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Albanese aggredisce assistente capo della polizia penitenziaria nel carcere di Paola
Venerdì, 12 Ottobre 2018 21:59 Pubblicato in PaolaArrivano tempi duri per l’Italia.
Ancora una aggressione nelle carceri.
La segnalano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale del sindacato
Solo l’intervento di alcuni colleghi ha evitato conseguenze più gravi. Secondo la ricostruzione dei fatti, un assistente capo della Polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nella casa circondariale di Paola dove, al 30 settembre, erano ristretti circa 219 detenuti la metà dei quali stranieri.
Il detenuto di origine albanese si sarebbe scagliato contro l’assistente capo mentre si stava recando nell’apposito locale per fare una telefonata.
Sul posto era presente un altro collega che è intervenuto per cercare di fermare l’aggressore.
Nel frattempo, un altro detenuto, connazionale dell’aggressore, è uscito dalla saletta dove si trovava dirigendosi con aria minacciosa verso gli agenti.
Solo l’intervento dell’ispettore di sorveglianza e di altri agenti hanno riportato la calma.
“Diciamo basta – afferma Durante – a questa situazione inaudita nelle carceri dove, per uno stipendio mediocre, il personale di polizia penitenziaria deve subire violenze quotidiane”.
Ndr E’ gente che deve essere isolata od inviata nel suo paese.
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I sorveglianti idraulici controllano i fiumi fino alle 16. I paradossi della Calabria.
Venerdì, 12 Ottobre 2018 21:37 Pubblicato in CalabriaCosenza Se guardiamo all’organizzazione del sistema di tutela del territorio in Calabria la nostra regione dovrebbe essere un giardino incantato o giù di lì.
Il cuore del sistema è rappresentata dall’azienda Calabria Verde
che come tutti sanno ha assorbito i lavoratori dell’ex Afor, delle Comunità montane e soprattutto i sorveglianti idraulici. Stiamo parlando in tutto di 6115 dipendenti, più di una grande multinazionale.
All’interno di Calabria Verde ci sono delle figure specifiche che sono i sorveglianti idraulici che come compito principale avrebbero proprio quello di controllare i fiumi. Sono ben 290 unità "addette al servizio di sorveglianza idraulica" (legge regionale n. 52/2009).
Il commercialista Michele Mercuri ha calcolato che hanno un costo annuo di circa euro 4.700.000,00 ed avrebbero il compito di attuare interventi nell'ottica della prevenzione del rischio idro-geologico.
Per fargli svolgere al meglio questo compito la Regione Calabria nel 2013 ha pensato bene di avviare un piano formativo per loro che è costato 730.000,00 (di durata di soli 60 giorni! quindi 12.166 euro al giorno!).
Cosa è rimasto di quel piano formativo?
Molto, crediamo, nelle teste dei sorveglianti; poco o nulla sul campo. Il problema principale, che non dipende certamente dai lavoratori, è che il comparto di sorveglianza idraulica nella pratica in Calabria non ha mai visto la luce.
Fra i compiti principali che avrebbero dovuto assolvere questi lavoratori ve ne sono due fondamentali, stabiliti da una legge nazionale emanata dopo la tragedia di Sarno e recepiti (ma solo sulla carta) da una delibera di giunta regionale (n. 877 del 2 ottobre 2002).
Il primo è il servizio piena in pratica nella fase di allerta (durante un evento) osserva, in maniera diretta e continua, i livelli idrici in corrispondenza di sezioni particolarmente significative e, nella fase di allarme, (dopo l’evento) assolve a compiti di Protezione civile atti a scongiurare danni a persone o cose o a ridurre il progredire dei dissesti.
L’altro compito è quello di Polizia idraulica che vigilano in sintonia con quella provinciale su tutto ciò che accade nei fiumi con poteri anche sanzionatori.
Oggi i sorveglianti non hanno divise o tesserini.
Quindi se scorgono un aranceto che blocco il corso di un fiume o qualcuno che abusivamente preleva inerti dagli argini devono chiamare carabinieri o Polizia provinciale, non hanno nessuna autonomia. Infatti nonostante la delibera sia del 2002, questi due servizi non sono mai partiti.
Ad oggi i sorveglianti idraulici sono inquadrati come operai forestali, con contratti di natura privatistica, e hanno un orario di lavoro che va dalle 8 alle 16. Se piove alle 17 nessuno controlla i fiumi perché nessuno ha pensato a organizzare dei turni.
Sono divisi in tre categorie: il sorvegliante idraulico semplice che ha compiti di sorveglianza e segnalazione sui fiumi; l’ufficiale idraulico che è una sorta di caposquadra e i digitalizzatori che raccolgono tutte le segnalazioni che arrivano da chi sta sui territori e li immettono in un sistema per poi girarli alla sede centrale di Calabria Verde.
Proprio qui avviene il corto circuito perchè Calabria Verde non ha i mezzi per intervenire, quindi queste segnalazioni restano lettera morta.
Non a caso se qualcuno dovesse prendersi la briga di leggerle noterebbe che molto spesso identiche segnalazioni si ripetono di anno in anno sempre uguali a se stesse.
Insomma il problema di fondo è che queste figure con l’agricoltura non c’entrano proprio nulla.
La loro vera attività riguarda la Protezione Civile.
Invece da anni stanno in Calabria Verde con un inquadramento sui generis e soprattutto senza mezzi
Il Quotidiano del sud Massimo Clausi
Ndr: Ma perché i sorveglianti non sono ALMENO obbligati a comunicare ai sindaci dei comuni- autorità locali di Protezione civile- nei quali dovrebbero esercitare od esercitano la loro attività quanto riscontrato nei fiumi e torrenti in essi comune presenti ???????????????????????????
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San Pietro Lametino. Ritrovato il corpo del piccolo Nicolò
Venerdì, 12 Ottobre 2018 12:41 Pubblicato in Basso TirrenoLa notizia è di qualche momento fa.
Dopo giorni e giorni di ricerca dal 4 ottobre è stato trovato il corpicino di Nicolò
Proprio mentre si celebrano i funerali di mamma Stefania e del fratellino maggiore.
A contribuire al ritrovamento il georadar messo a disposizione dal Cnr, con l’intervento di geofisici specializzati
Come si poteva supporre, ed è stato evidentemente supposto, il corpicino è stato trovato a 500 metri dal luogo dove sono stati trovati gli altri due corpi
A trovare il cadavere sono stati i vigili del fuoco ed il personale della Protezione civile regionale.
Il piccolo corpo è stato ritrovato sepolto sotto una spessa coltre di detriti e terriccio.
Nella foto il luogo del ritrovamento del corpo di Nicolò
Seguono aggiornamenti
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