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Ridistribuite le deleghe dell’ex assessore Antonio Carratelli

Quelle più fortemente appetibili erano turismo e spettacolo e sono andate al consigliere comunale delegato Biagio Miraglia che ha firmato oggi pomeriggio la accettazione ed ha voluto partecipare ai sui amici la propria soddisfazione

Soddisfatto anche il consigliere Marcello Socievole al quale è andata l’altra delega fortemente appetita dei servizi manutentivi per la frazione Campora San Giovanni. Il consigliere delegato Socievole aggiunge quindi questa importante delega a quelle in materia di Attività produttive e PIP, Costituzione Ente Fiera, Commercio, Fiere e mercati, programmi comunitari.

Al vicesindaco Vadacchino Michele (Sindaco f.f.) restano le deleghe in materia di: Servizi Tecnologici – Servizi Manutentivi Campora S.G. - Beni archeologici - Viabilità.

All’assessore Tempo Sergio  restano le deleghe in materia di: Bilancio - Contenzioso - Urbanistica.

All’assessore Suriano Gianfranco le deleghe in materia di: Servizi Sociali - Cooperazione sociale e del lavoro - Infrastrutture sportive

All’assessore Sante Mazzei le deleghe in materia di: Lavori Pubblici - Coordinamento Organismi per studi Centro Storico e Gestione Casa delle Culture.

All’assessore Cappelli Luciano le deleghe in materia di Attività Culturali - Porto Turistico - Igiene e Sanità.

Al Consigliere Ruggiero Pasquale le Deleghe Speciali in materia di Ambiente, riordino raccolta rifiuti, agricoltura e pesca, gruppo di azine locale protezione civile, sicurezza urbana

Al consigliere Pugliano Vincenzo le deleghe speciali in materia di politiche giovanili e sport

Al consigliere e presidente del consiglio Sabatino Monica le deleghe speciali pubblica istruzione, mensa e trasporto scolastico, pari opportunità

Al consigliere Socievole Marcello le deleghe speciali in materia di Attività produttive e PIP, Costituzione Ente Fiera, Commercio, fiere e mercati, programmi comunitari, servizi manutentivi della frazione Campora sg

Al consigliere Pizzino Mario le deleghe speciali in materia di Personale, Educazione alla legalità, servizio civile, Politiche pe gli anziani, servizi cimiteriali, piano spiaggia, unione dei comuni

Al consigliere Biagio Miraglia turismo e spettacolo.

Praticamente l’unico consigliere senza deleghe resta Tonino Carratelli

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Riceviamo e pubblichiamo la nota protocollo 21330 del 20 dicembre 2013, protocollata oggi 24 dicembre con la quale Gianfranco Suriano, convinto che la Lista Primavera recupererà in pieno lo spirito originario, ha ritirato la sue dimissioni ritornando a far pare organica della giunta al governo della città.

Questo il testo:

“Carissimo Sindaco, in riferimento alla mia precedente nota del 17 dicembre 2013 prot. 20788, con la quale rassegnavo le mie dimissioni dalla carica di Assessore;

Vista la Tua nota del 19.12.2013 prot. 21053 con la quale rigettava le stesse;

con la presente, dopo attenta e sofferta riflessione, Ti comunico la mia volontà a rientrare nell’esecutivo da Te, peraltro, guidato con saggezza, abnegazione e grandissima competenza.

Tale atto è preso in quanto sicuro che quanto accaduto è stato solo frutto di un equivoco e in quanto sono certo che da ora in avanti la Lista Primavera recupererà in pieno lo spirito originario. Quello spirito che ha consentito all’amico Franco Tonnara di ricevere un grandissimo tributo e la piena fiducia da parte della stragrande maggioranza degli elettori di Amantea e Campora San Giovanni che l’attuale compagine amministrativa non può assolutamente disperdere.

Pertanto, ritiro le mie dimissioni nella convinzione che non posso esimermi dal continuare ad assumere la responsabilità riveniente dal mandato elettorale conferitomi.

Ti esprimo, nell’occasione, i migliori auguri di buon Natale a Te e alla Tua famiglia.

Il Consigliere Comunale (Gianfranco Suriano)”

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Il quadro politico di Amantea sembra essere senza alcuna possibilità di sviluppo, drammaticamente immerso e bloccato nelle trincee di un immobilismo totale.

Ed in queste trincee, mangiano, dormono e vivono, senza speranza e senza futuro, come in salamoia, gli amanteani.

Vivranno così, almeno, fino alle prossime consultazioni amministrative della primavera del 2014, ma si corre il rischio che possano anche restarci per altri cinque anni , se non morirci.

Dipende da loro.

Dipende dalla loro voglia di riscattarsi da una situazione così prepotentemente negativa.

La verità è che queste trincee ospitano un esercito di votanti che è abituato ad ubbidire , a ripagare quanto è stato loro donato dalla politica od a stare zitto per avere la speranza che si realizzi la ennesima promessa ricevuta.

Un popolo nel quale vivono molte teste di legno che difenderanno i politici ma pensando di difendere se stessi.

Un popolo che si ritiene levantino, cioè scaltro, furbo, truffaldino, figlio, cioè, di quei mercanti astuti e spregiudicati, che hanno solcato per millenni il bacino del mediterraneo, ma senza esserlo.

Un popolo che si dichiara teoricamente pronto a viaggiare verso l’ignoto ed a superare ogni limite geografico e culturale, ma che in realtà è solo un popolo che annovera soprattutto commercianti imbroglioni ed acquirenti fessi, venditori e compratori di fumo.

I levantini istrionici, espansivi, caldi ed accomodanti, simpatici e fascinosi, affaristi esperti, serpentini e scaltri, sono stati finora nella classe di governo, quella che ha fatto prima scavare le trincee destinandole al popolo bue lasciando i propri gregari a sparare ogni tanto un colpo per impedire che gli amante ani osassero alzare la testa.

E così gli eserciti politici sia storici che in via di formazione si studiano e si confrontano da lontano, mostrando i muscoli e le armi e così tentando di acquisire nuovi adepti per le proprie fila.

Alcuni dei generali di un tempo sono stati fermati dalla magistratura, ma non sono andati via, anzi sorvegliano il campo di battaglia pronti, magari, a schierarsi con l’esercito vincente, non potendolo formare e guidare.

La minoranza, ove mai sia esistita, si è squagliata come neve al sole; al massimo dando luogo a micro rigagnoli pronti a confluire in quelli più grandi, spostandosi a destra od a sinistra a seconda della propria intuizione. Certo l’acqua non sale verso l’alto se non diventa prima inavvertibile vapore acqueo e dopo aver lasciato a terra le proprie vergogne, le proprie porcherie.

I personaggi di grande respiro e di grandi speranze appaiono più supposti che veri ed al massimo mostrano i pennacchi variopinti, ma non hanno eserciti.

La sinistra sembra solo una posizione, e così la destra. In queste condizioni non si comprende nemmeno cosa sia il centro sinistra od il centro destra.

Infatti ad Amantea sembra che non ci siano più partiti politici, ma solo gruppi di interesse e di potere.

L’unica novità è la proposta del segretario del PD di costituire una lista di centro sinistra aperta anche ad un centro illuminato e progressista. Ma ci si chiede se davvero la sinistra sarà così aperta ed illuminata.

Ma sono almeno 20 anni che Amantea muore di lite civiche.

Il PDL non c’è più. Il NCD sembra sconosciuto e Forza Italia non appare rappresentativa. Salvo che…….

Esiste solo l’UDC, che potrebbe essere il motore e la cinghia di trasmissione per la formazione di una nuova compagine politica allargata al nuovo ed al positivo.

Ne sarà capace o si farà mantenere nel fango delle trincee a morire di inedia e di freddo?

Giuseppe Marchese

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