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Redazione TirrenoNews

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Siamo in Via Vulcano. Dai tombini escono a folla le blattelle germaniche, quei fastidiosi scarafaggi rossastri che mancavano da tempo ormai alla nostra attenzione.

Sono scarafaggi alati che riescono a muoversi lungo le tubazioni ed a salire fino agli appartamenti invadendoli e creando gravi rischi ambientali.

Gli scarafaggi infatti sono portatori di infezioni.

Combatterli è indispensabile.

Suggeriamo di verificare tutti gli scarichi a cominciare da quello della vasca da bagno che normalmente è poco fruito, per continuare con quello della doccia, dei lavandini della cucina e dei bagni con tutti gli altri servizi igienici

Sono questi normalmente i principali punti di accesso in case delle blatte.

Tutte queste immissione è bene siano protette da tappi anti immissione ( ove si verifichi la presenza di scarafaggi) tappi che è opportuno usare anche dopo la immissione di varechina o soda caustica od acido borico seguite da abbondante acqua calda il mattino dopo in modo da creare una condizione negativa per la presenza e la crescita delle blatte.

Utile anche usare la varechina o l’acido borico per disinfettare i servizi igienici atteso che essa oltre a sterilizzare la puzza disorienta gli scarafaggi

Non sottovalutate i problema! Le invasioni di scarafaggi possono essere drammatiche ed il loro allontanamento quasi impossibile se si nascondono nelle intercapedini e nei piccoli fori che ogni casa ha.

Ovviamente occorre massimizzare la pulizia nelle case ed eliminare tutte le fonti di sviluppo delle blatte: lo zucchero magari caduto dal cucchiaino, le molliche di pane e simili.

Certo l’amministrazione DEVE fare la sua parte provvedere ad effettuare una intensa disinfestazione delle reti fognanti.

La affermazione sentita nel comune che “ NON CI SONO SOLDI è risibile e vergognosa

Proprio per evitarla appare indispensabile che i medici del servizio di igiene pubblica evidenzino ai nostri amministratori ed ai dirigenti comunali i gravi rischi di infezione che le blatte possono provocare.

La lotta alle blatte deve essere fatta da tutti cittadini ed enti! E’ indispensabile ed urgente

Catanzaro Falsi incidenti. Ecco i nomi degli arrestati

Martedì, 13 Maggio 2014 14:15 Pubblicato in Catanzaro

Sei persone in carcere, 11 ai domiciliari e 4 con l'obbligo di firma.

156 le persone denunciate.

In carcere gli avvocati Giampiero Mellea e Antonio Bressi, Raul Mellea (fratello di Giampiero), Vitaliano Mirarchi, Rosario Murica e Fabrizio Nicoletta.

Ai domiciliari il dottore Giulio Cosco, il carrozziere Francesco Giglio e come falsi testimoni Angelo Barone, Bruno Candeloro, Enzo e Serafino Guido, Antonio, Emanuele e Vittorio Nicoletta, Fabio Parrubello e Luigi Scalzo detto Billy.

Quattro, invece, gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria Maurizio Anastasi, Rosa Mazza, Alessandro e Filomena Nicoletta.

I dettagli nella conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo, l'aggiunto, Giovanni Bombardieri, e comandante provinciale della Guardia di finanza, generale Antonio De Nisi.

La truffa è stata attuata ai danni, oltre che delle agenzie di assicurazione anche del Fondo di garanzia delle vittime della strada.

Gli arresti sono stati disposti dal Gip Gabriella Reillo su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il sostituto Paolo Petrolo.

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa il reato contestato.

L’importo della truffa è di cinque milioni di euro dal 2009 al 2012.

Al centro della scena lo studio legale Mellea ed intorno periti, medici compiacenti e una serie di falsi testimoni di sinistri inesistenti.

Sessantacinque i capi di imputazione formulati dal magistrato.

Italia al votoCuriosità e Numeri delle prossime amministrative di Maggio 2014, modalità di voto per i Comuni fino a 15mila abitanti e superiori a tale soglia.
27 i capoluoghi di provincia nei quali i cittadini sono chiamati al rinnovo del Consiglio Comunale.

 

Sono 4106 i comuni chiamati al voto in tutta Italia. 3908 appartengono a regioni ordinarie; 198 a Regioni a statuto speciale (131 in Friuli Venezia Giulia, 37 in Sicilia e 19 in Sardegna).
I primi ad andare al voto saranno il 4 maggio gli 11 comuni del Trentino-Alto Adige. In ventiquattro nuovi comuni istituiti nel corso del 2014 sarà eletto il primo sindaco; lo stesso vale per altri due comuni nati invece nel dicembre dello scorso anno. Il tutto in seguito a processi di fusione di territori.

Al voto andranno in tutto 27 comuni capoluogo di provincia: Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Bergamo, Cremona, Pavia, Padova, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Reggio Emilia, Firenze, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino, Pescara, Teramo, Campobasso, Bari, Foggia, Potenza, Caltanissetta, Sassari, Tortolì.
Dei comuni al voto, le città di Bari, Bergamo, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Livorno, Modena, Padova, Perugia, Pescara, Prato, Reggio Emilia, Sassari e Terni superano i 100.000 abitanti.

Mentre il record del comune più piccolo al voto per questa tornata elettorale spetta a Pedesina (SO) che ha solo 33 abitanti ed è anche il comune più piccolo d’Italia.

 

 

COME SI VOTA


Comune con meno di 15.000 abitanti
Si vota con una sola scheda per l’elezione del Sindaco e dei consiglieri comunali. Ogni candidato sarà affiancato dalla lista che lo appoggia; sulla scheda presentata all’elettore è dunque stampato il nome del candidato sindaco e il contrassegno della lista a sostegno. Il voto per il sindaco e per il consiglio è congiunto e viene eletto il candidato che avrà ottenuto il maggior numero di voti.
Eletto il sindaco sarà definita di conseguenza anche la composizione del Consiglio: alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.


Comuni con più di 15.000 abitanti.
Si vota con una sola scheda sulla quale sono riportati i nomi dei candidati e il simbolo (o i simboli) delle liste che lo appoggiano.
Il voto può essere espresso in tre modi:
1. tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest’ultima appoggiato;
2. tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto “voto disgiunto”;
3. tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate.

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