I calabresi mangiano il pesce spada del Marocco! Lo denuncia il presidente nazionale della Lega Pesca, Ettore Ianì.
Secondo Iani’, “tutti i mercati calabresi, ed in particolare quelli della città di Reggio Calabria e dell’area dello Stretto, continuano ad essere letteralmente subissati di pesce-spada proveniente dal Marocco e pescato con le famigerate reti derivanti, vietate dal 2002 ai pescherecci dell’Unione Europea”.
Se occorreva è la prova che “ la messa al bando delle spadare, in assenza di regole comuni a tutte le flotte pescherecce operanti nel Mediterraneo, non poteva che essere un fallimento, sia dal punto di vista ecologico, perchè sono di fatto aumentate nel Bacino le imbarcazioni extracomunitarie per la pesca del pescespada con reti derivanti, che sotto il profilo economico, perchè sono fortemente aumentate nel frattempo le importazioni, con effetti devastanti sulla nostra bilancia commerciale”.
Un ” maledetto imbroglio” , non l’unico.
La Calabria ha dovuto sacrificare la sua principale tradizione di pesca, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e ripercussioni socio-economiche gravissime, che oggi sono ulteriormente aggravate dagli effetti di una crisi senza precedenti in atto.
Ma la vergogna sta nel fatto che la Calabria terra di mare è costretta ad importare pesce da tutti i paesi mediterranei ed europei
Le uniche cose di cui abbonda è una classe politica incapace di difendere gli interessi dei calabresi ed i tavoli di concertazione che sono assolutamente inutili e finalizzati ad erogare contributi economici da “welfare state” .
Forse potremmo lasciare la UE ed aderire alla Unione Africana ; mangeremo più pesce e staremmo anche meglio!
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Calabria