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Nominato un commissario per il recupero coattivo del credito che, tra il 2013 e il 2018, è lievitato fino a 300 milioni di euro 

Con i primi 18 decreti del presidente della Giunta, Mario Oliverio, sono partiti i

 

commissariamenti da parte della Regione dei Comuni calabresi che non hanno adempiuto al versamento delle tariffe sullo smaltimento dei rifiuti.

I primi decreti, adottati ieri, riguardano in particolare i Comuni di

Ardore,

Bagaladi,

Bianco,

Ferruzzano,

Fiumara,

Giffone,

Melicucco,

Palizzi,

Polistena

Seminara,

San Giorgio Morgeto,

Stignano, (provincia di Reggio Calabria),

Cropani (provincia di Catanzaro),

Bocchigliero,

Canna,

Nocara (provincia di Cosenza),

Briatico e

San Gregorio d'Ippona (provincia di Vibo Valentia).

Con i provvedimenti presidenziali viene nominato un commissario chiamato al recupero coattivo nei confronti del Comune del credito maturato dalla Regione, con riferimento in particolare alla tariffa sui rifiuti del 2015.

I decreti di commissariamento sono motivati dal fatto che, come si legge nei provvedimenti adottati dal presidente della Regione, "la puntuale riscossione della tariffa consente di poter far fronte alle spese necessarie per il pagamento dei concessionari/gestori dei diversi servizi afferenti la gestione del sistema dei rifiuti, in assenza del quale potrebbero perpetrarsi disservizi e criticità in termini di conferimento/smaltimento dei rifiuti, sino al mancato conferimento dei rifiuti in impianto, con il probabile accumulo lungo le vie cittadine e il conseguente nocumento alla salute pubblica e all'ambiente".

Nel complesso - come reso noto dalla Regione nei giorni scorsi - la somma anticipata dalle casse regionali per sopperire al mancato pagamento dei Comuni nel periodo 2013-2018 ammonta a oltre 300 milioni di euro.

Ndr Incomprensibile la scelta, ci si chiede se:

-siano stati scelti i comuni con il maggiore debito così da poter corrispondere il credito ai concessionari?

- siano stati scelti i comuni con il minore debito così da poter avere la sicurezza della esazione?

- siano stati sorteggiati i comuni?

Poi a chi toccherà?

Pubblicato in Calabria

Che lo Stato con i migranti fosse, come diciamo noi, ad Amantea “ mbrazz’a Maria”, lo si sapeva.

Ma ora abbiamo la conferma.

 

Non si tratta di proteste dei profughi, per mancato pagamento del pocket money, né per il cibo, né per la qualità, dei servizi offerti od altro, proteste che attivano le reazioni politiche delle associazioni di tutela dei migranti.

NO! NO!

Si tratta proprio di una forte, univoca, nuova reazione dello Stato.

E’ quasi incredibile, ma è così!

Minniti ha commissariato tre centri a Briatico.

Sembra che ci sia l’ombra della ‘ndrangheta sui tre centri di accoglienza per migrati di Briatico.

È quello che pensa il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, che di concerto con l’agenzia anticorruzione di Raffaele Cantone e con il ministro dell’Interno Marco Minniti, ha nominato commissario l’avvocato palermitano Rosario Di Legami.

E non solo.

Il prefetto vibonese ha fatto scattare un’interdittiva antimafia per le due cooperative che gestiscono i centri, almeno sulla carta: si tratta della “Monteleone Servizi” e della “Monteleone 3.0 protezione civile”, che si occupano di 700 richiedenti asilo politico.

 

In sostanza, chi avrebbe in mano tutta l’assistenza dei migranti, attraverso un subappalto ritenuto illegittimo, sarebbe una società risultata pesantemente condizionata da infiltrazioni dell’ndrangheta.

Alcune società vicine ai boss avrebbero così monopolizzato le forniture.

Per questa ragione, il prefetto ha deciso di commissariare i tre centri, un provvedimento senza precedenti”.

Ndr.Una domanda al ministro Minniti ed al Prefetto Longo. “ Ma è possibile allocare 700 migranti in un paese di 4000 abitanti?”

Praticamente è come se in Italia ci fossero 10.600.000 migranti su 60.500.000 abitanti!

Non solo è come se ad Amantea ci fossero 2.333 profughi.

Nessuno ha sospettato niente? Troppo comodo! Ci sembra.

Pubblicato in Vibo Valentia

Tra poco sarà quasi un mese da quando i Vigili precari, dopo la pronuncia del Tar Calabria, con il proprio legale avvocato Crescenzio Santuori , hanno diffidato, con nota del 19 maggio, il comune di Amantea ad attendere a quanto disposto dal tribunale.

Attesa inutile . Nessuna risposta , nessuna rassicurazione .

L’amministrazione comunale è in tutt’altre faccende affaccendata.

A questo punto ai Vigili precari non resta che ricorrere ancora una volta al TAR per la nomina di un Commissario.

E qualcuno dei Vigili si chiede se non sia proprio questa la strategia imboccata dalla giunta Sabatino e cioè lavarsi le mani pilatescamente per non incontrare alcuna responsabilità nello svolgimento del concorso.

Ed i Vigili sono oggettivamente arrabbiati. E non poco. E non ci stanno più ad aspettare.

Ed è proprio per questo che la nota di messa in mora è stata indirizzata, anche, alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza , alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola ed alla prefettura di Cosenza.

Nemmeno la Prefettura sembra sia intervenuta per sollecitare il buon funzionamento della pubblica amministrazione ai sensi e per gli effetti dell’art 97 della Costituzione Repubblicana la quale impone che “I pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”

Quale buon andamento può rinvenirsi in un siffatto comportamento della civica amministrazione?

Non per nulla il legale di Bossio Teresa, Valeriano Marilena, Africano Ornella, Guido Rizzo Antonella e Vilardo Francesco contestava un “un immotivato silenzio ed in una ingiustificata inerzia rispetto all’obbligo di concludere il procedimento amministrativo avviato mediante l’indizione del concorso pubblico per la elezione per titoli ed esami per la copertura di n 7 agenti di polizia locale del 7 aprile 2014” e “la finzione delle difese svolte dalla amministrazione innanzi al TAR Calabra nel giudizio RG 184/2015, ove è stata, invece, (in modo del tutto strumentale ) fermamente affermata la volontà di agire secondo principi di trasparenza e legittimità”.

Pubblicato in Politica

Ecco il comunicato emesso ieri 18 febbraio dopo la riunione apposita del Consiglio dei Ministri

“La Presidenza del Consiglio comunica che:

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 12.45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi.

Al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dove sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio, appositamente convocato, ha approvato su proposta del ministro dell’Interno il decreto che proroga di sei mesi la durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, che a termini di legge deve essere deliberata entro il 19 febbraio.

Il Consiglio ha avuto termine alle 12.50”

A giorni la pubblicazione dell’apposito DPR:” Proroga della durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, a norma dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”, per saperne di più!

I Commissari resteranno a Palazzo San Giorgio fino ad ottobre ed avranno altri sei mesi per eliminare la mala pianta mafiosa dal Comune reggino.

Erano stati proprio loro, circa un mese fa, ad avanzare richiesta di proroga con la relazione indirizzata alla Prefettura di Reggio, presa ieri in esame dal Consiglio dei Ministri.

 

Pubblicato in Reggio Calabria
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