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Redazione TirrenoNews

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Una pattuglia della polizia locale alle 17.30 di ieri è intervenuta lungo la Riviera Berica dopo

 

 

 

 

 

le segnalazioni di più cittadini della presenza di un uomo nudo di colore impegnato a fare jogging.

Gli agenti hanno rintracciato e bloccato l’uomo, chiaramente privo di documenti, età sulla ventina e in stato confusionale.

Ha spiegato di essersi spogliato, disseminando gli abiti per strada, per il gran caldo e di avere da poco assunto alcune dosi di cocaina.

Per il giovane è scattato il ricovero all’ospedale San Bortolo per controlli e analisi.

Poverino , forse, sognava la sua Africa.

I colletti bianchi sono diventati più pericolosi delle coppole.

Per il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, «prima ancora della politica e della ’ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione».

Dopo aver seguito gli ’ndranghetisti nelle boscaglie dell’Aspromonte durante la stagione dei sequestri di persona, ricostruito le rotte del narcotraffico fino al Sudamerica, ora il magistrato, che da quasi trent’anni vive sotto scorta, punta su chi siede sulle comode poltrone degli uffici appena inaugurati della Cittadella regionale.

«Ci sono direttori generali - ha spiegato intervenendo a una manifestazione a Reggio Calabria - che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso».

Un centro di potere cresciuto sulle spalle di «una politica debole che non ha la forza e la preparazione tecnico-giuridica per affrontare il problema della gestione dei quadri.

Per amministrare la cosa pubblica basterebbe un po’ di buon senso - ha detto ancora Gratteri - ma la parte procedurale dei meccanismi di appalto è governata da un centro di potere che è lì da sempre. Anche per questo quando mi hanno proposto di candidarmi ho detto di no».

Ma Gratteri lo sa che questa situazione è figlia della disattenzione delle Procure che hanno tollerato ogni cosa creando così una casta di intoccabili.

E ci fermiamo qui per evitare reazioni eccessive da parte degli intoccabili

Ma va anche detto che gli intoccabili sono anche figli della mala politica che nomina la burocrazia, che assume senza concorsi, che tollera comportamenti illeciti e simil illeciti, che non ha il coraggio di licenziare gli incapaci, che vive dei voti che la burocrazia gli porta, eccetera.

E questo fenomeno di sfilacciamento della morale, dell’etica man mano pervade la intera comunità che disattende sempre più le regole e le leggi e nessuno sembra accorgersene.

Ridicolo è che la politica da ragione a Gratteri

Quasi a dire : hai visto non siamo noi i cattivi, ma loro!

Ma tutti sanno che la politica, soprattutto quella regionale, non se la guasta con la burocrazia che è capace insieme alla massoneria di orientare se non di decidere i risultati elettorali.

Non è uno scherzo .Finora i migranti arrivavano solo con i barconi

Ora no!

Ora usano velieri da 12 metri.

E fanno un viaggio lunghissimo.

Dal Bengala in Italia, in linea d’aria ci sono circa 7000 km.

 

 

Via mare sono molti di più.

Chi parte dal Bengala con un veliero da 12 metri deve attraversare il Pacifico, entrare nel Mar Rosso e poi attraversare quasi tutti il Mediterraneo.

E per caricare i Pakistani deve navigare anche nel mar Arabico dopo aver circumnavigato l’India.

Il mistero principale di questi viaggi è sapere chi guida questo veliero.

Un Bengalese od un Pakistano?.

L’ultimo veliero è sbarcato lungo le coste del crotonese, a Capo Cimiti nel territorio del Comune di Isola Capo Rizzuto, all’interno dell’Area marina protetta Capo Rizzuto.

Del gruppo, arrivato a bordo di un veliero di 12 metri, fanno parte 27 pakistani e 5 bengalesi.

Tra loro anche 4 minori e due donne.

A dare l’allarme è stato il proprietario del fondo attiguo al tratto di costa che i migranti avevano già raggiunto dopo essere scesi dalla barca.

Sul posto è intervenuto il dispositivo di soccorso del quale ha fatto parte anche personale della Croce Rossa e della Misericordia.

Sullo sbarco indaga la Polizia di Stato.

Gli investigatori stanno cercando chi ha costruito il veliero, a quale nazione appartenesse, chi lo abbia pagato, quanto abbia pagato, chi lo abbia guidato ed altro.

Comunque sia ora l’Italia ha un veliero in più!.

Chissà se lo Stato ne regalerà qualcuno anche al Comune di Amantea da tenere nel nostro porto?

Forse il comune potrebbe richiederlo.

Nel nostro porto farebbe una bella figura. Magari solo arredato di bandierine.

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