
Il sindaco di San Pietro in Amantea sgombra il campo da ogni dubbio: nessuna discarica verrà mai collocata nel territorio di competenza comunale. “Di concerto con gli organismi regionali e con altre municipalità del comprensorio, è stata data ampia disponibilità alla realizzazione di un impianto per il trattamento della frazione organica del rifiuto solido urbano. Null’altro”.
«Nello specifico – aggiunge Gioacchino Lorelli, primo cittadino del centro collinare – San Pietro è stato inserito tra i destinatari del progetto denominato “Forum” che, dal punto di vista finanziario va a rivalersi sul “Por Calabria Fesr 2014- 2020”.
Il sito in questione sarà progettato dagli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e prevede, con l’ausilio di tecnologie innovative, di incentivare in maniera significativa e funzionale la riduzione dello smaltimento in discarica degli scarti di cibo e degli alimenti che potranno essere destinati a compostaggio, diminuendo così l’impatto ambientale da essi generati. L’obiettivo di questa iniziativa è agire in maniera consortile con gli altri comuni del comprensorio che hanno già aderito al progetto con delibera di consiglio per riutilizzare in maniera eco compatibile i materiali che, già per tradizione, nelle famiglie contadine, venivano destinati alla crescita degli animali domestici. Il sito potrà accogliere un’utenza di circa 30 mila abitanti».
Della realizzazione di questo progetto si è approfonditamente discusso nell’assemblea della cosiddetta Aro (Area raccolta ottimali) che ha avuto luogo lo scorso 5 settembre, su disposizione del presidente Roberto Perrotta, presso il comune di Paola.
«In quella riunione – conclude Gioacchino Lorelli - era presente il vice presidente dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) di Cosenza Vincenzo Granata. Dove è stato verbalizzato che nel territorio di San Pietro in Amantea non sorgerà mai nessuna discarica» ma solo un sito di trattamento della FORSU in compost .
L’eco-distretto della Provincia di Cosenza, che presumibilmente si farà a Morano Calabro prevede l’ampliamento di discariche già esistenti e la costruzione di nuove ( ma non Sicuramente nel Territorio di San Pietro in Amantea), che dovrebbe risolvere l’annoso problema dello stoccaggio del pattume prodotto.
Una soluzione che potrà essere facilitata solo se di amplifica la capacità di riutilizzo e di riciclo.
È solo ed esclusivamente in questa direzione che il sindaco di San Pietro ha dato e confermerà il via libera.
San Pietro in Amantea li 17/09/2019
IL SINDACO
Gioacchino LORELLI
Lamezia Terme - Dalle prime luci dell'alba i Carabinieri di Catanzaro e di Lamezia Terme sono impegnati in un’operazione contro la 'ndrangheta della piana lametina.
Gli uomini dell'Arma stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 28 persone, tra affiliati e contigui della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri,
gruppo criminale operante nel traffico di stupefacenti nonché già responsabile, tra l'altro, di una aggressiva e violenta attività estorsiva nei confronti di commercianti e imprenditori di Lamezia Terme.
Il provvedimento cautelare é stato emesso su richiesta della Procura del capoluogo calabrese, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri.
I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà oggi 13 settembre alle 11 presso la Procura di Catanzaro.
Dall'operazione Crisalide nel 2017 allo scioglimento del consiglio comunale
Nel maggio del 2017 i carabinieri avevano dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 52 persone ritenute affiliate alla cosca 'ndranghetista "Cerra – Torcasio - Gualtieri". Associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato, rapina.
Questi i reati contestati nell'operazione, denominata "Crisalide" che aveva permesso di documentare l’operatività della cosca dedita ad un controllo asfissiante del territorio mediante attività estorsive e danneggiamenti ai danni di imprenditori e commercianti ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Lo scorso anno la Procura distrettuale aveva infatti chiuso le indagini per 64 persone, tra le quali c’erano anche i nomi degli ex consiglieri comunali Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino, nonché il padre di quest’ultimo, Giovanni.
Processo, in abbreviato che si concluse con 43 condanne e nove assoluzioni. Il processo con rito ordinario è ancora in corso a Lamezia.
Per i giudici di Catanzaro non ha retto l’ipotesi di concorso esterno che la Dda aveva contestato all’ex consigliere Ruberto e a Giovanni Paladino, padre di Giuseppe, ex presidente del Consiglio comunale (a processo con rito ordinario).
I due, sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” (per entrambi il pm aveva invece chiesto 8 anni e 8 mesi).
Proprio il loro coinvolgimento nell’inchiesta aveva portato la Prefettura di Catanzaro a inviare la commissione d’accesso al Comune lametino la cui relazione finale aveva poi portato allo scioglimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Mascaro.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota della minoranza del comune di Lago
“QUELLO CHE I CITTADINI DEVONO SAPERE
UN’ AMMINISTRAZIONE CHE IMMETTE NEI SERBATOI COMUNALI ACQUA DI DUBBIA PROVENIENZA E DI SCARSISSIMA QUALITA’ E SI VANTA DI AVERE RISOLTO IL PROBLEMA IDRICO A LAGO.
In data 31/agosto il Sindaco comunicava attraverso i social, di avere risolto definitivamente il problema dell’acqua a Lago, lavorando ,rischiando(a danno dei cittadini) investendo ed attraverso varie ricerche riuscito ad immettere nei serbatoi circa 9 litri di acqua al secondo, dimenticando oppure non informato in maniera adeguata che tale acqua ( sorgente in località Petraro) è stata oggetto di studio da tutte le Amministrazioni del passato e che tali studi hanno impedito loro di utilizzarla a causa della scarsa qualità .
Nella storia Amministrativa del comune di Lago non si è mai verificato un totale inquinamento della rete idrica comunale. Nell’ordinanza n.17 del 6/9/2019 il Sindaco vieta l’uso dell’acqua proveniente dai serbatoi di San Lorenzo, Paragieri e Cozzo Vutami che alimentano le localita’ di :
LAGO,PANTANO,PISCOPIE,GRECI,VASCI,PALOMANDRO,PIGNANESE,FONTANELLA, FELLITO,PADOSA E ANCHE LA FONTANA DELL’ACQUA MIRACOLOSA DEL COSI’ DETTO MULINO.
Cari concittadini se l’azienda sanitaria provinciale ASP, non avesse predisposto, autonomamente i prelievi e la verifica della potabilità delle predette sorgenti, chissà per quanto tempo ancora avremmo consumato acqua inquinata.
Non tralasciando il fatto che non si è a conoscenza da quanto tempo l’acqua inquinata è stata utilizzata a danno della salute pubblica.
Nonostante questo enorme danno,il sindaco non ha avvisato la cittadinanza in modo adeguato. Ha utilizzato facebook e un piccolo manifesto formato A4 che si confonde con i manifesti delle persone decedute.
Ad oggi non tutti i cittadini sono informati di questo danno ambientale, perchè non tutti utilizzano i social, e continuano a consumare acqua in modo particolare le persone anziane.
La cosa più strana ed assurda,è quella che il Sindaco, in data 31/agosto, pubblica i risultati raggiunti nell’erogazione del servizio idrico ed a distanza di una settimana, cioè il 6 settembre comunica l’inquinamento di tutta la rete idrica comunale.
Roba che non si verifica neanche nei paesi più sottosviluppati .
Concittadini, a giorni vi daremo ulteriori informazioni , sul tipo di inquinamento e da quando effettivamente in atto ,dai dati che emergeranno dalla documentazione da noi richiesta presso l’Ente
IL GRUPPO DI MINORANZA CONSILIARE