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Finalmente il comune paga la Multiservizi

Venerdì, 31 Maggio 2019 22:29 Pubblicato in Politica

La Multiservizi ha dato un ultimatum al comune di Amantea.

Ha detto che se non veniva pagata, dal 1 giugno avrebbe lasciato il servizio di RSU.

Una vera e propria diffida.

 

 

 

 

Una diffida nata dalla gravissima situazione nella quale la Multiservizi versa già da tempo

Come è stato detto dalla minoranza, infatti, la società è creditrice di circa( almeno) 2 milioni di euro risalenti alla precedente amministrazione.

Un credito che dovrà essere pagato dalla OSL e che non si sa quando ( e se) sarà pagato.

Un credito che ha messo in grave difficoltà finanziaria la Multiservizi.

Un credito che nessuno (forse) pagherà in termini di responsabilità penale e/o contabile ( omesso pagamento).

A detto credito si sono aggiunti i debiti del 2018 e del 2019.

Ora che siamo arrivati all’estremo, il comune adotta ben due determine, relative, la prima, cioè la 530 del 31 maggio 2019, al trimestre ottobre-novembre-dicembre 2018, per un importo di 346,480,44, la seconda , cioè la 531 del 31 maggio 2019, al trimestre gennaio-febbraio-marzo , per un importo di 346,480,44.

Un pagamento dovuto, invocato, diffidato.

Necessario per pagare il personale, per il carburante, l’olio, la manutenzione degli automezzi ormai giunti al collasso.

Peraltro in vista dell’estate occorrerà raddoppiare il personale in servizio, che da tempo è insufficiente anche per i mancati e/o tardivi pagamenti.

Per non parlare del fatto che ormai Amantea si è fortemente auto diseducata

Pochi ormai fanno davvero la differenziata.

E nessuno sanziona più i comportamenti illeciti.

Per capire quanto denunciamo basta verificare che ormai la RSU dovrebbe essere raccolta soltanto il venerdì quando nei sacchi neri, contenenti TUTTO quanto non esposto negli altri 5 giorni, viene condensata tutta la spazzatura.

In un unico sacco, in un unico giorno.

E pensare che stiamo parlando di una città che tra le poche aveva approvato il regolamento dell’ispettore ambientale comunale.

Certo che è cambiata Amantea dal tempo in cui la sindaca Sabatino faceva apporre le telecamere ed elevare le dovute contravvenzioni.

L’incredibile incidente avvenuto davanti all’Eurospin

Non è sicuramente il primo, né, sembra, sarà l’ultimo!

Ma certamente è il più strano tra quelli successi da quando è stato aperto il nuovo supermercato

 

 

Sia perché sono state coinvolte ben 3 auto.

Sia per la stranezza della sua dinamica

Parliamo di una dinamica supposta, in verità!

Stando alle indicazioni offerteci od emerse una delle auto stava uscendo proprio dal supermercato.

Anzi, sembra fosse una delle impiegate dell’Eurospin

Una, invece, veniva da Campora San Giovanni e sembra viaggiasse in direzione di Amantea

La terza, poi, sembra venisse da nord e stesse per entrare nello svincolo.

Proprio questa auto è quella che ha avuto i maggiori danni

E sarebbe potuta andare peggio se non fosse stata fermata dal gard-rail e da un palo della luce.

Le persone da noi ascoltate ci hanno parlato di un comportamento stradale ben strano posto in essere dal conducente, come sarebbe supponibile dalla posizione dell’impatto finale sul gard-rail.

Le foto inviateci dal nostro collaboratore Luca Guzzo che, ovviamente, ringraziamo, sono emblematiche.

Sul posto dell’incidente è intervenuto il 118

Presenti anche i Vigili Urbani di Amantea che hanno proceduto alle rilevazioni del caso.

Tutti sollecitano le opportune modifiche della viabilità

Noi abbiamo, invece, dubbi sulla attenzione alla guida da parte degli utenti della strada

Ci sembra, infatti, che sempre più si imponga un pedissequo rispetto del codice della strada.

La Procura di Roma chiede il processo per il sindaco di Cosenza per fatti che risalgono al periodo 2009-2013. In qualità di titolare di alcuni studi di architettura avrebbe ricevuto ingenti finanziamenti per realizzare progetti in Cina cofinanziati dal ministero dell’Ambiente.

 

Per sdebitarsi avrebbe poi nominato assessore Martina Hauser, compagna del ministro Corrado Clini

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Mario Occhiuto, nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Alberto Galanti e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, sulla presunta associazione a delinquere transnazionale messa in piedi dall’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, insieme alla sua compagna Martina Hauser, ex assessore di Palazzo dei Bruzi, finalizzata ad impadronirsi di milioni di euro di fondi pubblici destinati alla realizzazione di progetti ecologici realizzati all’estero.

I finanziamenti per le opere realizzate in Cina

A circa un anno dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, i magistrati dunque hanno chiesto di processare il sindaco di Cosenza, insieme agli altri numerosi soggetti coinvolti, accusati, scrivono i pm, di essersi «tra loro associati, il Clini in qualità di promotore ed organizzatore, gli altri in qualità di compartecipi, al fine di commettere una serie indeterminata di reati tra i quali numerosi fatti di corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, peculato, con precisa suddivisione in ruoli». Quello di Mario Occhiuto sarebbe stato duplice: in qualità di architetto, titolare della Oltrestudio e del Moa, avrebbe ricevuto ingenti finanziamenti per realizzare progetti esteri cofinanziati dal Ministero dell’Ambiente, in cui Corrado Clini ha rivestito le funzioni di Direttore Generale, prima di assumerne la guida nel Governo Monti, a partire dal novembre 2011. Occhiuto, in particolare, ha realizzato il padiglione italiano dell’expo di Shangai e la sede di Pechino del Ministero dell’Ambiente. Questi incarichi, secondo la ricostruzione dei magistrati, gli sarebbero stati affidati senza alcun bando ad evidenza pubblica, dallo stesso Clini e da Massimo Martinelli, altra persona indagata, coordinatore del programma SICP, il Sino-italian cooperation program.

La nomina concordata di Martina Hauser

In qualità di amministratore poi, Occhiuto avrebbe nominato assessore della sua prima giunta comunale proprio Martina Hauser. Secondo i magistrati tale nomina assumerebbe i profili della corruzione, poiché sarebbe stata determinata dalla compartecipazione di Occhiuto all’associazione a delinquere ed avrebbe consentito al sindaco di stipulare successivi accordi tra il Comune di Cosenza ed il Ministero dell’Ambiente, tra i quali quello riguardante la Promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi, riduzione e neutralizzazione dell’impatto sul clima del Comune di Cosenza con l’obiettivo di realizzare un modello di Comune sostenibile.

A dare conferma del rinvio a giudizio è stato lo stesso Pm Alberto Galanti.

di Salvatore Bruno

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