Dopo l’approfondimento de Il Vibonese, Francesco Cichello lascia il consiglio comunale di Filandari: «Non voglio causare danni alla comunità»
Prime importanti conseguenze politiche scaturite dagli sviluppi dell’operazione “Nemea” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro il clan Soriano di Filandari.
Dopo l’approfondimento condotto da Il Vibonese, in merito alle parentele di due indagati con altrettanti esponenti del consiglio comunale in carica, a fare un passo avanti rassegnando le sue dimissioni è il consigliere comunale di Filandari Francesco Cichello.
L’esponente della maggioranza guidata dal sindaco Rita Fuduli viene tirato in ballo in quanto padre di Giacomo Cichello, 31 anni, ritenuto dagli inquirenti il “braccio operativo” di Leone Soriano.
Il giovane è accusato di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, danneggiamento a colpi di pistola ai danni di un distributore di carburanti di proprietà dell’avvocato Romano Pasqua (in concorso con Leone Soriano, Emanuele Mancuso e Francesco Parrotta), detenzione di armi e droga, incendio ai danni di una casa popolare (in concorso con Leone Soriano). Giacomo Cichello era già coinvolto e arrestato nell’operazione contro i Soriano scattata l’8 marzo scorso (e arrivata ora all’avviso di conclusione indagini con l’incremento a 17 del numero degli indagati).
Circostanza che non ha impedito alla lista che ha espresso l'attuale sindaco di candidarlo alla carica di consigliere comunale.
Alla base della scelta operata ora da Francesco Cichello «motivi strettamente familiari e personali.
Ritengo, infatti - afferma entrando nello specifico -, responsabilmente, che le notizie apparse recentemente sulla stampa relativamente alla mie questioni familiari, possono turbare il regolare corso dell'Amministrazione con gravi danni per la comunità di Filandari, alla quale mi sento profondamente legato e nell'interesse generale della quale ho sempre operato.
Ritengo giusto, pertanto, troncare in questo momento ogni mio legame con l'Amministrazione pur essendo convinto che, alla fine, le forze inquirenti e la magistratura, verso le quali esprimo grande rispetto e piena fiducia, renderanno giustizia alla mia famiglia.
Esprimo a lei - conclude rivolgendosi al sindaco Fuduli - e all'Amministrazione auguri sinceri di buon proseguimento».
Dimissioni accolte con "immenso dispiacere" dal sindaco Rita Fuduli e da "tutta l'amministrazione comunale.
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Vibo Valentia
Filandari(VV). Padre e figlio, Angelo Vittorio Guerrera di 60 anni, ed il figlio Francesco Guerrera, 31 anni, Entrambi pluripre giudicati, alla vista dei carabinieri si sono ferocemente opposti ad una perquisizione alla ricerca di armi e munizioni.
A far scattare la scintilla, a dire dei fermati, è stato il fatto che i militari, durante la perquisizione, si "permettevano" di toccare le loro olive custodite in un'anfora di terracotta.
I due, secondo l'accusa, adirati dalla profondità del controllo hanno aggredito i carabinieri ferendone lievemente due.
Oltre alle lesioni i militari sarebbero stati ingiuriati con sputi, insulti e minacce di morte.
Il sessantenne, ignorando l'invito alla calma dei militari, ha anche afferrato una spranga di metallo lanciandosi contro di loro.
Padre e figlio sono stati posti agli arresti domiciliari.
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