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ECCO IL COMUNICATO DI SERGIO TEMPO SULLA VICENDA CHE LO HA VISTO COINVOLTO ED ASSOLTO NEL PROCESSO PROMOTEO.

SERGIO TEMPO MOSTRA COSI’ LA SUA DIGNITOSA SERENITA’ E LA SUA INTENSA FORZA MORALE.

 

“SI E’ CONCLUSA FINALMENTE, E CON ESITO FAVOREVOLE, UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE MI HA CAUSATO ENORME DISPIACERE NEL CORSO DI QUESTI LUNGHI CINQUE ANNI.

UN ESITO POSITIVO, DI ASSOLUZIONE, CHE PERO’ NON BASTERA’ A RIMARGINARE IN TOTO LE LESIONI PROCURATE ALLA MIA IMMAGINE ED ALLA MIA PERSONA, COSI’ COME NON POTREBBE FARLO PER NESSUN UOMO ONESTO COINVOLTO IN EPISODI SIMILI.

ALLA FINE DEL PERCORSO, IL MIO PRIMO PENSIERO VA ALLE PERSONE CARE, NON PIU’ TRA NOI, CHE SONO ANDATE VIA PORTANDO NEL CUORE IL GROSSO DISPIACERE DELLE MIE VICISSITUDINI.

LE MIE BATTAGLIE SONO STATE SOSTENUTE, OLTRE CHE DALLA CONSAPEVOLEZZA DELLA MIA INNOCENZA, ANCHE DA UNA FRASE PRONUNCIATA DA UNO DI LORO “…NON DISPERARTI SERGIO, SONO SICURO CHE NE USCIREMO VINCITORI”.

LA VITTORIA E’ ARRIVATA MA, INSIEME A QUELLA FRASE, CERTO, NON POTRO’ MAI DIMENTICARE GLI ATTACCHI INGIUSTIFICATI SUBITI, ANCHE, ATTRAVERSO I MEDIA, DA PARTE DI CHI, MISERABILMENTE, ATTENDEVA UN MIO TRACOLLO.

SONO STATO COLUI CHE PIU’ DI ALTRI E’ STATO MESSO ALLA GOGNA MA ANCHE “L’UNICO” CHE HA ASSICURATO IL VERO COLPEVOLE ALLA GIUSTIZIA IN UN PROCESSO PARALLELO, OVVERO IL SIG. ANIELLO BAFARO CONDANNATO PER FALSO RISPETTO ALLE MENZOGNE DICHIARATE NEI MIEI CONFRONTI.

ALLA LUCE DEI FATTI, QUELLA RESTERA’ L’UNICA CONDANNA A CARICO DEL SIG. BAFARO VISTO CHE IL PROCESSO MADRE, APPENA CONCLUSO , CHE LO VEDE COMUNQUE COLPEVOLE, TRA MENO DI UN MESE ANDRA’ PRESCRITTO , PORTANDOSI DIETRO UNA SERIE DI INGIUSTE CONDANNE , MA NON CERTO QUELLA DEL PRINCIPALE IMPUTATO ED ARTEFICE DELL’INTERA VICENDA.

PER L’ESITO POSITIVO E PER COME PROFESSIONALMENTE E CON COMPETENZA HA TRATTATO IL MIO CASO VORREI, INFINE, RINGRAZIARE L’AVV. VINCENZO ADAMO.

Pubblicato in Politica

Dopo la requisitoria del pm della Procura di Cosenza Giuseppe Cozzolino che ha già chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati , continuano le arringhe difensive al processo "Promoteo".

I legali degli imputati continuano a sostenere che «nessuno ha falsificato i registri»

E non solo.

Sempre i legali sostengono che «Le lezioni si sono svolte».

La vicenda è quella relativa all’ inchiesta scaturita dalla operazione della Guardia di finanza di Amantea presero in esame i corsi per la formazione professionale finanziati con fondi del Por Calabria 2000/2006, organizzati da una società cosentina, in favore del personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia.

Concluse delle indagini i finanzieri nel marzo del 2012 denunciarono alla Procura della Repubblica di Cosenza tantissime persone per truffa e malversazioni ai danni dello Stato.

E, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, i finanzieri sequestrarono un conto corrente con la somma di circa 180mila euro.

Secondo gli investigatori i corsi di formazione, organizzati per 136 calabresi, tutti titolari di contratti di lavoro a tempo determinato, non sarebbero mai stati realizzati.

Anche oggi mercoledì 7 dicembre le discussioni del collegio difensivo che dovrebbero concludersi in giornata.

Le eventuali controrepliche saranno fissate per il 19 dicembre giorno in cui il giudice Francesca De Vuono dovrebbe emettere la sentenza

Prima di natale quindi la sentenza .

Si avvia a conclusione il processo “Promoteo” sui corsi fantasma , un processo, invero, a rischio di prescrizione.

 

I presunti illeciti , infatti, sarebbero staticommessi tra il 2008 e il 2009.

Poi il giudice che presiedeva il processo è cambiato e il collegio difensivo si è opposto a proseguire nell’escussione dei testi, ottenendo di risentirli tutti.

I difensori hanno contestato le indagini fatte dalla Guardia di Finanza di Amantea. Secondo i legali degli imputati i finanzieri avrebbero fatto una serie di copia e incolla nei verbali di sommarie informazioni relativi alle persone che erano state convocate dagli investigatori e tutte praticamente partecipanti ai corsi che secondo l’accusa non sarebbero mai stati svolti.

 

Il pubblico ministero Giuseppe Cozzolino ha chiesto la condanna di tutti gli imputati tranne uno.

Nel mirino del pm Cozzolino sono finiti ben 8 programmi di formazione per un ammontare complessivo di 370mila euro, erogati dalla Provincia grazie ai fondi Por della Regione.

Per la procura di Cosenza gli imputati avrebbero certificato di aver sostenuto spese per le attività formative che invece sarebbero state svolte soltanto parzialmente o non sarebbero state svolte affatto.

Inoltre avrebbero certificato una durata dei corsi superiore a quella effettiva e avrebbero anche falsificato le schede relative all’accertamento delle competenze di quanti avevano partecipato ai corsi.

E infine: avrebbero documentato spese fittizie e in alcuni casi non avrebbero fornito il materiale didattico ai partecipanti alle lezioni.

Il collegio difensivo è pronto a respingere tutte le contestazioni.

Se anche il giudice monocratico Francesca De Vuono avrà il tempo di emettere la sentenza di primo grado, in Appello l’inchiesta avrà il suo epilogo per intervenuta prescrizione.

Comunque ecco le richieste formulate dal pubblico ministero Giuseppe Cozzolino:

Aniello Bafaro 2 anni e 6 mesi;

Maria Luisa Vivacqua 1 anno e 4 mesi;

Libero Cafaro 1 anno e 4 mesi;

Antonio Malizia 14 mesi;

Paola Vivacqua 1 anno e due mesi mesi;

Anna Maria Caristia 9 mesi;

Natale Ermes Manzi 9 mesi;

Carmine Ruggiero 9 mesi;

Paola Sanna 9 mesi;

Francesco Marino 9 mesi;

Rosario Marra 9 mesi;

Rosa Fasci Spurio 9 mesi;

Domenico Tonnera 9 mesi;

Mario Pescatore 9 mesi;

Rosanna Mannarino 9 mesi;

Maria Torremoto 9 mesi;

V. G. 9 mesi;

Emilia Aiello 9 mesi;

D. B. 9 mesi;

Domenica Falsetti 9 mesi;

Vincenzo Merenda 9 mesi;

Loredana Naccarato 9 mesi;

Antonio Scornaienghi 9 mesi.

Anna Russo 6 mesi;

Elvira Venneri 6 mesi;

Antonella Biondi 6 mesi;

Carlo Bruno 6 mesi;

Renato Filice 6 mesi;

Giovanni Spataro 6 mesi;

Franca Falbo 6 mesi;

Silvio Buono 6 mesi;

S. T. 6 mesi;

G. M. 6 mesi;

Anna Maria Mannarino 6 mesi;

Loredana Attanaglio 6 mesi;

Lina Falsetti 6 mesi;

Ada Ruffolo 6 mesi;

Salvio Milioti 6 mesi;

Gregorio Tullo 6 mesi;

Esterina Brancati 6 mesi;

Chiesta l’assoluzione per Gerardo Colavolpe e Paola Vivacqua (per quest’ultima relativamente a tre capi d’accusa).

Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Sergio Calabrese, Franz Caruso, Nicola Carratelli, Angelo Pugliese, Raffaele Rigoli, Antonio Geraci, Pasquale Naccarato, Eugenio Naccarato, Ernesto Granieri, Pierluigi Principato, Rosario Carbone, Ernesto D’Ippolito, Elisa Francesca Esposito, Francesco Porto, Mimmo De Rose e Sergio Campanella.

Pubblicato in Longobardi

Se sul web scrivi “Finti corsi di formazione” ti esce un elenco lunghissimo che coinvolge tantissime regioni italiane ed in primis la Calabria.

 

In questo elenco si trova anche Amantea

Due indagini , due processi, ambedue a rischio di prescrizione

 

L’ultimo è il "Promoteo".

Le indagini vennero condotte dalla Guardia di finanza di Amantea che, nel marzo del 2012, denunciò alla Procura della Repubblica di Cosenza 107 persone per truffa e malversazioni ai danni dello Stato e sequestrò un conto corrente con la somma di circa 180mila euro. 

Dopo 3 anni si arriva in aula e ieri , nel tribunale di Cosenza, sono stati sentiti alcuni dei ragazzi che avrebbero dovuto frequentare le lezioni.

 

Il corso ha interessato 136 calabresi, tutti titolari di contratti di lavoro a tempo determinato.

Alle domande del pm, Giuseppe Cozzolino ( nella foto) , che ha chiesto orari, nomi dei docenti e, a volte, anche il contenuto delle lezioni, i giovani hanno sostenuto di non aver frequentato lezioni vere e proprie ma di aver soltanto firmato un foglio delle presenze.

Alcuni addirittura non hanno riconosciuto le firme apposte sui registri.

In sostanza quei corsi di formazione sostanzialmente non si sono svolti.

 

È stata anche appurata, inoltre, la totale assenza del materiale didattico e di cancelleria, la mancata esecuzione di viaggi scuola e la falsità delle fatture emesse per il servizio mensa riservato agli studenti e agli addetti al corso.

Il corso avrebbe interessato il personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia che avrebbero avuto sgravi previdenziali e assistenziali per un importo pari a circa 250mila euro.

Il processo è stato aggiornato all’11 dicembre.

Pubblicato in Primo Piano
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