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Longobardi . Ieri, nella splendida cornice del borgo di Longobardi, piccolo comune del basso tirreno cosentino, una folla di fedeli ha partecipato ai solenni festeggiamenti in onore del Patrono Beato Nicola Saggio.

Con inni religiosi e marce sinfoniche la Banda Musicale “Francesco Curcio” di Amantea ha accompagnato la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Domenica.

Presenziata dal sindaco Giacinto Mannarino, l’amministrazione comunale ha consegnato le chiavi della città al Patrono Beato Nicola e salutando l’intera comunità, il primo cittadino ha comunicato che con molta probabilità il prossimo anno il Beato diventerà Santo.

Per via dell’inclemenza del tempo la processione e la fiaccolata non hanno avuto inizio ma i festeggiamenti sono comunque proseguiti sempre nell’antica Chiesa di San Domenica dove la banda musicale ha intrattenuto la comunità con un concerto diretto dai giovani maestri Alfonso Perri Altomare e Francesco Giovanni Di Rende.

Un pubblico attento e numeroso ha assistito al ricco e articolato programma che ha visto impegnata la formazione amanteana nell’esecuzione di brani di indubbia difficoltà quali: il Brindisi di Giuseppe Verdi, La vita è bella di Piovani, Celebration Song di Sheldon, Modugno Forever arrangiamento di Gazzani, Cinema Paradiso di Morricone, Medea di Piantoni.

Nel corso del concerto, inoltre, si sono esibiti in pregevoli esecuzioni in veste di solisti: Chiara Giampà (Clarinetto) in Oblivion, Stefano Scanga (Tromba) in C’era una volta il West, Daniel Ibarra (Tromba) in My Way ed Erika Fittipaldi (Sax Alto) in Concerto de Aranjuez.

Prima della chiusura delle celebrazioni civili con i consueti fuochi pirotecnici, il parroco ha voluto ringraziare la banda Curcio per la professionalità con la quale ha animato i festeggiamenti del patrono della città di Longobardi. Paolo Miraglia

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Per circa un mese e fino al 28 febbraio 2014 il tratto di statale 18 da Paola ad Amantea sarà interessato alla ripresa del tappeto bituminoso che si presenta ammalorato in tantissime parti per causa delle intense piogge

Questo dice il comunicato dell’Anas senza spiegare perché le piogge avrebbero ammalorato solo il tratto da Paola ad Amantea e non anche quello a nord di Paola

In realtà c’è da ritenere che questo tratto Paola Amantea sia stato più usato di quello a nord per causa delle deviazioni del traffico autostradale.

Ma ecco, integrale, il comunicato:

Calabria: Anas, limitazioni a transito su Ss 18 'Tirrena Inferiore'

(ASCA) - Catanzaro, 29 gen 2014 - L'Anas comunica che '' fino al 28 febbraio 2014 sarà istituito un senso unico alternato, regolato da impianto semaforico, su tratti saltuari della strada statale 18 ''Tirrena Inferiore'', tra i km 318,000 e 353,450, nei comuni di Paola, San, Lucido, Longobardi, Belmonte Calabro e Amantea in provincia di Cosenza.

Il provvedimento si rende necessario per lavori di pavimentazione e ripristino del piano viabile ammalorato a seguito delle intense precipitazioni atmosferiche.

Il senso unico alternato sarà attivo dalle ore 7:00 alle ore 19:00.

L'Anas raccomanda agli automobilisti prudenza nella guida e ricorda che l'evoluzione della situazione del traffico in tempo reale e' consultabile sul sito web http://www.stradeanas.it/traffico oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all'applicazione 'VAI Anas Plus', disponibile gratuitamente in ''App store'' e in ''Play store''. Gli utenti hanno poi a disposizione la web tv www.stradeanas.tv e il numero 841-148 ''Pronto Anas' per informazioni sull'intera rete Anas''. red/gc

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La Dia ha sequestrato beni del valore di 100 milioni di euro all'imprenditore cosentino Piero Citrigno, di 61 anni.

Tra questi beni anche 37 fabbricati, tra cui due cliniche, “Villa Adelchi”, a Longobardi, e “Villa Gioiosa”, a Montalto.

La Dia scrive che :«Le inquietanti ombre rilevate sull’origine del cospicuo patrimonio (...), unitamente alla pendenza presso il Tribunale di Paola di un procedimento penale per estorsione, hanno indotto gli investigatori della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro a ritenere tali obiettivi accadimenti come seri indizi da cui desumere che avesse condotto un tenore di vita superiore alle proprie possibilità economiche».

Piero Citrigno è l’editore del quotidiano “L’Ora della Calabria”.

Ma il gruppo editoriale non risulta colpito dal provvedimento.

Piero Citrigno Citrigno è attualmente agli arresti domiciliari dopo una condanna in via definitiva a quattro anni e otto mesi di reclusione per il reato di usura aggravata nell’ambito dell’operazione Twister.

Ecco l’elenco dei beni sequestrati:

5 terreni

35 fabbricati

Villa Adelchi in Longobardi accreditata dalla regione

Villa Gioiosa in Moltalto Uffugo accreditata dalla regione

La ditta e tutti i beni della "Edera srl" con sede a Cosenza e dedita alla costruzione e commercializzazione di immobili;

La ditta ed i beni della "Meridiana srl", con sede a Cosenza e dedita alla realizzazione e gestione di strutture ricettive alberghiere, ospedali e case di cura;

La ditta ed i beni della "Riace srl" con sede in Cosenza e dedita alla costruzione di strutture ricettive, sanitarie e socio-assistenziali;

Il 23,33% del capitale sociale della "Monachelle srl" con sede a Rossano (CS) e dedita a realizzazione e gestione di case di cura, di laboratori, di centri diagnostici, di stabilimenti termali Rsa;

Il 25% del capitale sociale della "San Francesco srl" con sede a Cosenza e dedita gestione di strutture pubbliche e private per ogni forma di assistenza riabilitativa per anziani e di tipo socio-assistenziale. 

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Cosenza su proposta del direttore della Dia, Arturo De Felice.

La Dia ha effettuato consistenti accertamenti patrimoniali, per un arco temporale compreso tra il 1988 e il 2011, dai quali è risultata la «presunta origine illecita dei beni basata sulla sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni posseduti anche mediante intestazione fittizia».

Un lavoro reso più arduo per il fatto che «alcuni immobili, in precedenza di proprietà dei familiari di Citrigno, siano stati successivamente alienati a società pur sempre riconducibili al nucleo familiare del medesimo, e ciò nell’ambito di una fitta trama di partecipazioni societarie chiaramente finalizzate ad evitare la riconducibilità di tali beni proprio al Citrigno…».

Non solo ma secondo la Dia «I componenti la famiglia di Citrigno Pietro hanno sempre dichiarato, almeno fino al 2005, redditi non elevati; tuttavia essi sono risultati possessori di beni immobili e aziende di valore oltremodo rilevante e cospicuo».

In sostanza per gli investigatori, «mai dal 1981 al 2005 il nucleo familiare Citrigno ha prodotto lecitamente un reddito pari o prossimo al valore dei beni entrati nel suo patrimonio»

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