Redazione TirrenoNews
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Molise: Aspettano Babbo Natale ed arriva il Terremoto
Giovedì, 25 Dicembre 2014 11:12 Pubblicato in ItaliaLa gente stava uscendo dai negozi dove aveva fatto gli ultimi acquisti.
Qualcuno era invece indaffarata ai fornelli per preparare il pranzo della vigilia di Natale mentre i ragazzi preparavano la tavola.
I negozi stavano per chiudere e le commesse si accingevano ad andare a casa a preparare da mangiare.
Il pensiero di tutti, grandi ( si anche loro) e piccoli , era rivolto alla mezzanotte quando dovunque arriva Babbo Natale ,magari con la slitta e le renne, in quella che è la più nota favola moderna
Ed invece alle 12.40 nel Molise , in provincia di Campobasso , arriva il terremoto.
Una forte scossa di 4,2 M con ipocentro a soli 17,6 km di profondità
Siamo ad nord-est di Campobasso , ad ovest di San Severo di Puglia.
Siamo anche nei pressi di San Giuliano di Puglia, il comune che il 31 ottobre del 2002 aveva subito un terremoto di magnitudo 5.7 che aveva causato il crollo di una scuola elementare provocando 30 morti.
Dopo 12 anni nel Molise torna l’incubo di forti scosse telluriche
Tra i comuni più vicini (CB) Colletorto a 6 km. , Altezza s.l.m Mt. 515, (CB) Bonefro a 7 km. , Altezza s.l.m Mt. 620, CB) Macchia Valfortore a 7 km. , Altezza s.l.m Mt. 477, (FG) Carlantino a 9 km.,| Altezza s.l.m Mt. 558, (CB) Monacilioni a 10 km.,| Altezza s.l.m Mt. 590
Per fortuna non si segnalano danni a persone e cose.
Si vede che babbo natale qualcosa ha fatto!
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In Calabria avremo un buon 2015: almeno rideremo
Giovedì, 25 Dicembre 2014 10:42 Pubblicato in CalabriaI saldi era stabilito che iniziassero il primo giorno feriale antecedente l’Epifania, cioè lunedì 5 gennaio 2015
Invece la recente Conferenza delle Regioni e Province autonome ha approvato la proposta di anticipare i saldi invernali al 3 gennaio 2015.
Praticamente tranne la Basilicata e la Campania dove le svendite molto più logicamente cominciano il 2 gennaio in tutte le altre i saldi cominciano il 3 gennaio.
Proviamo ad immaginare la fila davanti i negozi il 2 gennaio 2015 per comprare prima che inizino le svendite!
Da noi la notizia viene data dai giornali ma ovviamente in “calabrese”
Leggiamo, infatti, che “ Il dirigente generale del dipartimento regionale Attività Produttive, Pasquale Monea ha deciso di anticipare di due giorni l'appuntamento con le tradizionali vendite al ribasso, per far coincidere la data d'inizio con il primo sabato del mese”.
Praticamente come se fosse stata una sua scelta!
Da ridere ! Come tanto altro (se non tutto) del resto.
Non solo ma leggiamo che si tratta di una misura adottata con l'obiettivo di rilanciare i consumi e contrastare il perdurare della crisi economica.
Ecco come in Calabria ci fanno iniziare il 2015 sorridendo!
Ormai sembra inutile aprire nei giorni nei quali non c’è la svendita.
E non basta ci sentiamo obbligati a sorridere anche quando leggiamo la perorazione della Confartigianato Calabria la quale dice :” "In questo periodo di crisi forse bisogna creare una maggiore sinergia tra imprenditori e consumatori, i primi devono operare nel massimo della correttezza, i secondi devono cercare di spendere nel limite del possibile senza strafare. Confartigianato Calabria, tramite le strutture provinciali, ha invitato i propri associati e non solo ad essere correttissimi nelle proposte per non alimentare un clima di sfiducia".
Manca solo il jobs svendite a cali crescenti!.
Tanto per ridere aggiungiamo noi “ Ci raccomandiamo di non vendere a credito!”.
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Il problema dei rifiuti in Calabria e le inaccettabili provocazioni della stampa
Mercoledì, 24 Dicembre 2014 18:19 Pubblicato in CalabriaSolo 41 comuni sono morosi verso la regione per il mancato saldo del costo regionale del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani per l'annualità 2013.
41 su 409. Grosso modo il 10%. È un fatto fortemente positivo. Vuol dire che il 90 % costituito sia dai grandi che dai piccoli comuni sono rispettosi dei debiti che hanno verso l’ente regione, il che lascia ben sperare per il grave problema dei rifiuti in Calabria
Nessun salasso, quindi, almeno al momento, ma una semplice pretesa, avanzata peraltro con un anno di ritardo rispetto a comuni quantomeno “disattenti”.
Si tratta di ritardi inaccettabili ed ingiustificabili che sono frutto di scelte politiche che privilegiano altre spese che non quelle del pagamento del costo dei rifiuti
Può anche essere probabile che i comuni non effettuino la raccolta porta a porta e quindi conferiscano quantità notevoli di indifferenziata e si assoggettino ad alti costi di conferimento
O, come avviene in tantissimi comuni calabresi, si tratti di comuni con una altissima ed inaccettabile evasione contributiva , evasione verso la quale non si effettua, sempre per scelte politiche, una dovuta ed opportuna lotta.
Nessun salasso, allora, ma un richiamo alle proprie responsabilità, un richiamo dovuto ed obbligatorio.
Ed anche la osservazione della lista dei comuni non ci sembra che debba essere fatta mettendo in primis i debiti maggiori, quanto, semmai, i debiti maggiori per abitante
Non ci sembra corretto richiamare il debito di Bovalino pari a 325.196,17 euro, che diviso per 9.926 abitanti determina un debito di 33 euro cadauno
E tantomeno portare al secondo posto il comune di Strongoli che ha un debito pari a 305mila euro ma che diviso 6486 abitanti per ma che per di 47 euro cadauno.
Ed ancora peggio è portare Palmi in terza posizione atteso che deve alla Regione 264.795 euro quando diviso per i 19 mila abitanti circa determina un debito di soli 14 euro cadauno.
Piuttosto occorrerebbe ricordare che il record appartiene a comuni come Acquappesa che ha un debito di 109.144 come ente ma un debito individuale oltre 58 euro cadauno.
Come si nota si tratta di somme irrisorie a fronte di tariffe Tarsu abbondantemente compensative del costo dei servizi
Ed occorre anche tenere conto che alcuni comuni hanno un altissimo patrimonio di seconde case che sono occupate per uno-due mesi all’anno e che pagano tariffe altissime così che diventa assurdo che ritardino i pagamenti verso la regione
Se mai si impone in questi casi un deciso intervento della Corte dei Conti
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