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La zona è impervia e posta al confine tra Diamante e Buonvicino.

Nascoste tra piante di vite circa 300 piante di marijuana dell’altezza media di 1.80 metri.

Le piante erano irrigabili

La marijuana era pronta ad essere raccolta e proprio per questo motivo i Carabinieri di Scalea , coordinati dal capitano Alberto Pinto, hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria .

Questi, giunti sul posto si sono appostati nel bosco effettuando un prolungato servizio di osservazione.

Ed ecco che nella mattinata del 29 settembre giungono sul posto 3 persone già note alle forze dell'ordine, di cui due originari di Paola e uno di Diamante,che si erano accinte ad effettuare la raccolta che avrebbe permesso un illecito profitto di circa 500mila euro.

Immediato l’arresto al quale hanno fatto seguito perquisizioni domiciliari poste in essere a carico degli arrestati.

Sorprendenti i rinvenimenti tra cui dosi di sostanza stupefacente già confezionata e materiale per la coltivazione dello stupefacente

Ma la cosa più sorprendente è stato il rinvenimento, all’interno di un’officina, di un vero e proprio arsenale:

-cinque pistole, di cui una con matricola abrasa, serbatoio pieno e colpo in canna, pronta per essere utilizzata,

-un fucile a canne mozze, circa 400 munizioni, e

-tre chilogrammi circa di esplosivo.

Rinvenuti anche alcuni ordigni esplosivi artigianali, utilizzati generalmente per porre in essere atti intimidatori a scopo estorsivo, messi in sicurezza l’esplosivo dagli artificieri-antisabotaggio del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza.

Ed ecco gli arrestati

Gli arrestati:

Valentino Palermo, 25 anni, di Paola

Angelo Chianello, 48 anni, di Paola;

Giuseppe Belletto, 49 anni di Diamante

Pubblicato in Alto Tirreno

Dopo la paura derivata dagli atti intimidatori e la riflessione generata dal consiglio comunale straordinario che si è tenuto nello scorso fine settimana nell’auditorium del Campus dedicato alla memoria di “Francesco Tonnara”, è ora il momento della reazione.

 

La magistratura, così come anticipato dal prefetto Gianfranco Tomao, ha già potenziato il monitoraggio del territorio, intensificando controlli e perquisizioni. «La presenza delle forze dell’ordine – ha spiegato il prefetto – c’è sempre stata e non è mai venuta meno.
Oggi c’è un motivo in più per rafforzarla. Le misure adottate consentiranno alla città di Amantea di continuare a vivere nella legalità e nella tranquillità».
Anche la politica è pronta a fare la sua parte. Il vice sindaco Giovanni Battista Morelli su questo particolare aspetto ha le idee chiare.
«Non dobbiamo sentirci soli – ha dichiarato lo stesso Morelli – in un momento così difficile.

La città di Amantea ha riempito il teatro del Campus ed ha mostrato vicinanza e affetto.
La paura c’è e rimane.
Il nostro obiettivo non è certamente quello di diventare eroi o dei martiri.
Continuiamo ad amministrare perché è il coraggio che deve prevalere e lo facciamo nella trasparenza e nella legalità, garantendo la massima condivisione possibile nelle decisioni democratiche che l’esecutivo intenderà adottare. Siamo pronti e aperti, nel rispetto dei ruoli, al confronto con l’opposizione per tornare ad operare nella normalità.

È questo ciò che vogliamo con tutte le nostre forze. L’obiettivo è duplice: investire sul lavoro e sulla cultura per togliere linfa alla criminalità. Presto andremo a deporre nella splendida cornice del parco della Grotta una targa che intitolerà il sito alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e possiamo prendere spunto anche dal contributo alla discussione fornito dal professore Alfonso Lorelli, istituendo un premio per la legalità destinato agli studenti».
Un contributo importante, da questo punto di vista, potrà essere svolto dai parlamentari che hanno assistito al civico consesso e che rivestono ruoli importanti nello scacchiere nazionale dell’antimafia. «Urge – ha evidenziato Enza Bruno Bossio, membro della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali – interfacciarsi con le forze dell’ordine per capire cosa sia successo ad Amantea. La reazione consiste non soltanto nel comprendere il fenomeno, ma nel mostrarsi uniti contro di esso. Gli amministratori hanno dimostrato con i fatti di non voler abbassare la testa.
La Calabria resta povera se è la criminalità organizzata a imperversare sul territorio, recuperando somme ingenti di denaro da investire poi nei circuiti finanziari internazionali. La mafia vuole solo la soggezione di chi governa e dei cittadini e noi dobbiamo dimostrare che siamo più forti di loro».
«La Calabria – ha dichiarato la senatrice Doris Lo Moro – non può permettersi di essere messa in ginocchio dalle azioni intimidatorie perpetrate ai danni degli amministratori. La rivalsa deve necessariamente partire da qui, da Amantea come dalle altre città che sono costrette a confrontarsi con questa realtà».

Pubblicato in Politica

La nota stampa del comune di Amantea

Dopo il sindaco Monica Sabatino ed il consigliere di maggioranza Franco Chilelli anche al vice sindaco Giovanni Battista Morelli è stata fatta recapitare una busta contenente due proiettili, anch’essi calibro 9.

Il ritrovamento è avvenuto nel corso della mattinata di oggi, domenica 2 novembre, in via Roma.

Sul parabrezza dell’autovettura di uno degli amici più cari dell’assessore al turismo è stata collocata una busta contente le pallottole.

Sulla busta era riportato a chiare lettere il nome di Morelli quale destinatario della particolare missiva. Anche in questo caso, come per i precedenti, la vettura si trovava parcheggiata all’aperto ed era facilmente raggiungibile da chiunque.

Il vice sindaco, prontamente avvisato dell’accaduto, si è recato dai Carabinieri della locale stazione, guidata dal comandante Massimiliano Diamanti sotto il coordinamento del tenente Antonio Villano della Compagnia di Paola. e forze dell’ordine hanno requisito sia l’involucro, sia i proiettili per poi inviare il tutto al reparto d’investigazioni scientifiche ed individuare possibili elementi utili alle indagini.

Di quello che sembra essere l’ennesimo avvertimento ai danni degli amministratori è stato messo a conoscenza anche il procuratore capo di Paola Bruno Giordano che dovrà fare luce sull’intera vicenda.

Come già evidenziato sia da parte del primo cittadino, sia del delegato al personale ed ai servizi cimiteriali, anche il vice sindaco ha offerto massima collaborazione alle forze dell’ordine ed alla magistratura, tenendosi a disposizione per ogni esigenza.

Gli inquirenti nelle prossime ore passeranno al setaccio l’attività amministrativa posta in essere dall’esecutivo e dall’intero consiglio comunale.

L’obiettivo è individuare non solo gli esecutori, ma anche i mandanti dell’azione criminosa.

Da questo punto di vista qualche risposta potrebbe giungere dalle registrazioni effettuate dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza che sono già state acquisite per essere visionate nel dettaglio.

Nelle prossime ore il primo cittadino incontrerà i componenti dell’esecutivo per strutturare le iniziative politiche e sociali da contrapporre a quella che potrebbe configurarsi come un’offensiva chiara e diretta da parte della criminalità organizzata.

Il sindaco ha dichiarato: «Francamente non abbiamo idea di chi può aver messo in atto questi gesti. Noi - ha aggiunto - non ci lasceremo intimorire. Andremo avanti nel nostro lavoro e nella nostra azione amministrativa»

Pubblicato in Politica

Proiettili Calibro 7-65 9Un grave, gravissimo atto intimidatorio ai danni dell'amministrazione Comunale di Amantea.
Partite immediatamente sul territorio le indagini da parte delle Forze dell'Ordine.  

La voce si sparge nella città, inarrestabile, grazie a quel sistema di diffusione semplice e progressiva che non proviene dalle Forze dell’ordine, spesso inspiegabilmente restie a diffonderla nei termini più corretti, ma che è figlia di un bisogno di informazione che serve per capire cosa stia succedendo nella nostra città.

Un sistema che più si attua, più si comleta, più converge verso la verità

E tutto parte dalla telefonata di qualcuno che ha avuto una prima “soffiata”e che incredulo cerca conferma: “ma è vero che….?”

“Non ne so nulla, ma mi informo….”

E così parte un treno di telefonate, ognuna delle quali ne raddoppia il numero.

Poi arrivano prime conferme: “ è vero, me lo ha detto……….”

Non solo ma uno sempre ben informato ha detto " perquisizioni? e che sono? domani leggetevi il giornale e vedrete!"

Conferme che si sorreggono una sull’altra, che si reggono su fonti varie e diverse, che si incrociano prima indistinte e nebulose, poi veridiche ed infine vere.

Le minacce delle quali si era già avuto voce e che comprendevano anche telefonate anonime, sono così diventate intimidazioni.

Ed infatti, si dice che siano arrivati i proiettili .

Calibro 7,65 o calibro 9 non è dato sapere: anche quando chiedi informazioni le forze dell’ordine restano abbottonate.

Quasi che la mancata conoscenza od il silenzio sulla vicenda aiutasse a capire meglio e prima la verità e le responsabilità dell’evento oltre che gli autori.

Ed è proprio questa incertezza, nel quadro di una notizia già sparsasi, che crea percorsi distinti e talora alternativi alla verità.

Poi la prima voce che conferma indirettamente la notizia “ Sembra che si stia ricominciando” .

Il riferimento è a tempo trascorsi e che sembravano aver avuto una fine, tempi nei quali anche ad Amantea si era sparato ad auto ed a vetrine, e tempi in cui i proiettili venivano lasciati magari sui cofani delle auto se non sui tergicristalli per evitare che cadessero per terra e non fossero visti

L’auto si dice sia della famiglia Sabatino che ad Amantea vanta sia la posizione di sindaco che quella di responsabile dell’ufficio di ragioneria

Una famiglia importante .

Ma perché, se vera la indicazione pervenuta, proprio ad una loro auto?.

E perchè insieme a  quella del sindaco anche quella del consigliere Chilelli?.

Due colpi per ciascuno, si dice.

Si tratta di un messaggio politico?

Potrebbe essere, ma sarebbe strano.

Si tratta di un messaggio mafioso?

E’ probabile, ma tutte da capire le ragioni.

Aspettiamo allora che gli investigatori effettuino le indagini per tentare di capire meglio cosa sia successo e se nella cittadina tirrenica si stia aprendo uno scenario negativo.

La città comunque manifesta tutta la sua preoccupazione e chiede una maggiore attenzione da parte degli investigatori .

Sono certamente necessarie le contravvenzioni ai conducenti di ciclomotori senza casco, ma, insieme, sono ancora più necessarie altre azioni di polizia.

 

«Gli errori che hai fatto li pagherai con la vita»

E’ questo il messaggio rinvenuto ieri domenica 12 gennaio nella busta inviata al sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta.

Una busta che sarebbe stata indirizzata a casa del primo cittadino e pervenuta addirittura di domenica nelle mani del sindaco che la ha aperta

Immediata la denuncia alle forze dell’ordine che hanno iniziato le indagini aperte in ogni direzione

All’interno della busta una cartuccia caricata a pallettoni e un proiettile calibro 9x21.

E’ la prima volta che viene fatto oggetto di una minaccia così pesante.

Il sindaco opportunamente non ha rilasciato immediatamente dopo l’evento dichiarazioni.

Intanto la immediata convocazione per oggi lunedì 13 gennaio di un  consiglio comunale straordinario ed urgente.

Immediata e uniforme la solidarietà dal mondo politico.

Ad iniziare da quella espressa dalla giunta, i consiglieri comunali e tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza” del Comune di Cetraro con la nota nella quale si legge: “Questo spregevole atto oltre ad indignare le coscienze di tutti i cetraresi, non fermerà la difficile azione di rilancio economico e sociale della Città che in questi anni è stata intrapresa dal sindaco Aieta, a cominciare dalle tante battaglie condotte per la difesa della legalità, della trasparenza e della moralità. Tutte le forze politiche, come sempre, non si lasceranno intimidire da un atto così vile e proditorio ed, in difesa delle istituzioni, hanno già chiesto ed ottenuto per domani la convocazione di un Consiglio comunale straordinario ed urgente, per valutare insieme le iniziative da intraprendere contro la criminalità ed ogni forma di violenza nella nostra città”. 

“Data la gravità del fatto - conclude la nota - il Civico consesso, investirà le istituzioni ad ogni livello, affinchè si faccia piena luce su questo delittuoso episodio”.

Non è esclusa la presenza a Cetraro della commissione parlamentare antimafia. Ne ha dato notizia il segretario del partito socialista calabrese Luigi Incarnato dopo aver sentito l’onorevole Di Lello

Pubblicato in Cetraro
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