Due giovani amanteani suggeriscono ai nuovi amministratori la loro ricetta per Amantea:
“Mancano solo due mesi alle elezioni e Amantea è già un paese in fibrillazione.
Molti i cittadini che si chiedono quali saranno le liste a scendere in campo.
Tutti sappiamo che da anni il paese versa in una situazione a dir poco grave sia dal punto di vista economico che socio-politico, e per questo che ci sarà bisogno di un'amministrazione fortemente presente sul territorio e di interventi mirati.
Serviranno politiche concrete e a sostegno dei cittadini con l'unico obiettivo dello sviluppo locale.
Lo scenario attualmente è molto complesso, le casse comunali sono vuote ma non bisogna perdere le speranze perché Amantea con le giuste persone e con la grande collaborazione di tutti i cittadini può rinascere.
A nostro avviso non bisognerà fare grandi promesse ai cittadini ormai stanchi e sfiduciati dalla politica.
Chi andrà al governo del paese dunque dovrà cercare di capire bene quali sono i punti forti di questo paese e massimizzarli per rafforzare quelli deboli.
Come?
Iniziando ad esempio un grande percorso di collaborazione tra ente pubblico e imprenditori (elemento motore di ogni paese), ascoltando le loro idee e renderli partecipi alle problematiche organizzative prima di ogni evento cittadino.
Incentivare con le giuste politiche e nei limiti di spesa il turismo, attraverso la corretta gestione di eventi già esistenti o promuoverne nuovi rendendo così il paese una grande vetrina per molti visitatori.
Incentivare l'associazionismo dando voce a molti giovani e cercare di far riavvicinare i cittadini alla vita politica.
Risolvere le divisioni interne che da anni esistono tra Amantea e Campora San Giovanni, cercando un punto di incontro con l'obiettivo di creare vera serenità nel paese in ambito economico e socio-politico.
Un altro obiettivo principale da raggiungere dovrà essere quello di ridurre la disoccupazione, soprattutto giovanile che ad oggi in Calabria presenta un tasso molto elevato.
Siamo stanchi di vedere molti giovani dalle enormi capacità partire perchè non trovano le giuste opportunità a causa di un sistema che non funziona.
Bisognerà rendere il comune di Amantea promotore dell'innovazione , basandosi sul modello "Open Innovation" sfruttando i fondi in arrivo dal programma Horizon 2020 al fine di sviluppare idee progettuali e valorizzarne i risultati.
Concludendo, Amantea ha urgente bisogno di un cambio di rotta perché le opportunità e gli strumenti risolutivi esistono e l'amministrazione che andrà a governare dovrà essere in grado di svolgere un lavoro ottimale nella gestione di queste risorse cercando di ridurre al massimo lo spreco di liquidità, perché c'è in gioco il futuro di un paese.
Dunque un giorno noi tutti vorremo vedere la nostra amata Amantea rinata e non commissariata."
Rocco Pizzino & Francesco Genovese
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Etnologicamente “cacciatore di teste” era chi apparteneva alle popolazioni dell’America meridionale, dell’Africa e dell’Indocina che avevano la consuetudine di tagliare ed esporre le teste dei nemici a scopo rituale o intimidatorio.
Più recentemente, nel linguaggio aziendale, con il termine “cacciatore di teste” si intendeva e si intende chi si occupa di procurare personale qualificato alle aziende che ne hanno bisogno o che lo richiedono.
Cioè l’Headhunter.
L’Headhunter, tradotto in italiano cacciatore di teste, è la nuova figura professionale, di provenienza anglosassone, che ha iniziato ad affermarsi in Italia a partire dagli anni ’90.
Il cacciatore di teste opera, nel processo di executive search, la gestione delle risorse umane in grandi aziende o istituzioni.
Una azienda che vuole risparmiare tempo nella ricerca di personale qualificato può rivolgersi ad esperti cacciatori di testa grazie a portali come Headhunter Experteer.it
In questi giorni, in vista delle elezioni amministrative, ad Amantea si va sempre più affermando l’Headhunter elettorale.
E’ l’ennesimo effetto della mancanza dei partiti e dei movimenti compositi
In genere l’Headhunter elettorale è un qualificato ex politico che ha raggiunto una notevole esperienza nella ricerca dei candidati per le elezioni.
E non importa se, poi, abbia vinto o perso nelle varie consultazioni elettorali alle quali ha partecipato. Comunque sia la esperienza se la è formata.
L’Headhunter elettorale, di iniziativa( per esempio nel caso abbia una platea di voti disponibili ed intenda affidarli ad un candidato nuovo e non compromesso) o su incarica del capilista, osserva la platea dei possibili candidati con particolare attenzione al genere femminile.
L’Headhunter elettorale, infatti, è per sua natura un uomo e comunque di sesso maschile.
L’headhunter inizialmente delinea il profilo ideale del candidato
Poi il cacciatore di teste stila la cosiddetta Target list in cui inserisce un numero piuttosto ampio di potenziali candidati.
Ma come tutti i politici ex non manca di improvvisare ed è quindi capace di intuire quando si trova di fronte ad un outsider.
Compito dell’ headhunter è mettersi in contatto con i possibili candidati.
Talvolta lo fa direttamente, molto più spesso parlando con i suoi familiari.
Acclarata la non esistenza di ostazioni interne al contesto familiare, stila una seconda lista, detta in gergo Short list.
L’attività del cacciatore di teste è, comunque, un processo che consta di più tappe e che spesso non si rivela di breve durata.
Lui inizialmente studia la preda, ne valuta la consistenza elettorale, la voglia di apparire, poi ne loda le doti, anche quelle inesistenti quasi come se davvero ce ne fossero, e piano, piano tesse delicatamente la tela nella quale avviluppa il candidato-la candidata in modo sempre più stringente.
Poi formula direttamente la proposta ed ascolta le pretese del candidato- della candidata.
Se tutto rientra nell’alveo del possibile rapporto politico avviene la presentazione del candidato al capilista e lo educa comunque all’incontro.
Il candidato deve piacere al capilista e restare con lui-lei in una piena intesa da cui nasca un indispensabile feeling.
Poi se arrivano i voti , bene, diversamente è stata comunque una esperienza.
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