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Sono tutti al lavoro, nei loro uffici, od in mezzo alla strada, per i pochi operai e vigili della città, senza lo stipendio di gennaio, pienamente consapevoli che ora tocca anche al personale dipendente, come, finora, è successo per tanti fornitori e ditte aventi rapporti con il comune.

Certo non è una bella cosa.

In particolare per i mono reddito.

Ma non saprebbero nemmeno con chi prendersela.

 

 

 

 

Sanno che si tratta di una storia che è iniziata molto tempo fa, di una storia che è partita da lontano, il risultato finale di errori senza fine, di arroganza, di supponenza, di mancati controlli…

Sanno che finra nella pubblica amministrazione pochi, o forse nessuno, paga per i propri errori.

E poi sperano che questo stato di sofferenza economico-finanziaria dell’ente possa avere fine quasi subito, anche perché gli stipendi sono tutelati e garantiti da scelte politiche già fatte con apposite delibere.

Aspettano entrate, quali esse siano.

O prestiti bancari.

Certo non sono felici, ma nemmeno preoccupati più di tanto.

Come quando si sa che poteva arrivare ed è arrivato il momento grigio.

Fiducia negli amministratori, fiducia nel sistema?

Buh! Forse.

Pubblicato in Primo Piano

Domani 27 Settembre alle ore 10:30, è stata convocata la commissione Consiliare per discutere dei tetti salariali e della dignità del lavoro.

Tutto ciò è stato sollevato dal sottoscritto e dal gruppo "UNA CITTÀ NEL CUORE" perché è giusto dare una dignità lavorativa a tutto il personale che ogni giorno garantisce i SERVIZI PRIMARI per conto del COMUNE DI AMANTEA.

Ringrazio il SINDACO PIZZINO E I CONSIGLIERI GIACCO E ALOISIO, i quali sono stati disponibilissimi ad una discussione per risolvere in maniera definitiva questa problematica che da anni affligge i lavoratori delle COOP.

Nello stesso tempo però, voglio evidenziare che per quanto riguarda la riorganizzazione della STRUTTURA COMUNALE il Sindaco è la GIUNTA (IANNI PALARCHIO, FERRARO, VELTRI e PATI) hanno agito in piena autonomia senza coinvolgere le opposizioni ma, addirittura, sembrerebbe che non siano stati coinvolti nemmeno gli altri Consiglieri di Maggioranza o, ancor più grave, non hanno tenuto conto del loro pensiero.

LA RIORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA COMUNALE doveva essere un argomento da trattare all'interno di un CONSIGLIO COMUNALE il quale aveva l'obbligo di dettare i PRINCIPI GENERALI su tale modifica e successivamente il SINDACO E LA GIUNTA avrebbero deliberato l'atto.

Così non è stato.

IL PALAZZO È VERAMENTE DI VETRO?

Voglio ricordare pure alla GIUNTA che ha deliberato l'atto di non dire che "io non ero d'accordo....." perché la delibera è firmata.

ASSUMETEVI ALMENO LE RESPONSABILITÀ DI CIÒ CHE INCONSCIAMENTE DELIBERATE.

Ma su questo punto ci ritorneremo anche perché avete creato una "PARALISI" dell'ente che vi farà rivedere le scelte fatte. Altro che uffici a Campora.

Queste sono affermazioni di chi non si rende conto di ciò che sta facendo e vive nel PAESE DELLE MERAVIGLIE....

Pubblicato in Primo Piano

La vicenda prende le mosse dalla convocazione dei dipendenti fatta nei giorni scorsi ed ai quali il sindaco ha comunicato che a seguito di iniziative giudiziarie l’ufficio di ragioneria non potrà procedere al pagamento dello stipendio del mese di ottobre e forse anche dei mesi successivi.

 

A tal punto le OOSS Cgil , Cisl e Uil hanno osservato che il secondo comma dell’art 159 del TUEL 267/2000 sancisce la impignorabilità delle somme destinate al pagamento delle retribuzioni del personale dipendente e dei relativi oneri previdenziali.

E’ palese il sospetto che si tratti di altro.

 

La prova nel ricorso dell’ente alle anticipazioni di cassa.

Sembra potersi cioè ritenere che l’ente abbia di fatto impiegato tutte le riserve finanziarie e che la banca non anticipi altre somme dovendo pagare entro fine anno una serie di debiti dell’ente ,anche essi impignorabili.

In ragione di tale sospetto le tre OOSS hanno chiesto un incontro urgente con il sindaco per poter conoscere le reali motivazioni che hanno portato a tale ipotizzata sospensione dei pagamenti dello stipendio atteso che le iniziative giudiziarie riguardano l’ente e non i lavoratori.

 

E concludono con la minaccia di una convocazione dell’assemblea dei dipendenti e la conseguente proclamazione dello stato di agitazione ed il conseguente coinvolgimento del Prefetto.

Il sig Prefetto dovrà tenere conto del prossimo svolgimento della fiera annuale che si svolgerà dal 30 ottobre al 2 novembre e che potrebbe subire gravi problemi in caso di sciopero dei dipendenti comunali.

Per questi motivi stanno già partendo i bollettini di tributi comunali arretrati e recenti nella speranza di casa cassa.

Forse anche l’autovelox di Acquicella è partito per fare cassa.

Non solo Amantea approva il bilancio “preventivo” a fine 2013 ma anche gran parte degli altri comuni .

Come Paola.

E Paola aspetta che dalle tasse , anche se pagate, come al solito, in un percentuale contenuta, a metà o nei pressi, si riesca a procurare risorse “fresche” per corrispondere almeno 2 delle 4 mensilità di fine 2013.

Insomma una situazione difficile. Al punto che la tarsu è stata già inviata ed il consiglio ha approvato la Tares che a breve sarà inviata ai concittadini di San Francesco

Tasse, tasse, tasse.

La sola Tarsu ammonta a 3.897.422,24 euro.

Anche se fosse pagata al 50% le somme incassate potrebbero viaggiare intorno ad 1.948.711, 12 euro. Non poche.

È la tipica soluzione alla quale gli enti pubblici, dallo Stato ai comuni, si affidano, senza avvertire alcuna vergogna, senza remore, con la presunzione che il cittadino “possa pagare” e/o “voglia pagare”.

Inaccettabile che non si comprenda da parte dei politici che la pressione fiscale è diventata troppo alta per essere ancora rispettata. Assurdo che non si comprenda che ormai è maturato il tempo della resistenza fiscale, dopo la quale potrà essere il tempo anche di reazioni più forti, socialmente improprie ma indotte dalla impossibilità di pagare la politica e la sua sopravvivenza.

Ancora più inaccettabile è che non si comprenda che occorre tagliare, fortemente tagliare, le spese , le troppe spese che la politica pretende per garantirsi agi e comodità che la gran parte della popolazione non si sogna nemmeno

Vergognoso infine che il sistema Stato tolleri vessazioni e sperperi, illiceità e ruberie, senza sospettare che si sta avviando verso la fine della Democrazia e delle sue libertà.

Pubblicato in Paola
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