Nei giorni scorsi, il prefetto di Cosenza ha “diffidato il consiglio comunale a voler provvedere –si legge nella nota- all’approvazione del bilancio di previsione 2014 nonché della salvaguardia degli equilibri di bilancio esercizio 2014 entro e non oltre il termine perentorio di venti giorni”.
<<Se il comune “diffidato” non approva il bilancio nei termini fissati dalla diffida, parte –commenta il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- la procedura di scioglimento del consiglio comunale, come previsto dal Tuel>>.
Il termine per la deliberazione del bilancio di previsione fissato dal Tuel al 31 dicembre, è stato, per l’anno 2014, dapprima differito al 28 febbraio e successivamente, con decreto del ministro dell’Interno, al 30 aprile, al 31 luglio, infine al 30 settembre.
Ma l’amministrazione comunale di Longobardi, guidata dal sindaco Giacinto Mannarino, non ha ancora provveduto a convocare neppure l’apposita assise consiliare.
<<Il bilancio è lo strumento con il quale –aggiungono i consiglieri Bruno e Cicerelli- il comune programma le attività ed i servizi dell’ente per l’anno successivo.
La sua mancata approvazione determina la paralisi di tutte le attività dell’ente, compresa l’erogazione di servizi essenziali per i cittadini.
In questo caso, il prefetto assegna, come è avvenuto nel nostro caso, al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a venti giorni per la sua approvazione, decorso il quale, si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. A quel punto inizia la procedura per lo scioglimento del civico consesso>>.
Insomma <<predissesto, tasse al massimo, zero servizi ed ora rischio commissariamento>>.
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Longobardi