Continua la sinergia operativa tra Guardia Costiera e Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia.
Durante lo scorso fine settimana, due pattuglie impegnate in attività di controllo nella fascia demaniale marittima in zona Baia di Riace (VV), tra il Comune di Tropea ed il Comune di Ricadi, hanno scoperto la presenza di due stabilimenti balneari non censiti tra quelli regolarmente in elenco.
La zona era stata monitorata da un elicottero della Guardia di Finanza che aveva mappato le strutture insistenti sulla fascia costiera.
All’esito dei controlli sul posto emergeva la mancanza dei titoli concessori previsti per occupare il suolo demaniale marittimo.
I finanzieri ed i guardacoste procedevano, di conseguenza, a denunciare, per la violazione degli art. 54 e 1161 del Codice della Navigazione, i due soggetti che avevano occupato più di 650 mq. circa di spiaggia, sottoponendo a sequestro preventivo tutti gli ombrelloni e le sedie a sdraio rinvenute in area, facendole rimuovere dalla spiaggia.
Controllati, nella stessa località, anche altri stabilimenti balneari, di cui uno che occupava circa 700 mq in più rispetto a quanto previsto in concessione; anche in questo caso, i militari delle Fiamme Gialle e della Guardia Costiera, procedevano al sequestro degli ombrelloni e delle sedie a sdraio abusivamente posizionati.
Nell’occasione sono state accertate anche carenze alle dotazioni di sicurezza previste dall’Ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, per le quali sono state redatte sanzioni amministrative per oltre 2000 €uro.
Continueranno nei prossimi giorni, i controlli congiunti tra Guardia Costiera e Guardia di Finanza lungo il litorale della provincia di Vibo Valentia a tutela del bene pubblico per evitare che cittadini ed imprenditori onesti possano essere danneggiati da comportamenti illegali che agevolano economicamente chi decide arbitrariamente di violare le regole.
Le irregolarità riscontrate producono effetti negativi per l’economia locale, già di per sé sofferente, ed ostacolano la normale concorrenza tra le imprese, alterando le regole del mercato.
Bilancio e Program mazione
Prof. Antonio Viscomi - Ordinario di Diritto del Lavoro Università "Magna Grecia" di Catanzaro.
Economia
Dott.ssa Carmela Barbalace - Dirigente Regione Calabria.
Gioia Tauro, Logistica e Sistema Portuale Regionale
Prof. Francesco Russo - Ordinario Ingegneria Trasporti Università "Mediterranea" di Reggio Calabria.
Ambiente
Dott.ssa Antonella Rizzo - Dirigente Amministrativo.
Infrastrutture
Prof. Roberto Musmanno - Ordinario Ricerca Operativa Unical.
Lavoro e Welfare
Dott.ssa Federica Roccisano Ricercatrice- Project Manager Università "Dante Alighieri" di Reggio Calabria.
Pianificazione Territoriale
Prof. Franco Rossi -Ordinario Tecnica e Pianificazione Urbanistica Unical
Un grazie alla indagine Erga Omnes sembra che Oliverio lo debba proprio. Forse un doppio grazie.
Questo almeno a giudicare dalle sue dichiarazioni.
Tra le stesse segnaliamo: “Rinnovamento epocale”, un rinnovamento che gli sarebbe stato impossibile senza Erga Omnes!
Poi la affermazione che “La nomina di 7 assessori esterni non sminuisce tantomeno mortifica il ruolo del consiglio regionale ma al contrario ne esalta la centralità. E' una scelta, innanzitutto, tesa a separare nettamente, in questa fase, la funzione amministrativa, esercitata dall'Esecutivo, da quella legislativa, di indirizzo, programmazione e controllo propria del consiglio regionale. Ritengo siano questi, soprattutto nell'attuale contingenza politica e sociale, i principi basilari necessari a recuperare fiducia e credibilità ed a fare di questa Istituzione un motore di crescita e di sviluppo democratico, una "Regione normale". Insomma senza Erga Omnes il consiglio non sarebbe stato struttura centrale nel panorama della politica regionale. Non solo ma ci sarebbe stata una commistione tra funzione amministrativa( di competenza della Giunta) e funzione legislativa( di competenza del Consiglio). Senza Erga Omnes Oliverio non avrebbe potuto muovere verso questa nuova visione politica.
Resta fermo inoltre che “ l'indagine sui finanziamenti ai Gruppi consiliari appartiene alla scorsa legislatura e che i consiglieri regionali attualmente in carica, Scalzo, Ciconte e Guccione, potranno dimostrare la loro estraneità alle accuse contestate”.
La lezione avuta dai calabresi comunque resta innegabile. I consiglieri regionali non potranno chiedere voti per le presunte loro nomine ad assessori. Ormai si è capito che per lo sviluppo della calabria è necessario un consiglio regionale con funzioni di indirizzo e legislative.
«Nulla sarà come prima».
Passerà il mal di pancia a Guccione passato dalla posizione di dominus a quella di semplice consigliere regionale
Passerà il mal di pancia a quei consiglieri che si aspettavano la nomina ad assessore da tempo e tanto più dopo Erga Omnes(Orlandino Greco, Cesare Pasqua e Franco Sergio)
Passerà anche il mal di pancia a Maria Francesca Corigliano il cui nome era dato per certo ma che è rimasta epurata per i probabili niet oppostile da chi erano preoccupati dalla possibile ascesa di una delle più stretti collaboratrici del governatore.
E poi c’è qualcuno si sfrega le mani perché il suo nome è tra i papabili per la carica di presidente del consiglio al posto di Scalzo.
Cose di Calabria.
In manette presunti elementi vicini alla cosca Lanzino-Ruà tra cui Giuseppe Perri, indicato come il reggente dell’articolazione territoriale di Acri.
Arrestato anche un ex consigliere comunale di Acri, Angelo Gencarelli, e diversi imprenditori
E’ in corso un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza.
Stanno eseguendo 7 arresti nei confronti di presunti elementi di spicco della cosca Lanzino-Ruà.
Anche l’ ex consigliere comunale di Acri Angelo Gencarelli ex componente la segreteria dell’ex assessore alla Forestazione della Regione Calabria Michele Trematerra, , ritenuto dalla Dda di Catanzaro un elemento di spicco della cosca.
Gencarelli ha ricoperto anche la carica di presidente della Commissione urbanistica del Comune
La DDA lo ritiene l’"elemento di congiunzione tra l'associazione mafiosa e le istituzioni pubbliche, quali la Regione e gli Enti ad essa collegati ed il Comune di Acri” e “soggetto in grado di condizionare, grazie al rapporto collusivo instaurato con pubblici funzionari, le scelte amministrative degli Enti e di orientarne le procedure amministrative riguardanti gli appalti pubblici a favore di società o "cartelli" di società facenti capo ad imprenditori organici alla cosca”.
Le indagini della DDA sono coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto e dal pm Pierpaolo Bruni, e sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza e del Nucleo operativo della Compagnia di Rende.
Arrestati anche alcuni imprenditori, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e armi.
La cosca avrebbe condizionato l'attività del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria e del Comune di Acri per ottenere appalti nel settore della forestazione.
Oltre a «condizionare» l’attività del dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione e del Comune di Acri, gli arrestati avrebbero anche esercitato pressioni nei confronti dei funzionari preposti alla trattazione delle pratiche che avevano dimostrato riottosità.
Le indagini avrebbero anche evidenziato una serie di estorsioni e di prestiti a tassi usurai ai danni di imprenditori e commercianti, oltre all’imposizione fatta a vari commercianti per l’installazione nei loro locali di slot-machine e videopoker forniti da una società di riferimento della cosca.
Tra gli indagati c'è l’ex assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra (Udc) per concorso esterno in associazione mafiosa.
Insieme a lui è indagato, per concussione, l’ex sindaco di Acri Luigi Maiorano.
Secondo l’accusa la DDA la cosca avrebbe cercato di procacciare voti per Trematerra in occasione delle regionali del 2010.