L’omicidio-suicidio nelle campagne di località Arderia.
Indagano i carabinieri di Mileto e della Compagnia di Vibo
Omicidio-suicidio a Mileto.
Saverio Milidoni, pensionato di 83 anni ha ucciso la moglie Concetta Furci, di 82 anni, e poi si è tolto la via impiccandosi a Paravati, località Arderia.
La donna soffriva da tempo di disturbi psichici, ma nulla lasciava presagire il gesto del marito che dopo il fatto di sangue si è tolto la vita.
Un passante si è accorto della tragedia avvertendo i carabinieri subito accorsi sul posto insieme al magistrato di turno della Procura di Vibo.
Ancora da ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
SEGUONO AGGIORNAMENTI
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La Chiesa pretende obbedienza ! Forse da qui la evoluzione verso la liquidazione della fondazione di Natuzza, un fenomeno di religiosità sociale “ auto organizzata” verso la quale è stata posta la attenzione della istituzione ed oggi le frizioni di cui al presente articolo:
“Dopo il presidente Colloca lasciano altri cinque membri.
La commissione conciliatrice, nel frattempo, rinnova il suo sostegno al vescovo Luigi Renzo
Non fanno presagire nulla di buono le recenti dimissioni interne al Consiglio d’amministrazione della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati.
Nel giro di pochi giorni, a lasciare sono stati il presidente Marcello Colloca, Domenico Antonio Crupi e Mario Cortese, ma anche i tre componenti del collegio dei revisori.
In particolare, il passo indietro dei tre membri del direttivo fa chiaramente intendere che all’interno dell’Ente, nato su input di Natuzza Evolo per la realizzazione della “Villa della Gioia”, continuano a prevalere i “falchi”, coloro che sin dall’inizio, in sintonia con lo zoccolo duro (laico e non), hanno posto ostacoli alle riforme dello statuto richieste dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo in vista della consacrazione della “Grande chiesa”.
Sia Colloca (subentrato alla presidenza a don Pasquale Barone, costretto insieme al tesoriere padre Michele Cordiano a dimettersi dal vescovo all’indomani del voto contrario dell’assemblea dei soci fondatori), sia Crupi e Cortese, infatti, si erano spesi sin dall’inizio per cercare di dirimere la questione e di salvare il salvabile.
Il prossimo 20 gennaio l’assemblea dei soci fondatori sarà chiamata a cercare di ricomporre i cocci di quel che è rimasto in seno al direttivo dall’inizio dello scontro tra Diocesi e Fondazione a oggi. Nello specifico, ad eleggere ben 7 membri su 10, visto che oltre alle dimissioni dei 5 già menzionati bisogna aggiungere quelle precedenti dello stesso monsignor Renzo e dell’ex parroco di Paravati don Francesco Sicari.
Nelle ultime ore, nel frattempo, la commissione nominata dalla Conferenza episcopale calabra per aiutare a ricomporre ecclesiasticamente il cammino dell’Ente, composta dai vescovi Salvatore Nunnari, Francesco Oliva e Leonardo Bonanno, ha rinnovato pieno sostegno al titolare della Cattedra miletese.
La Chiesa, dunque, rimane ferma sulla richiesta di riforma dello Statuto, pur nella convinzione che bisogna cercare di evitare soluzioni estreme.
Se sino a pochi giorni fa si poteva parlare di fase di stallo, dopo gli ultimi avvenimenti non si sbaglia a dire che la situazione sta precipitando. Sullo sfondo rimane il popolo dei devoti della mistica sparso per il mondo, i figli naturali, pronti a trasferire la salma di “Mamma Natuzza” dalla cappella della Casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca” al locale cimitero qualora non si arrivasse a una soluzione celere della vicenda, la possibilità che monsignor Renzo decida di procedere definitivamente alla revoca del decreto di religione e di culto alla Fondazione e, viste le scadenze economiche per la costruzione della “Villa della Gioia” a cui ottemperare, lo spauracchio della messa in liquidazione dello stesso Ente morale.
Il Vibonese Giuseppe Curra' 30 Dicembre 2017 22:16
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Intanto il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo ha revocato il decreto di culto emesso nel 1999
Sempre il vescovo Renzo ha imposto diversi divieti ed ha emesso l’obbligo di attenersi alle nuove disposizioni
Praticamente il vescovo Renzo ha disposto la revoca del decreto di religione e di culto data anni fa dall’allora vescovo Domenico Cortese.
Una presa di posizione drastica che fa sì che all’interno della Fondazione sia da oggi stesso vietato:”
Organizzare pubbliche attività di religione e di culto di qualsiasi natura, dentro e fuori la sede; di utilizzare per qualsiasi attività di pastorale e culto pubblico la chiesa “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, non ancora consacrata;
-raccogliere offerte in eventuali pubbliche celebrazioni liturgiche che, in ogni caso, dovranno organizzarsi solo ad opera della parrocchia “Santa Maria degli Angeli” in Paravati, unica ad essere titolata per qualsiasi attività di religione e culto (processioni, sante messe, e quant’altro) nel proprio territorio;
-conservare il Santissimo Sacramento e di celebrare la santa messa nella casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”, compresa l’annessa aula polifunzionale, revocando ogni facoltà precedentemente concessa”.
Sembra che tutto sia nato dalle recenti disposizioni di Papa Francesco “Maiorem ac dilectionem” (11 luglio 2017) in cui, all’articolo 36, è stabilito che sono proibite nelle chiese le celebrazioni o i panegirici sui "servi di Dio", la cui santità di vita è tuttora soggetta a legittimo esame.
Ma anche fuori dalla chiesa bisognerà astenersi da quegli atti che potrebbero indurre i fedeli a ritenere a torto che l’inchiesta, fatta dal vescovo sulla vita e sulle virtù, sul martirio o sull’offerta della vita del Servo di Dio, comporti certezza della futura canonizzazione dello stesso Servo di Dio”.
Un chiaro riferimento a Natuzza Evolo, di cui è in corso la causa di canonizzazione.
Nel decreto di revoca, monsignor Renzo sottolinea che entro 30 giorni dalla data di oggi provvederà a trasmetterlo al Ministero dell’Interno per gli opportuni adempimenti civili, alla Nunziatura in Italia e alla Segreteria di Stato Vaticano, “già coinvolte nella vicenda, e infine alla Segreteria Generale della Cei “per la dovuta informazione”.
Intanto per evitare la scomunica a divinis del vescovo re sacerdoti si sono dimessi
Parliamo di don Pasquale Barone, padre Michele Cordiano e don Francesco Sicari.
Don Pasquale Barone e padre Michele Cordiano sono stati per decenni vicini a Natuzza Evolo, la mistica con le stigmate morta nel giorno di ognissanti del 2009 a cui la Fondazione si ispira, il terzo è invece giunto a Paravati solo un paio di anni fa, per rivestire l’incarico di parroco di “Santa Maria degli Angeli” proprio al posto di don Barone.
A paravati ora si attende l’arrivo della Congregazione dei Padri Rogazionisti
I parroci sono costretti alla obbedienza, ma cosa ne penseranno i fedeli?
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