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La malattia era scomparsa tra i bambini da 30 anni.

Ora ritorna.

 

La bambina di 7 anni era stata ricoverata all’ospedale regina Margherita di Torino ai primi di ottobre.

Una certezza soltanto ed è quella che la bimba, così come i due fratelli, non era stata vaccinata

Il vaccino le è stato praticato appena ricoverata.

 

I sintomi del tetano erano stati riscontrati a prima vista dai medici ma solo ora sono arrivati anche i test del sangue a confermare la diagnosi.

Il primario della Rianimazione dottor Giorgio Ivani ha dichiarato che ci sono«Miglioramenti, ma lenti».

Poi ha proseguito «La letteratura indica un rischio di crisi per almeno trenta giorni. Trattandosi di una bambina piccola, che al momento del ricovero presentava sintomi importanti, è quindi necessario resti in Rianimazione, dove può essere tenuta sotto stretto controllo, per almeno un mese benché sia cosciente e orientata».

Un forte dubbio.

La causa più comune di contrazione del tetano sono le ferite ma sul corpo della paziente non è stato riscontrato alcune segno di questo genere.

Come avrà preso il tetano?

Pubblicato in Italia

manifestoNon si affitta ai meridionali

Era un classico cartello che veniva affisso ai portoni dei palazzi soprattutto a Torino negli anni “50 e “60.   Ma oggi anno 2017 sembra che il mondo torni sempre sui suoi balordi passi.

 

Amici lettori di Tirreno News questa è la scritta che è comparsa alcuni giorni fa sui Social. Non siamo agli anni del boom economico quando la gente del sud con la valigia di cartone legata con lo spago si recava a Torino in cerca di lavoro. Lasciava il mare, il sole, la propria terra e i propri affetti ed emigrava al Nord, specialmente in Piemonte, particolarmente a Torino, perché lì c’era la grande industria, c’era la FIAT, c’era dunque il lavoro.

La gente emigrava in massa e trovava gravi difficoltà non a trovare un lavoro dignitoso ma un alloggio decoroso. Sui portoni delle case spesso trovavano dei cartelli che avvisavano: Non si affitta ai meridionali. E già perché allora come ora noi meridionali siamo considerati degli appestati, portatori di malattie, mafiosi, camorristi, ndranghetisti, ladri, delinquenti, chiassosi, sporcaccioni, mal pagatori.

Come se al Nord queste categorie di persone non esistessero. Sono passati oltre 50 anni e purtroppo questi pregiudizi ancora non riescono a morire. Siamo rimasti dei terroni e questo basta. Quei fatidici cartelli affissi ai portoni delle case non si vedono più da diversi anni, però oggi al tempo di internet si trovano, eccome. Ne ha dato notizia “Il Messaggero” alcuni giorni orsono.

Ha raccontato la storia di un medico di Aversa che aveva accompagnato la figlia a Padova, nella città del Santo, per cercarle una pensione o una cameretta. La ragazza avrebbe dovuto seguire un corso di formazione. Non si è rivolto a nessuna agenzia immobiliare. Ha acceso il computer e subito è andato alla ricerca di una soluzione affidandosi ai social network. Ha trovato delle ottime abitazioni in affitto con prezzi abbastanza buoni, ma sorpresa delle sorprese, con queste limitazioni: Non si fitta ai meridionali, specialmente napoletani e siciliani.

La ragazza in cerca di alloggio è napoletana, quindi niente sistemazione. La notizia ha destato molto scalpore e a me è venuto in mente come venivano accolti i miei cari paesani quando a causa del lavoro che in Calabria mancava furono costretti ad emigrare in massa al Nord specialmente a Torino.

I rigurgiti del passato purtroppo sono ritornati. Molte persone che vivono al Nord hanno giustificato quei cartelli e hanno scritto che la proprietà privata è sacra e ognuno può fare quello che vuole. La casa è mia, quindi l’affitto a chi voglio io. Sì, affittala a chi vuoi, ma non puoi discriminare una ragazza sol perché è nata al Sud dell’Italia. Questo è razzismo, questa è discriminazione bella e buona, frutto di ignoranza e dei pregiudizi di queste brutte bestie che ancora albergano nei cuori e nella mente dei cittadini del Nord Italia, i quali non sanno che quando noi mangiavamo con la forchetta e con il cucchiaio loro mangiavano con le mani. Per non parlare dei saccheggi subiti da parte dei nordisti e dei Savoia al tempo dell’Unità d’Italia.

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«All’inizio mi fidavo di loro, pensavo potessero aiutarmi».

Poi«Quei due mi hanno drogata e poi violentata»

E’ quanto ha detto la minorenne al consultorio comunale di Torino e scritto al quotidiano La Stampa dopo essere stata violentata.

Stupri di gruppo che avvenivano a Torino, città dalla tradizione esoterica secolare.

Stupri che avvenivano durante sedute spiritiche.

E tutto veniva filmato.

Sono stati arrestati Paolo Meraglia, 69 anni, professore di matematica a riposo, il suo vice, Biagino Viotti, di 73, già candidato alle elezioni politiche per la lista dei Pensionati, e M.F., un ragazzo di 22 anni, fidanzato della giovane violentata.

Il ragazzo non ha avuto esitazione alcuna a consegnare nelle mani dei due santoni la propria ragazza.

Oltre ai tre arrestati anche venti indagati perché inducevano le loro vittime, donne, qualche uomo e molte ragazzine, a partecipare a riti magici che si concludevano con stupri di gruppo e violenze sessuali.

Tra questi anche la madre del fidanzato che vestiva le parti della ancella.

I dirigenti della Squadra mobile Marco Martino e Fulvia Morsaniga hanno spiegato che «Nel gruppo ognuno ricopriva un ruolo. C’erano i maestri, gli apostoli, le vestali, i catalizzatori e le ancelle».

Ogni volta come documentato nei video girati in due appartamenti della città, la seduta spiritica terminava con rapporti sessuali di gruppo, con tanto di candele e fumi d’incenso.

E Meraglia pronunciava le sue formule magiche:«Per il potere di questi angeli io indosso questa potente missione e grazie ad essi porterò al successo le cose che ardo dal desiderio di compiere»

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È l’ipotesi di reato su cui lavora la procura che ha aperto un’inchiesta sul bilancio 2015 del Comune e su presunti crediti mai saldati nei confronti di alcune partecipate della Città.

 

In totale il buco in bilancio che supererebbe i 30 milioni di euro.

Gli ammanchi della Città di Torino sarebbero stati tenuti nascosti.

 

In totale, scrive il Corriere della sera, se si considerano anche Infra.to, partecipata del Comune che gestisce le infrastrutture del trasporto pubblico e Agenzia mobilità piemontese, consorzio in cui la Città metropolitana di Torino ha un partecipazione del 36 percento, i conti non tornerebbero riguardo a circa 80 milioni di euro.

 

La Guardia di finanza ha effettuato alcune verifiche a Palazzo civico.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore Ciro Santoriello.

Al momento non ci sono iscritti sul registro degli indagati, specifica il procuratore capo Armando Spataro, e nemmeno un’ipotesi di reato.

L’indagine è soltanto all’inizio.

 

A farla nascere è un esposto del consigliere comunale della Lega nord Alberto Morano, un notaio che si era candidato sindaco sfidando Chiara Appendino.

 

Morano ha inoltrato la stessa denuncia anche alla Corte dei conti, che ha aperto un’indagine parallela.

Nella relazione relativa al bilancio del 2015, stilata nel 2016, quando al governo della città c’era ancora Piero Fassino, riguardo a eventuali rapporti di debito o credito con le partecipate, sotto la voce Gtt, c’era scritto: «Dato non disponibile».

Il 31 luglio 2016 invece, quando il bilancio Gtt venne approvato, si era insediata Chiara Appendino, che aveva segnalato una situazione di disallineamento dei conti.

 

Da FB di Francesca Menichino

“Il buco di Bilancio sembra un vizio del pd.

A Torino 5 milioni.

Ad Amantea 3 milioni e mezzo.

In proporzione è molto più grande quello di Amantea.”

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E’ cambiato il reato ascritto ai produttori di olio extra vergine taroccato

 

Tra gli altri ipotizzati dalla procura di Torino nell'inchie sta sull'olio extravergine anche quello di vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

 

Sulla base di quanto precede e che si aggiunge alla frode in commercio, la procura subalpina ha disposto il trasferimento dell'inchiesta a Firenze, Genova, Spoleto e Velletri.

 

Si tratta delle procure competenti per territorio rispetto alle aziende olearie oggetto dell'inchiesta.

 

Il nuovo reato è punito con il carcere fino a 2 anni.

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avisAssociazione Volontari italiani del sangue presenterà la sua nuova campagna di comunicazione in occasione del 14 giugno, giornata mondiale del donatore di sangue.

La campagna ha come slogan “la prima volta” ed è rivolta ai potenziali nuovi donatori, ma anche a coloro che dopo la prima volta continuano a ripetere in maniera anonima, volontaria, associata, consapevole e periodica questo piccolo grande gesto di solidarietà.

«Vogliamo trasmettere un messaggio che sia chiaro per tutti e che si possa adattare ai mille volti della nostra Associazione – commenta il Presidente nazionale,Vincenzo Saturni- ma un’attenzione particolare la dedicheremo ai più giovani, perché AVIS vuole rinnovarsi profondamente a tutti i livelli. Siamo nati nel 1927 e da allora moltissime sono state le sfide che abbiamo affrontato. I numeri, infatti, parlano chiaro: 1.338.000 soci iscritti, 2.105.000 unità di sangue e plasma raccolti nel 2013, 3.415 sedi presenti sul territorio e centinaia di gruppi giovani attivi con iniziative di promozione della cultura del dono e della solidarietà».

La responsabile della comunicazione Claudia Firenze aggiunge: «abbiamo pensato ad una campagna che veicoli il nostro messaggio - positivo e giocato sull’emozione - su numerosi media: certamente quelli più innovativi, social e web 2.0, ma senza tralasciare i mezzi più tradizionali, come i manifesti o le locandine. Abbiamo delle comunità reali ancora prima che virtuali, dove i valori di sempre vengono declinati in nuove formule e modalità al passo con i tempi. Proprio per questo abbiamo deciso di lanciare la nuova campagna con un evento in contemporanea in moltissime città italiane. Il 14 giugno alle 12.00 i nostri volontari, soprattutto giovani, si ritroveranno nelle principali stazioni italiane e altri luoghi molto frequentati per un grande iniziativa che saprà sorprendere non solo i passanti, ma anche i giornalisti che vorranno partecipare. Ci è sembrato giusto incontrare le persone, per presentare la campagna ed invitarle a donare con la passione, l’energia ed il sorriso sulle labbra che da sempre ci contraddistinguono».

A dare un grande contributo alla promozione e diffusione di questa originale operazione sono tre supporter d’eccezione: Telecom Italia, Radio 105 e Corriere Sociale (media partner).

Queste le città che saranno coinvolte nell’evento: Torino (Stazione di Porta Nuova), Milano (Stazione Centrale), Venezia (Stazione di Santa Lucia), Firenze (Stazione di Santa Maria Novella), Roma (Stazione Termini), Napoli (Via Caracciolo), Bari (Stazione Centrale), Palermo (Stazione Centrale), Siracusa (Piazza Santa Lucia), La Spezia (Piazzale della stazione), Termoli (Stazione ferroviaria), Trani (Piazza XX settembre), Pordenone (Piazza XX Settembre), Sassari (Piazza Italia), Capistrello – AQ (Piazza del Comune), Bitti – NU (Piazza San Sebastiano).

Nel pomeriggio e nella serata di sabato 14 giugno la manifestazione avrà luogo a Perugia (ore 18 in piazza IV novembre), Pescara (alle ore 19 in Piazza Salotto), Senigallia (alle ore 19 nel Foro annonario), Tertenia – OG (alle ore 21 in via Chiesa) e Reggio Calabria (alle ore 22 sul lungomare).

 

 

 

 

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