
VOCA VOCA SCIA ANNAMU A L’AMANTIA
C’era un tempo in cui Amantea era così nota da diventare oggetto delle filastrocche siciliane per i bambini.
Eccovi, così, una filastrocca siciliana che si recitava per calmare il bambino quando era un po’ agitato, o comunque non prendeva sonno, facendolo dondolare,
vagamente simulando i movimenti del vogare e dello sciare. e scuotendolo, infine, vivacemente scandendo “cicchitnnera, cicchitnnera”.
Nei primi melodiosi versi, ecco indicato un “luogo di delizie”, l’Amantia (sicuramente da identificare con la nostra Amantea), che ospita creature di fiaba.
La filastrocca, riportata dal testo di Antonino Sarica “La Corona del re” filastrocche messinesi, recitava :
Voca voca scia,
annamu a l’Amantia,
a l’Amantia c’è i belli donni
chi jocunu a li culonni,
li culonni su di sita
e Nicola si marita,
si marita a menz’o ghianu
cu la figghia du capitanu,
u capitanu potta a bannera,
cicchitnnera, cicchitnnera.
La traduzione: Voga voga scia, / andiamo all’amantia, // all’amantia stan le belle donne / che giocano alle colonne, // le colonne son di seta / e nicola si marita, // si marita in mezzo al piano / con la figlia del capitano, // il capitano ha la bandiera, / cicchitnnera, cicchitnnera.
Giuseppe Marchese
Credere che si tratti di incendi spontanei significa essere imbecilli od almeno tendenzialmente tali.
Molto più credibile che si tratti di incendi provocati dall’uomo.
O meglio da un imbecille o da un folle. Uno o più di uno!
Troppi i punti di fuoco per credere che non si tratti di piromani o comunque di persone interessate.
Troppi in Calabria.
Troppi sul tirreno cosentino.
Troppi nella stessa Amantea.
E gravi, molto gravi, i danni.
Tra coloro che hanno subito gravissimi danni, parliamo di decine e decine di migliaia di euro, la azienda Delizia di località La Tonnara alla quale sono stati bruciati molti beni esposti sul cortile ed addirittura un’auto.
Ed il fuoco è sicuramente pervenuto dall’esterno.
Altri danni sulla collina di Coreca e sulla collina a nord del fiume Oliva.
Ma l’incendio più violento è quello scoppiato nei fabbricati di antica destinazione turistica siti in località La Tonnara.( vedi foto)
I sei vecchi fabbricati che avevano 12 mini alloggi, alla fine sono risultati totalmente distrutti.
Si notano solo le vecchie cucine e qualche resto di branda da letto.
La cosa più grave però sono i resti dei tetti in lastre di amianto.
Tetti quasi interamente bruciati ed ora esposti al vento che può portare lontano i microelementi.
Qualcuno si è lamentano del fatto che non sia stata fatta rispettare l’ordinanza sindacale che imponeva il taglio delle erbe e delle canne che potevano incendiarsi.
Come si sono incendiate.
Un fuoco fortissimo che ha fatto spaccare i vetri delle finestre vicine .
Ed è andata bene pensando che nessuna casa è rimasta bruciata e nessuna persone è rimasta ferita.
A subire i danni l’ambiente e purtroppo la ditta Delizia.
Ecco l’ultima del Garante per l’Infanzia
Il garante ritiene che non erogare la mensa ai ragazzi i cui genitori non hanno pagato il ticket possa essere un reato
Ecco cosa dichiara: “Se, quanto dichiarato dalla segreteria provinciale Flc Cgil di Cosenza
risponde alla realta’ dei fatti, ci troviamo al cospetto di una lesione fondamentale ai diritti dei minori, che non puo’ avere cittadinanza in un paese ratificatore della Dichiarazione Universale Onu sui Diritti del Fanciullo”.
E’ quanto dichiara il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, nell’apprendere che la ditta che gestisce il servizio mensa per i bambini che nelle scuole elementari di Rende effettuano il tempo pieno, la Siarc, ha deciso di sospendere l’erogazione dei pasti per una ventina di bambini le cui famiglie risultano debitrici verso la ditta.
“Se poi tra queste famiglie ve ne sono anche a reddito zero, dunque nient’affatto debitorie, perche’ esenti dall’obbligo di pagare – continua Marziale – allora il tutto assume contorni legali, oltre che sociali, di portata gravissima.
Chiedero’ agli attori implicati nella vicenda, ossia Flc Cgil, amministrazione comunale di Rende e ditta appaltatrice del servizio mensa una relazione dettagliata al fine di vagliare i fatti ed eventualmente adire all’autorita’ giudiziaria.
Negare il pasto ad un bambino indigente – prosegue – offende la dignita’ di un soggetto di diritto tutelato a livello internazionale da una Dichiarazione che troppi amministratori, pubblici e privati, non conoscono e di conseguenza non rispettano, incorrendo sovente in azioni da stigmatizzare socialmente, ma soprattutto in reati da accertare e perseguire”.
Ora non resta che sperare che venga istituito nella regione Calabria anche il Garante per gli Anziani che in tal modo se poveri ed indigenti potranno avere pasti gratis.