Ieri 1 marzo il consigliere comunale di Rende, Spartaco Pupo, e' stato sentito dagli agenti della Digos su mandato della Procura di Cosenza che ha aperto un fascicolo sulle minacce e le intimidazioni di cui l'esponente dell'opposizione è rimasto vittima negli ultimi tempi.
Tutto sembra partito dal fatto che la commissione d’accesso inviata dal Ministero per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nel municipio rendese lo ha sentito il 18 gennaio in prefettura e dal fatto che Pupo ha consegnato loro un corposo dossier sui settori amministrativi maggiormente esposti, secondo il suo parere, a condizionamenti mafiosi.
Pochi giorni prima il consigliere rendese aveva ricevuto una lettera contenente minacce di morte
Poi un duplice tentativo di furto nella abitazione.
Da qui la sua dichiarazione:"La lettera e il duplice tentativo di furto sono i fatti più gravi che mi sono capitati in questi ultimi tempi, ma gli episodi inquietanti sono stati diversi e sono iniziati già nel mese di agosto, guarda caso qualche giorno dopo essere stato sentito dalla Dda di Catanzaro. Ho fatto il mio dovere nel denunciare tutto alle forze dell'ordine e confido nel lavoro dei magistrati che, sono certo, non lasceranno nulla di intentato nell'accertare la matrice, l'origine e la finalità di queste azioni, a tutela dell'incolumità mia e dei miei familiari e anche del mio diritto di svolgere liberamente il ruolo di consigliere di opposizione in favore della legalità' e della trasparenza".
Che cosa contiene il dossier del consigliere che peraltro non sia notorio? Chi ha paura di quello che può essere scoperto? È possibile che a Rende sia un solo consigliere a sapere ed a parlare?
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Era ottobre 2012 quando la Digos, guidata dal dirigente Pietro Gerace, dava inizio alle prime perquisizioni di alcune società cooperative di Cosenza. Ed al tempo già si riteneva che in Procura fosse stata formata una lista di nomi , al tempo ancora top secret, da sottoporre ad indagini.
Parliamo delle cooperative di tipo B, quelle che la legge tutela forse oltre ogni opportunità e parliamo della indagine dal procuratore aggiunto Domenico Airoma e dal sostituto Antonio Bruno Tridico. Tante le carte acquisite. Carte studiate dai magistrati cosentini.
Ed oggi si sa che le persone interessate dalle indagini sono 10 e che tra queste ci sono dirigenti comunali e alcuni responsabili di alcune delle cooperative.
Due i reati contestati , truffa ai danni di un ente pubblico( il comune di Cosenza) ed il falso ideologico.
Ma stiamo parlando di sole 7 cooperative sulle 47 utilizzate e che impiegano circa 500 persone.
Non appare quindi improbabile che il numero degli indagati possa lievitare
Si sospettano anche pressioni e minacce da parte criminali locale per favorire questa o quella cooperativa o per assumere determinate persone
Sembra che siano state pagate anche persone agli arresti. Da qui l’interesse della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che seguendo con attenzione la vicenda investigativa.
Nel frattempo il comune di Cosenza ha dichiarato lo stato di predisse sto per cui appare probabile che in futuro non siano più sostenibili i costi sociali di 47 cooperative. Una condizione questa che potrebbe dare luogo a situazioni sociali non felici.
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Un gruppo di immigrati, in prevalenza afghani e pakistani, nel pomeriggio di ieri, giovedì 7 febbraio, ha bloccato il traffico automobilistico su via Mario Nicoletta, all'incrocio con via Pignataro, nel centro di Crotone.
La mancanza del permesso di soggiorno impedisce loro non solo di lavorare ma anche di muoversi per raggiungere luoghi dove trovare lavoro.
Da qui la protesta per i tempi che gli immigrati trovano troppo lunghi, inaccettabilmente lunghi.
Del rilascio la Questura di Crotone, che è competente perché, a suo tempo, quegli stranieri sono stati ospiti del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto dopo il loro arrivo in Italia.
Gli stranieri, circa una sessantina.
Essi, inoltre, hanno evidenziato quanto sia difficile e duro trascorrere la notte all'addiaccio nel periodo più freddo dell'anno.
Sul posto sono intervenuti gli agenti dell'Ufficio immigrazione della Questura ed i loro colleghi della Digos.
Come al solito la questione si è sbloccata solo quando è stato loro assicurato che i tempi per il rilascio dei permessi di soggiorno verranno accelerati e che potranno utilizzare i locali della stazione ferroviaria durante le loro notturne per difendersi dalle temperature rigide.
Intanto la Caritas con il loro camper da stasera assicurerà pasti caldi agli immigrati.
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Crotone