
Redazione TirrenoNews
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Narcotraffico. Tra i 41 rinviati a giudizio, i vertici di una banca
Sabato, 23 Marzo 2013 22:14 Pubblicato in MondoSi è conclusa con 41 persone rinviate a giudizio l'udienza preliminare davanti al giudice di Catanzaro chiamato a decidere della relativa richiesta avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese a seguito dell'inchiesta cosiddetta "Decollo money", relativa al riciclaggio dei proventi del narcotraffico gestito dalla cosca Mancuso di Limbadi, scoperto con l'altra indagine denominata "Decollo ter" poi unificata alla prima. Accogliendo la richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, titolari del caso, il giudice Maria Rosaria Di Girolamo ha mandato al processo, che avrà inizio il 19 giugno prossimo davanti al tribunale di Catanzaro, gli imputati tra i quali compaiono i vertici del "Credito Sammarinese". Sei gli imputati che, invece, hanno scelto la strada del giudizio abbreviato (che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo), che sarà celebrato a partire dal prossimo 10 maggio: Graziella Zemiti, componente del consiglio d'amministrazione della Banca, Edoardo Mori, Orlando Luca', Rocco Femia, Nicola Luca' e Pietro Daidone. Questo specifico filone dell'inchiesta della Dda di Catanzaro, conclusosi nel marzo del 2012, venne alla ribalta delle cronache anche per aver travolto l'istituto di credito Sammarinese, tra cui l'ex presidente Lucio Amati, tra le persone arrestate nel luglio del 2011. Secondo le ipotesi degli inquirenti l'istituto la banca, che versava in situazione di grave crisi economica, avrebbe ricevuto i soldi versati da Vincenzo Barbieri, ritenuto l'uomo scelto dalla 'ndrangheta per ripulire il denaro derivante dal narcotraffico, freddato in un agguato nel marzo del 2011 a San Calogero (Vibo Valentia). Il gup distrettuale di Catanzaro ha invece condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione per estorsione Annunziato Mercuri, 42 anni, di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia, coinvolto nell'inchiesta della Dda denominata "Decollo Ter". Mercuri era accusato di estorsione ai danni della societa' di distribuzione "Lidl Italia" alla quale sarebbe stata affiancata una società riconducibile all'imputato nella distribuzione della merce in Calabria. Per tale reato il gup ha escluso le modalità mafiose, mentre in ordine alle contestazioni di intestazione fittizia di beni e' stata dichiarata la prescrizione. L'accusa aveva chiesto per Mercuri una condanna a 10 anni
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La "Primavera antiracket" arriva in ad Amantea
Sabato, 23 Marzo 2013 17:44 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiOggi 23 marzo, l’iniziativa nazionale ‘ Primavera Antiracket’ promossa dalla FAI nell’ambito del progetto PON Sicurezza “consumo critico”, farà tappa in Calabria nelle città di Amantea e Palmi.
Alle ore 16 , il camper in Viale Regina Margherita con l’obiettivo di raccogliere le adesioni dei commercianti e dei consumatori all’elenco del consumo critico ‘ Pago chi non Paga’.
Alle ore 17.30 presso l’hotel Mediterraneo si terrà la presentazione del libro “Porto franco” di Francesco Forgione. All’incontro organizzato dalla FIDAPA sarà presente Giuseppe Scandurra, presidente nazionale della FAI.
Lunedì 25 marzo, la staffetta del consumo critico, inaugurata il 18 marzo a Napoli in Piazza Trieste e Trento con la presenza del Prefetto Elisabetta Belgiorno, commissario straordinario di Governo, sarà a Palmi. Alle ore 10,30 presso il liceo classico – scientifico “Nicola Pizi” insieme alla dirigente scolastica Maria Corica incontreranno gli studenti: Gaetano Saffioti imprenditore antiracket, Enrico Pistorino rappresentante Addiopizzo Messina, Maria Teresa Morano dirigente nazionale FAI, Michele Prestipino Procuratore Aggiunto DDA Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli Prefetto di Reggio Calabria.
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Le donne sorprese “a palpare la frutta”, avranno lo stesso trattamento
Sabato, 23 Marzo 2013 17:00 Pubblicato in ItaliaBasta ha detto uno dei titolari di un supermercato di Noventa Vicentina alla inveterata abitudine delle clienti donne a palpeggiare la frutta prima di acquistarla per sentirne la consistenza.
A parte il fatto che magari non si usava nemmeno il guanto di protezione sanitaria, il problema è che alla fine, “palpeggia tu, palpeggio io” , la frutta diventava davvero molle ed invendibile, con danni all’azienda commerciale
Ed allora il cartello. Elegante, a colori con il quale si intimava un avvertimento da taluni giudicato simpatico, da altri inaccettabile.
«Le donne sorprese a palpare la frutta subiranno lo stesso trattamento. Grazie»
Il cartello è rimasto per mesi affisso senza che alcuna lamentela giungesse ai titolari del supermercato
Poi la questione è esplosa quando la vicenda è finita in politica.
In una nota firmata dalla responsabile Irene Rui il Forum delle donne del Prc-Fds di Vicenza (Partito della Rifondazione comunista-Federazione della Sinistra infatti, spiega che «il messaggio costituisce chiaramente reato di violenza .Non si può sorvolare su tale azione o quanto meno prenderla alla leggera e mettersi a ridere, poiché dalla minaccia si può passare ai fatti. Molte persone, in virtù che la maggioranza delle vittime non denunciano, si permettono tali atteggiamenti ed enunciazioni come se la cosa fosse un atto normale e irrilevante. Se lasciassimo correre , avalleremo che subire e fare violenza nei confronti dell’altro genere, è normale e che lo è anche l’uso di tali frasi o battute offensive».
Sorpresi i titolari del negozio. E Luca Barbiero, uno di loro, che è anche presidente mandamentale di Confcommercio ha dichiarato al Giornale di Vicenza: «Una reazione che ritengo del tutto spropositata. Non c’era alcuna volontà di offendere le donne. Non c’era nulla di dispregiativo e credo che tutte le clienti l’abbiano letto così visto che non abbiamo avuto alcuna lamentela. In ogni modo, il cartello è stato tolto da un po’ di tempo. Non volevamo certo scatenare tutto questo bailamme».
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