Piccole cose, in fondo, ma che offrono il senso di una situazione umana che avrebbe bisogno di essere fortemente esaminata per essere capita e che porta il paolano Gerardo carnevale , braccio destro del consigliere PD Carlo Guccione ad usare la sua finzione per non pagare nemmeno le rette del corso di ballo.
Sembrano provarlo le parole di Guccione il quale ha detto «Sicuramente ha sbagliato ed è giusto che la magistratura faccia il suo dovere. Detto ciò, mi preme dire che non si può non avere una comprensione umana verso una persona che sta attraversando un momento particolare della sua esistenza. Io conosco Carnevale da tanti anni e mai mi sarei aspettato una cosa del genere».
Ma lo mostrerebbe anche il fatto che al momento del fermo da parte dei finanzieri di Rende mostrò agli stessi un tesserino di riconoscimento Dipartimento interno Sicurezza, presidenza del Consiglio dei ministri, ed ha sostenuto di appartenere ai servizi segreti.
Non sono passati nemmeno 3 mesi da quei giorni e sul capo di carnevale arriva un’altra tegola. La procura cosentina apre un nuovo fascicolo per violenza privata. Carnevale è accusato di non aver pagato le lezioni di danza . Al momento di iscriversi ha detto ai due responsabili “Sono un colonnello della guardia di finanza».
Inutili i garbati solleciti di pagamento.
Ed alla fine la denuncia presentata proprio al comando provinciale della GdF.
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Paola
Guccione ha detto «Sicuramente ha sbagliato ed è giusto che la magistratura faccia il suo dovere. Detto ciò, mi preme dire che non si può non avere una comprensione umana verso una persona che sta attraversando un momento particolare della sua esistenza. Io conosco Carnevale da tanti anni e mai mi sarei aspettato una cosa del genere».
Stiamo parlando di Gerardo Carnevale, 48enne nato a Paola, incensurato, domiciliato a Cosenza, sorvegliante idraulico part time, noto esponente politico, già segretario cittadino dei DS e poi del PD di Paola, già presidente del consiglio comunale di Paola tra il 2005-2006 e attualmente capostruttura del consigliere regionale del PD Carlo Guccione. Ed è stato molto vicino anche ad Antonio Acri, già presidente della provincia di Cosenza e poi consigliere regionale.
Andava in giro per la città indossando sempre più spesso la divisa di colonnello della Guardia di Finanza.
Un “finto colonnello” che “si spacciava come tale da mesi, lucrando vantaggi ed agevolazioni e promettendo il suo interessamento per trasferimenti, assunzioni ed altre agevolazioni”
Lo hanno fermato non i finanzieri ma i carabinieri di Rende
Non ha potuto mostrare il tesserino di Finanziere ma ha mostrato un tesserino di riconoscimento Dipartimento interno Sicurezza, presidenza del Consiglio dei ministri, ed ha sostenuto di appartenere ai servizi segreti.
L’uomo è stato arrestato per possesso di segni contraffatti e processato per direttissima è stato condannato all'obbligo di firma.
Stupore è la parola giusta, ma forse occorre indagare meglio sulle ragioni psicologiche di questi comportamenti.
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