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Fermate 11 persone. Sebastiano Cannizzaro, già alla guida della Stazione dei carabinieri di Sant'Onofrio, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione alle prime luci dell'alba a un fermo di indiziato di delitto firmata dalla Dda di Catanzaro nei confronti del clan Patania di Stefanaconi, nel Vibonese. Gli arrestati sono 11 e precisamente si tratta di: Bruno Patania, 39 anni, Alessandro Bartalotta, 23 anni, Antonio Sposato, 38 anni, Iliya Krastev, 33 anni, Maria Consiglia Lopreiato, 31 anni, Caterina Caglioti, 32 anni, Alex Loielo, 21 anni, Natale De Pace, 62 anni, Toni Mazzeo, 38 anni, Riccardo Cellura, 32 anni.

Arrestato anche il maresciallo Sebastiano Cannizzaro, già alla guida della Stazione dei carabinieri di Sant'Onofrio (Vv), centro confinante con Stefanaconi. L'ex militare è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Avrebbe agevolato le attività della cosca Patania di Stefanaconi. Cannizzaro era già indagato, sospeso nel maggio 2012 e radiato nel febbraio scorso.

I reati contestati, a vario titolo, sono: associazione mafiosa, estorsione, usura, danneggiamento, detenzione di armi, possesso di segni distintivi contraffatti e favoreggiamento personale. I particolari saranno resi noti in una conferenza stampa alle ore 11 nei locali della Procura di Catanzaro.

La 'ndrangheta dei Patania. Coinvolto anche l’ ex parroco di Stefanaconi don Salvatore Santaguida

Anche l'ex parroco di Stefanaconi, don Salvatore Santaguida, fu coinvolto in uno dei filoni delle indagini della Dda di Catanzaro sulla cosca della 'ndrangheta dei Patania. Nel dicembre del 2012 il sacerdote, che è stato trasferito dal suo incarico, fu sottoposto ad una perquisizione disposta dall'allora procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, e dal sostituto Simona Rossi. Il parroco, secondo l'accusa, avrebbe fornito informazioni ad esponenti della cosca Patania.

La cosca della 'ndrangheta dei Patania di Stefanaconi (Vibo Valentia) aveva il potere assoluto sulla gestione di alcune processioni religiose. E' quanto emerge dal provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro contro 11 esponenti della cosca. A raccontare l'influenza della cosca sulle funzioni religiose è la collaboratrice di giustizia Loredana Patania le cui dichiarazioni sono state raccolte dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Simona Rossi.

Pubblicato in Vibo Valentia
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