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Bresso Prima hanno staccato le placchette antitaccheggio, poi hanno attraversato le porte del supermercato senza pagare.

Ma sono stati beccati, processati, scarcerati e adesso sono state avviate le pratiche per l'espulsione. È successo nella serata di domenica a Bresso, nei guai un cittadino marocchino di 45 anni e un palestinese di 30 anni, entrambi pregiudicati e senza fissa dimora.

La notizia è stata resa nota dai carabinieri della compagnia di Sesto, racconta MonzaToday.

Tutto è accaduto poco prima dell'orario di chiusura nel supermercato Carrefour di via Don Minzoni. I ladri sono stati notati dagli addetti alla sicurezza che hanno chiamato i carabinieri che li hanno bloccati e arrestati in via Romani.

La refurtiva, circa 240 euro, è stata recuperata e restituita al supermercato.

Per loro, invece, sono scattate le manette e nella giornata di lunedì sono stati giudicati per direttissima dal tribunale di Milano.

L'arresto è stato convalidato, poi sono stati scarcerati e avviate le pratiche per l'espulsione dall'Italia.

Pubblicato in Italia

Sono 277 estremisti religiosi rimpatriati da 2015.

Un cittadino marocchino è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato.

 

 

Con questa espulsione, la 40esima del 2018, sono 277 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese, dal 1° gennaio 2015 ad oggi.
Si tratta di un 36enne marocchino, residente nel foggiano, che era emerso all'attenzione investigativa nell'ambito dell'operazione della Digos di Bari che, nel marzo scorso, aveva portato all'arresto del presidente dell'associazione culturale «Al dawa» di Foggia, dove aveva trovato ospitalità il noto 39enne foreign fighter ceceno Bombataliev Eli, arrestato nel luglio 2017 dalla Digos di Bari e recentemente condannato a 5 anni di reclusione.

In particolare , il cittadino marocchino espulso era spesso presente durante le lezioni di indottrinamento che l'imam svolgeva nei confronti di giovanissimi immigrati di seconda generazione, finalizzate a suscitare in loro adesione all'islam radicale e avversione verso l'Occidente.

Per questi motivi è stato raggiunto da provvedimento di espulsione ed è stato immediatamente rimpatriato con accompagnamento nel proprio Paese con un volo partito dall'aeroporto di Bologna per il Marocco

Pubblicato in Italia

Ogni grammo di droga è una vita smarrita, una famiglia distrutta.

La lotta contro lo spaccio di droga allora è la lotta per la civiltà e per la sopravvivenza dell'uomo.

E chiunque spacci deve essere punito, seriamente.

 

Se poi lo spacciatore non è italiano dopo il processo immediato ed il carcere deve essere allontanato dalla nostra terra per evitare che continui a far danno.

Ieri a Torino è stato fermato Corso Vittorio Emanuele II dalla Guardia di Finanza un nigeriano trentenne che viaggiava su un autobus low cost, proveniente dalla Francia, e diretto a Torino.

Tra i passeggeri i finanzieri hanno sorpreso il corriere della droga che aveva con sé, nascosti in una calza, 68 ovuli contenenti eroina e cocaina purissima per un peso complessivo di quasi un chilogrammo di droga.

L’uomo, un 30enne nigeriano che ha tentato di defilarsi una volta sceso dall’autobus, è stato arrestato per traffico di sostanze stupefacenti e condotto presso il carcere Lorusso Cutugno di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I controlli delle Fiamme Gialle Torinesi nelle aree cosiddette sensibili, quali Terminal degli autobus, stazioni ferroviarie e della metropolitana, scaturiti anche a seguito delle numerose segnalazioni giunte al numero di pubblica utilità “117”, si inseriscono nel quadro della costante azione di controllo del territorio, svolta nei principali punti di aggregazione della città, finalizzata a tenere alto il livello di attenzione sulla diffusione e sul consumo di droghe.

Da Torinotoday

Pubblicato in Mondo

Il Viminale ha espulso un siriano che aveva dimora nel Vibonese.

Aveva esultato dopo gli attacchi di Manchester ed aveva tentato di avviare all’estremismo islamico l’operatrice di un Centro di accoglienza

La ragione della espulsione è stata la sua pericolosità sociale.

Il siriano utilizzava anche un alias di un cittadino tunisino.

Nel 2015 era stato tratto in arresto per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora nelle serre vibonesi.

Precisamente a Brognaturo in un centro gestito dalla Cooperativa "Stella del Sud" dove in diverse circostanze è stato segnalato per condotte prevaricatrici nei confronti di altri ospiti e degli operatori.

In particolare, secondo il Ministero dell’Interno e la polizia, aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell'attentato terroristico di Manchester e tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all'estremismo religioso islamico.

Successivamente aveva avuto un diverbio con un operatore della cooperativa d'accoglienza per motivi legati alla sua visione della religione islamica.

Già nel 2011 nei suoi confronti erano stati emessi due decreti di espulsione, ma era sempre riuscito a sottrarsi all'esecuzione degli stessi.

Che l’Italia abbia finalmente un ministro che comincia a fare sul serio?

Il Viminale sottolinea come con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 a oggi.

Pubblicato in Calabria
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