Stamattina c’è stato un incontro della maggioranza per decidere la nuova Giunta.
Ma sembra che non sia stata raggiunta alcuna intesa.
E non è facile raggiungerla.
Ma ricapitoliamo il tutto.
Concetta Veltri si è dimessa.
Non è dato avere informazioni sulle ragioni che, però, non possono che essere politiche.
Il sindaco, molto acutamente ed intelligentemente, ha dichiarato che non intende accettarle.
Sono dimissioni ben diverse rispetto a quelle di Giusta.
Emma Pati dopo le vicende giudiziarie che l’hanno interessato ed in attesa dell’esito del processo non è più assessora e le sue deleghe sono di competenza del sindaco.
Ma è evidente che deve essere sostituita.
Ma chi dovrebbe sostituire la Veltri e la Pati?
I nomi più accreditati sono quelli di Caterina Ciccia e di Enzo Giacco
Ma evidentemente non è tutto così semplice
Non è facile nominare i nuovi assessori.
Così come non è facile eleggere il Papa.
D’altro canto 750 anni fa, era il 1268, ebbe inizio il conclave più lungo della storia
Durò 3 anni , cioè ben 1006 giorni, e solo nel 1271 fu eletto Gregorio X.
C’erano marcate contrapposizioni tra i cardinali, che non riuscivano a trovare un accordo.
E questa situazione portò il popolo viterbese, esasperato, a segregare inizialmente i cardinali all’interno del Palazzo dei Papi, quindi a ridurre drasticamente il loro vitto.
E visto che i 17 cardinali elettori tergiversavano da un anno, li murarono nell’edificio lasciando solo un varco nel tetto per passare loro pane e acqua e poco altro.
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Troppe stranezze in queste primarie calabresi del PD.
Ci saremmo aspettati che la commissione regionale avrebbe facilmente sciolto i dubbi sui numeri, ma non è stato così
Ci saremmo, quantomeno, aspettati un comunicato da parte della commissione regionale, ma non è così
Ancora stamattina la pagina del PD regionale mostrava tutta la sua stanchezza informativa, un gigante addormentato chino su se stesso
Evidentemente il compito dei 4 “saggi” Perugini, Puccio, Battaglia, Censore incontrano difficoltà notevoli e non facilmente risolvibili
Non sembra trattarsi solo di somme ma di valutazioni dei numerosi ricorsi presentati dalle parti in concorrenza.
La querelle Canale-Magorno, non sembra solo una scelta tra due candidati quanto una guerra dai lunghi coltelli dietro la quale ci sono interessi fortissimi , ben ultronei alla semplice guida del partito, lotte fratricide, intestine per il “possesso” del partito quale mezzo per il “possesso” del potere.
Basta poco per capire
Secondo il Comitato Regionale per Massimo Canale “Ernesto Magorno si autoproclama "vincitore" in barba alle regole della democrazia e presupponendo l'accoglimento dei ricorsi da lui presentati, ma su cui ancora non si è espressa la Commissione regionale.
Secondo i Comitati Renzi Calabria “La macchina del fango è partita. Conosciamo i 'grandi vecchi' del Pd calabrese che ci sono dietro, sappiamo che bruciano di rabbia per la sconfitta (perchè tale è stata) della 'regione più bersaniana d'Italia' che per la seconda volta consecutiva sceglie Matteo Renzi. Così sul voto di domenica scorsa per l'elezione del segretario regionale (ottimo il risultato di Ernesto Magorno che su quattro candidati sfiora il 50% dei voti) sono partiti gli schizzi di fango”.
A chiudere il comunicato una nota che fa un po’ riflettere: “Anche adesso, decine di case di 'stranezze', tutte con una chiara targa ed un evidentissima paternità, che noi abbiamo evitato di denunciare pubblicamente perché detestiamo gettare fango sul nostro partito. Cosa che altri fanno benissimo, perché sono abituati così. Sono i falsari che hanno sempre provato a falsare le primarie!”
“Macchina del fango”.
“ Grandi vecchi”.
“ Falsari che continuano a falsare”
E vale poco poi dire che in Italia cala drammaticamente la fiducia nella politica
La Calabria non è certamente un esempio da seguire
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Calabria