocità massima a 50kmh !

L’altra cosa meravigliosa è che l’Anas parla di sette percorsi che saranno richiamati dalla cartellonistica autostradale, invitando gli automobilisti a concedersi, magari, una deviazione dal proprio tragitto per scoprire la storia, l’arte, le spiagge e i sapori del territorio.

Le Vie dell’indagine esplorativa sono:

la Via dell’archeologia, che comprende i tesori custoditi nelle principali realtà museali e parchi archeologici dell’intero territorio attraversato, dal Museo degli Ori di Taranto al Museo Nazionale archeologico di Reggio Calabria, che custodiscono i reperti delle antiche colonie ed accolgono esemplari unici al mondo quali le sculture dei Bronzi di Riace;

la Via dei Castelli, per ripercorrere la Puglia di Federico II di Svevia, la Basilicata e la Calabria attraverso le fortificazioni a presidio dei territori, incastonate su alture, a picco sul mare o nel cuore delle originarie acropoli; la Via del Mare, con le aree protette e le spiagge incontaminate dello Ionio, bandiera blu da diversi anni e per molti tratti;

la Via dei fiori, per ammirare le specie botaniche della macchia mediterranea che si arricchisce di varietà quali le rose degli achei di Roseto Capospulico, i “meli a primavera” cantati da Ibico;

La via di Bacco e Cerere, per comprendere le specialità gastronomiche derivate dagli antichi sissizi, le regole della dieta vegetariana derivata dalla tavola pitagorica; le suggestioni ed il fascino delle minoranze linguistiche che rendono l’odierna bovesia, uno dei siti di conservazione della lingua grecanica, unico al mondo;

La Via della storia, sulle tracce dei grandi per ricordare alla postmodernità il valore di Nosside, Pitagora, Alcmeone, Zaleuco, Milone. Infine la

Via delle minoranze linguistiche, con particolare riferimento ad alcune zone in Puglia e Calabria dove sono presenti importanti aree di conservazione della lingua grecanica con dei poli di eccellenza, Bovesìa, Vallata dell’Amendolea, Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco nel Reggino e della Grecia salentina nel Salento, che di fatto costituiscono la totalità delle aree ellenofone esistenti in Italia.

Niente di niente il per il tirreno.

Sembra che abbiano letto il romanzo storico scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque, pseudonimo di Erich Paul Remark, “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (titolo originale Im Westen nichts Neues):” All’ovest niente di nuovo”

Ma che diamine, almeno di antico.

Ora chi glielo dice ad Armani che la Magna Grecia è anche ad ovest?

Ora chi gli chiederà i danni di immagine per il tirreno?

Il turista che passerà sulla autostrada avrà indicazioni esclusive per la 106.

Non è giusto

Ed infine la domanda: Ci sarà un sindaco che griderà la propria rabbia o che sentirà di tutelare il proprio territorio e la stessa storia? Magari cominciando da Temesa e Terina.

Vedremo ! Chissà che esista ancora la politica ed i politici ad ovest? Ad ogni livello!

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