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WhatsApp Image 2023-06-10 at 11.56.44Si è svolta oggi a Pizzo, presso la sala della Parrocchia Resurrezione di Gesù, l’assemblea regionale di Libera Calabria alla presenza di Luigi Ciotti, dei coordinamenti e presidi territoriali, le tante realtà sociali di Libera in Calabria ed i familiari delle vittime innocenti della ‘ndrangheta. L’assemblea, presieduta da Simona Perilli, in rappresentanza dell’Ufficio di Presidenza di Libera, ha eletto come referente regionale Giuseppe Borrello e co-referenti Franca Ferrami e Deborah Cartisano. Nuove sfide, nuovi percorsi attendono Libera in Calabria, dove l’ndrangheta, nonostante la sua dimensione internazionale ed imprenditoriale, mantiene forti le sue radici. Un impegno che ci vedrà impegnati nel rafforzare la rete di Libera nella nostra regione attraverso un lavoro di denuncia serio e documentato affiancato sempre dalla proposta. Un racconto della nostra terra sempre più attuale e contro ogni forma di stereotipo che tenga conto, anche alla luce dei risultati importanti raggiunti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, delle esperienze positive di contrasto al potere dell’ndrangheta e di riscatto culturale della nostra regione. C’è una Calabria che non accetta di essere identificata con la ‘ndrangheta, con la massoneria deviata, con la corruzione. Una Calabria viva, positiva, che in tante persone, soprattutto nei giovani, trova una risposta straordinaria, una straordinaria voglia di riscatto e di cambiamento.

Segreteria Regionale Libera Calabria

Pubblicato in Calabria

Questo il comunicato stampa:

Ancora una volta, l’esponente di spicco dell’omonima cosca, Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, uno dei più sanguinari boss della ‘ndrangheta calabrese, non ha mancato di far sentire la sua voce contro chi, come la dottoressa Marisa Manzini, all’epoca del processo Sostituto Procuratore della Repubblica, ha rappresentato non solo la pubblica accusa ma anche il volto delle Istituzioni , impegnate a fronteggiare e reprimere

il fenomeno criminale, in nome e per conto dello Stato, quindi dei cittadini liberi e responsabili che non si riconoscono nelle parole e nei crimini di boss come il Mancuso.

Alla dottoressa Manzini, ora impegnata nel delicato ruolo di consulente della Commissione Parlamentare antimafia, intendiamo esprimere la solidarietà e la vicinanza dell’intera rete di Libera Calabria, consapevoli che essere solidali, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Sollicitudo rei socialis, “non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane.

Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti”.

In tal senso, vogliamo rinnovare il nostro fermo e deciso impegno, invitando tutti i componenti della società civile calabrese a fare altrettanto, a fronteggiare la ‘ndrangheta, vero male endemico della nostra terra di Calabria.

Dinanzi a chi, come Pantaleone Mancuso, vuole imporre la legge della violenza e del silenzio, è indispensabile opporre la forza evocativa della denuncia che rompe il guscio dell’omertà e della paura messa in atto dalla ‘ndrangheta.

Della rinuncia ad ogni forma di corruzione, di collusione e di connivenze provocate da hoc per loschi fini di ingiusti profitti e di signoria territoriale.

Coordinamento regionale Libera Calabria

Pubblicato in Vibo Valentia

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato Stampa Libera Calabria

Il 28 Luglio del 1982 Pompeo Panaro, noto commerciante e stimato esponente politico paolano, scompare improvvisamente.

Già pochissimo tempo dopo questa scomparsa, un collaboratore di giustizia rivelò che Pompeo Panaro fu ucciso.

Poco dopo, nel 1983, vengono addirittura trovati e identificati i resti, eppure per anni l’episodio fu assurdamente classificato come lupara bianca

Il  Tribunale di Paola nel 1994 dichiara la “morte presunta” del povero Pompeo.

La famiglia, ed in particolare il figlio Paolo, inizia già dal 2011 ad indagare sulla vicenda, e con un certosino ed instancabile lavoro di ricerca, per nulla facile, anzi colmo di ostacoli a volte insormontabili, riesce a ricostruire una storia a dir poco sconcertante, che mettono alla luce ritardi, omissioni, depistaggi, che fanno temere qualcosa di più che semplice negligenza e superficialità.

Sembra quasi che qualcuno voglia che questa tragedia sia derubricata e dimenticata.

Da anni, da quando cioè Paolo Panaro ha iniziato a lottare per ottenere verità e giustizia per la morte del padre, subisce intimidazioni e minacce; tutti episodi verificatisi in sconcertante sincronia con i momenti chiave delle indagini o con le tante denunce pubbliche lanciate da Paolo: danneggiamenti alla sua auto, uccisione dei suoi cani, da ultimo una volpe impiccata a fianco della sua macchina.

Tutte situazioni che Paolo  ha prontamente segnalato e denunciato alle autorità competenti.

LIBERA, nell'esprimere vicinanza alla famiglia Panaro ed a Paolo, rivolgono un accorato appello a tutte le parti interessate, alle Istituzioni, ma non solo, anche ai cittadini,alla società civile, per un sostegno concreto alla richiesta di verità e giustizia per questa morte cosi brutale e sconcertante.

LIBERA, esprimendo altresì viva preoccupazione, per questi segnali inquietanti denunciati da Paolo Panaro, vuole al contempo confermare sostegno all'interessato, con l'impegno che la nostra Associazione continuerà a seguire la vicenda e con altre manifestazioni successive, ricordare la vittima Pompeo, così come dovuto.

Restituire dignità a quella morte, e continuare a tenere viva la memoria di Pompeo Panaro come impegno concreto sul territorio paolano e non solo, per riaffermare con chiarezza che nessuna intimidazione o minaccia potrà scalfire l'impegno per continuare nella richiesta di verità per quella morte, e nessuna minaccia potrà far venire meno la nostra vicinanza ed il nostro concreto sostegno alla famiglia Panaro ed in particolare a Paolo, che continuerà con il nostro sostegno ed aiuto, a chiedere che sulla morte del padre si faccia finalmente giustizia.

Una richiesta di verità e giustizia che ci stimola ancora di più a tenere alta l'attenzione sul caso Panaro, volendo al contempo, sperare che l'autorità giudiziaria, e tutte le parti interessate, riportino l'attenzione sulla morte di Pompeo Panaro e sulla inquietanti minacce denunziate dal giovane figlio Paolo.

Segreteria Libera Calabria

Pubblicato in Paola

Comunicato stampa di Libera Calabria

“Siamo alle solite! Ancora una volta un vile gesto intimidatorio.

Ad essere preso di mira questa volta non è un rappresentante delle forze dell’ordine, un giornalista, un sacerdote, un esponente politico, ma la signora Teresa Lochiatto vedova Luzza,

alla quale nel pomeriggio di ieri lunedì 21 maggio è stata recapitata una lettera anonima contenente tre proiettili di pistola e la foto del figlio Pino, vittima innocente, ucciso vent’anni orsono dalle cosche della ‘ndrangheta vibonese.

I componenti delle ‘ndrine sono capaci di tutto, anche di simili gesti inumani.

Perché solo chi apparentemente ha sembianze umane, può essere capace di così atroce gesto: rievocare il dolore di un figlio ucciso, con la minaccia evidente che l’altro figlio, Matteo, da sempre impegnato in Libera, farà la stessa fine.

Alla signora Lochiatto, a Matteo Luzza, attualmente responsabile regionale del settore memoria di Libera Calabria, vanno la sincera vicinanza e solidarietà dell’intera rete di Libera regionale.

In Calabria c’è chi vuole impedire che continui il nostro impegno perché giovani, imprenditori, commercianti, giornalisti, sacerdoti, scuole, associazioni, sindacati, facciano fronte comune per impedire il dilagare della ‘ndrangheta.

C’è anche chi ritiene che con tali gesti intimidatori si ritorni ad un clima di paura e di omertà, che non ci si costituisca più parte civile nei processi di ‘ndrangheta o per richiedere il ristoro dei danni nei confronti dei carnefici.

Lo vogliamo ribadire con forza anche attraverso tale comunicato, anche se lo faremo nei modi e nei tempi opportuni ad Acquaro: il nostro impegno continua, consapevoli che solo attraverso una cittadinanza attiva e responsabile, solo attraverso il riappropriarci del nostro passato - come insegnava Antonino Caponnetto - potremmo riappropriarci anche dell’avvenire di questa nostra Terra.

Tale impegno, sempre secondo colui che ha reso operativa l’idea del pool antimafia di Rocco Chinnici, va assunto “con decisione, fermezza, serenità, ma anche con amore e speranza”.

Questo l’invito che rivolgiamo a tutti coloro i quali ritengono di doversi spendere per una Calabria libera dalla ‘drangheta dalla corruzione e da ogni forma di violenza e di sopruso.

Don Ennio Stamile                            Referente regionale Libera Calabria

Pubblicato in Calabria

Domani 18 marzo alle h 11:00,  presso la tradizio nale se de di via Paolo Pellica no, n. 21/H, a Reggio Calabria, è indetta la confe renza stampa regionale di presentazione della XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno "Ponti di memoria, luoghi di impegno".

Interverranno Don Ennio Stamile, referente regionale di Libera,  Salvatore Mafrici, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, Domenico Nasone, segreteria nazionale di Libera, Matteo Luzza, delegato Libera Memoria.

Si invita alla partecipazione.

Lucia Lipari Staff regionale Libera Calabria

Pubblicato in Reggio Calabria
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