
Redazione TirrenoNews
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Amantea è in fibrillazione . I pochi vecchi ( ormai) di Piazza Commercio volgono lo sguardo verso la Calavecchia dove gli operai del comune montano il palco “elettorale” per l’ormai prossimo arrivo del potente governatore della Calabria il quale insieme alla sua corte di politici nazionali e regionali ( sul manifesto li chiama rappresentanti istituzionali, probabilmente per nobilitarli ancora di più di quanto non faccia il titolo di “onorevole” che rivendicano, questo si, per istituzione, anche se non da tutti meritato) .
Un palco montato a spese pubbliche come se fossimo in una campagna elettorale
O lo siamo e non me ne sono accorto?
Addirittura un palco con la sbarre laterale come se temessero per la loro incolumità : “hai visto mai che cadono?”; e non si sa se pensano a quella fisica o politica.
Grande curiosità si diceva.
Forse non solo e tanto per la presenza di tutti questi politici, mai visti prima ad Amantea, in una sorta di “parata” politico-folcloristica , quanto per la curiosità di sapere chi ha debiti con loro.
Parlo di debiti di riconoscenza. Quelli cioè per incarichi ben retribuiti, per posti “generici” di lavoro, per trasferimenti in servizi di comodo, per contributi economici, eccetera.
Molti già li sappiamo e di questi aspettiamo la presenza.
Altri no e ne studieremo i tratti del volto, ed in particolare gli occhi sgranati o sognanti, la lingua pendula, magari variamente colorata, ed altre caratteristiche.
Sarà un successo considerato che ormai l’estate è finita e sul lungomare gli amanteani non vanno più, che il cinema è ancora chiuso e che non ci sono partite.
Una piazza piena .Domani invece sarà vuota . ci saranno soltanto i tre operai del comune a smontare il palco che graziosamente la città ha offerto al “Re Italo” per ringraziarlo di tutti dei grandi doni che ha portato ad Amantea a cominciare dalla sanità!
Ah, non vi lasciate fuorviare dalla data sbagliata dei manifesti. L’incontro è stasera non il 27 come qualche nemico politico ha tentato di fare per non far essere presente la città!
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I tumori e la tempestiva risposta del direttore del distretto sanitario d.ssa Giuliana Bernaudo
Martedì, 24 Settembre 2013 16:30 Pubblicato in CronacaSe dovessimo giudicare la sanità in Calabria dalla tempestività e concisione della evasione della nostra richiesta dovremmo dire che funziona come poche in Italia.
Non possiamo esimerci, quindi, dal sottolineare, nel contempo ringraziandola, che la dssa Bernaudo che ci ha inviato immediatamente la seguente email :
“Buonasera ing. Pirillo
Ho ricevuto la sua richiesta di dati inerenti le esenzioni ticket per neoplasia.
Ho già attivato gli Uffici preposti ed appena in possesso di quanto richiesto provvederò alla trasmissione.
Cordiali saluti Giuliana Bernaudo”
Ora restiamo in attesa dei dati per una prima analisi a cura del ns gruppo di lavoro a seguito della quale valuteremo un eventuale dibattito pubblico od una semplice loro diffusione.
Amantea 24.09.2013 Il segretario del circolo del PD ing Salvatore Pirillo
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Dagli Alybas: una bellissima pagina di storia della”nostra “ Temesa.
Martedì, 24 Settembre 2013 16:21 Pubblicato in Basso TirrenoRiceviamo e con piacere pubblichiamo:
“La saga degli Ausoni. Lipari e Temesa, una faccia, una faccia.
Un mio lontano parente emigrato in America diceva che la terra dove ognuno di noi nasce rimarrà per sempre attaccata sotto la pianta dei piedi e, per quanto mi riguarda, credo che ha avuto perfettamente ragione. Da piccolo non badi più di tanto a cose di una certa importanza: si bada al gioco, insomma, a cose magari più attinenti a quella età. Da giovani ancora peggio, si cazzeggia e si pensa a cose e questioni intimamente personali. Ma tutto questo ha poco importanza. E’ da grande e con la maturità che si cominciano ad apprezzare le cose belle del territorio e tutto quello che esso possiede, il mare, le montagne, insomma tutto, compreso il più piccolo filo di erba accarezzato da quell’alito di vento che la mitologia chiama Eolo.
Ora, parlando di Eolo e delle Isole Eolie è impossibile scinderlo da una leggenda arrivata fino noi dagli storici antichi e ripresa da quelli contemporanei. Mi attengo a quella che ritengo sia più fedele al quadro archeologico del nostro territorio: narra Diodoro Siculo che in un determinato periodo della protostoria italiana un certo Liparo, figlio del re Ausone eponimo degli Ausoni, che viveva nei pressi dell’attuale zona di Sorrento, cacciato dai fratelli dal continente trovò riparo assieme alla sua famiglia e le sue genti presso le isole a cui dette il proprio nome, le isole Lipari appunto. Passò un giorno sull’isola Eolo, (Re dei Venti nell’Odissea) il quale, ospitato da Liparo, si innamorò della figlia che poi sposò e gli succedette al trono quando Liparo, oramai vecchio, stanco e nostalgico, volle ritornare sul continente nuovamente nella zona di Sorrento. Eolo ebbe sei figli, ma uno in particolare, Giocasto, continua a regnare sulle coste calabresi proprio dirimpetto alle isole Eolie. Vi pare poco?
In realtà, quando gli storici antichi riportavano di leggende di matrimoni fra eponimi e belle donne o magari vergini, altro non si riferivano che a crudeli guerre per assoggettarsi interi territori, vuoi per motivi prettamente economici, legati al controllo di materie prime (rame, stagno oppure ossidiana), vuoi per il controllo dei traffici nel Mediterraneo, da parte dei Micenei in particolare.
Per quanto riguarda il nostro territorio, non è da escludere che i Temesani abbiano partecipato alla spedizione punitiva avvenuta intorno al 1270 a.C. (XIII sec. a.C.) con una coalizione partita dal Tirreno. Non a caso a Lipari, sugli antichi impianti abitativi risalente all’età del bronzo (XVI sec. a.C.), segnati da una distruzione violenta, si sovrappone una nuova cultura arrivata dal continente, definita dagli storici contemporanei ‘’ausone’’ (XIII sec. a.C.), cultura molto presente nel nostro territorio. Del resto anche Strabone parla di Temesa come di fondazione Ausone.
Tante vicende si sono sovrapposte nel corso dei secoli in questo territorio, e non meno importanti rispetto alla saga degli Ausoni, basta pensare al mito di Alybas, al passo omerico legato ai re greci che avevano come referenti i loro omologhi a Temesa, fino all’importanza che ha avuto la diocesi di Temesa in pieno medioevo, quando Papa Gregorio Magno comandò al vescovo di Temesa, Stefano, il legname per la costruzione della basilica dei SS. Pietro e Paolo nel 603. Una comunità tanto orgogliosa, quanto ricca e avanzata in termini culturali ed economici fin dall’età del bronzo. Temesa del resto non fu mai colonizzata perché alle genti greche non fu permesso. Ecco, oggi a noi abitanti di questo territorio manca quello, quel poco di orgoglio che potrebbe far ripartire questo territorio in ogni settore. Abbiamo il mare, un patrimonio storico-archeologico di inestimabile valore, centri storici da valorizzare che nulla hanno da invidiare ad altri posti nel mondo, vedi per esempio Aiello Calabro, Cleto e senza dubbio Amantea, e poi tutto quello che
madre terra ci dona da sempre in termini di eccellenti prodotti e bellezze naturali.
Valorizziamo perciò tutte questo bene reale, col tempo ne trarremo sicuramente dei benefici, siano essi di natura economica, sociale e culturale.
Ah, dimenticavo! Quando il vento soffia impetuoso sulla costa tirrenica non abbiate paura, è ancora lui Giocasto che si sollazza!
SALVATORE PERRI, GRUPPO ARCHEOLOGICO ALYBAS
Foto Riservate
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