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Sette persone (tre in carcere, tre agli arresti domiciliari e una con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) sono state raggiunte stamani da altrettante misure cautelari con l’accusa di far parte di un gruppo di spacciatori.

 

 

 

Il blitzè scattato all’alba da parte degli uomini della polizia che stanno dando esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip del tribunale locale su richiesta della procura della Repubblica.

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, la detenzione e cessione di cocaina, marijuana e l’estorsione.

Nel corso dell’attività di indagine sono stati effettuati diversi riscontri e sequestrate delle sostanze stupefacenti.

L’indagine, ha preso avvio dalla denuncia sporta da una “madre coraggio“, stanca delle continue vessazioni a cui era sottoposta dal figlio tossicodipendente, ricoverato presso una casa di cura. Dall’attività investigativa è emerso che la maggior parte degli indagati aveva messo in atto un sistema di “spaccio” collaudato operando soprattutto dalle rispettive abitazioni seppur alcuni di loro fossero agli arresti domiciliari.

Per conoscere i nomi dei destinatari delle misure cautelari occorrerà attendere la conferenza stampa da parte della questura e della procura, in programma in mattinata.

Cosenza 19 ottobre 2018

Pubblicato in Cosenza

La Polizia ha portato a termine le indagini iniziate dopo il tentato suicidio da parte di un assuntore minacciato dagli spacciatori.

Una intera famiglia provvedeva allo spaccio.

Tra gli arrestati due fratelli, la madre e un cugino della moglie di uno dei fratelli.

Ecco i sette arrestati : i fratelli Luca e Danilo Torcasio, la madre, Teresa Espino, 58 anni, Luigi Notarianni, Simone Torchia, Ubaldo Ciliberto ed Enrico Monterosso.

Lo spaccio di eroina e cocaina avveniva  nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme.

Uno degli indagati è anche accusato di tentata estorsione per avere chiesto ad alcuni tossicodipendenti di pagare somme di denaro non dovute a titolo di risarcimento per non aver saldato l'acquisto di dosi prese in precedenza minacciandoli, in caso contrario, di gravi ritorsioni e, in alcuni casi, anche di morte.

Dagli accertamenti compiuti dopo il tentativo messo in atto da un giovane lametino nel giugno 2014, è emerso che lo stesso aveva subito qualche giorno prima pesanti minacce di morte da parte di un componente del gruppo, già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici, se non avesse consegnato una somma di denaro, metà della quale per precedenti forniture di droga.

Alle indagini ed agli arresti ha proceduto il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme.

Pubblicato in Lamezia Terme

Piano, piano la rete della magistratura si spande sugli spacciatori di stupefacenti.

Stanotte a Lamezia Terme dove i carabinieri sotto il governo del comandante Vincelli, hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica nell’ambito di un'operazione denominata “Veleno”.

Smantellata una capillare rete dello spaccio di droga in città.

Ecco cosa ha detto il procuratore Prestinenzi:

“Vorrei innanzitutto precisare che con l’operazione odierna sono complessivamente 18 le persone indagate. Tra queste, una è anche accusata di evasione e un’altra deve risponde di violazione degli obblighi relativi alla sorveglianza speciale. Nello specifico si tratta di 17 misure cautelari, di cui 6 persone sono state tradotte in carcere, altre 9 sono state poste agli arresti domiciliari mentre ad altre 2 persone è stato prescritto l’obbligo di dimora. Nell’operazione di oggi, inoltre, 3 persone non sono ancora state assicurate alla giustizia in quanto irreperibili e, tra queste, una è di Catanzaro. Le indagini condotte dall’Arma dei carabinieri hanno svelato che la rete dello spaccio godeva di legami di un certo livello, ma non esistono comunque prove dirette di collusione con le cosche lametine. Di certo le persone arrestate hanno tutte precedenti penali specifici a vario titolo. Quello che mi preme sottolineare è il ruolo avuto dalle intercettazioni per svelare questa rete di spaccio. Nelle conversazioni si parla di droga con nomi specifici quali la “nera”, la “bianca” o il classico “fumo”. Si tratta di intercettazioni in cui sono presenti conversazioni sia di carattere “autoaccusatorio che “eteroaccusatorio” in cui si fa riferimento a terzi. Per questi ultimi si è proceduto a verifica con osservazioni, appostamenti, perquisizioni che hanno portato, in alcuni casi, anche al sequestro di sostanze così come avvenuto in precedenza per quattro tra le persone che erano già stati arrestati in flagranza. Possiamo dire che la prova delle intercettazioni è più che sufficiente in quanto quello che gli inquirenti hanno avuto modo di ascoltare è do grado molto elevato. Le captazioni sono dunque attendibili anche perché le parti in causa, quando si trovavano in conversazione tra loro, parlavano spontaneamente senza la consapevolezza di essere ascoltati. Tutto questo ci fa dire che le intercettazioni non sono inficiati da alcuna millanteria”.

Ed ecco cosa ha detto il colonnello Ugo Cantoni “Questa nostra attività di oggi dà supporto ad una situazione grave e spesso sottovalutata come lo spaccio di sostanze stupefacente di cui sono vittime i giovani e giovanissimi. Non bisogna mai abbassare la guardia e sottovalutare questo problema perché chi vende stupefacenti in mezzo ai giovani fa un danno enorme”.

Infine la dichiarazione del Comandante Fabio Vincelli: “Questa nostra operazione scaturisce dalla profonda conoscenza del territorio di Lamezia da parte degli uomini del comando stazione di Lamezia con il supporto di quelli del comando provinciale e rientra nella nostra costante attività ed impegno sul fronte della lotta allo spaccio degli stupefacenti. Tra gli arrestati ci sono personaggi visti e rivisti che rappresentano punto di riferimento sul territorio cittadino per quanto riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono personaggi sui quali abbiamo acquisito diversi elementi e sui quali i militari di Stazione e Compagnia hanno sacrificato e messo a disposizione diverso tempo. Nello specifico, posso dire che l’attività nasce da un piccolo riscontro effettuato nel 2011 ma tecnicamente, abbiamo avviato le indagini dal novembre 2012 con tutta una serie di ulteriori riscontri e servizi di osservazione per completare il quadro che già avevamo su queste persone”.

I nomi degli arrestati

- in carcere :

• BUFFONE Giuseppe, nato a Lamezia Terme

• CARUSO Pietro, nato a Lamezia Terme

• FRANCESCHI Rosario, nato a Nicastro

• FRANCESCHI Concetto, nato a Nicastro

• PAOLA Antonio, nato a Nicastro

-agli arresti domiciliari :

• MAZZEI Tommaso, nato a Lamezia Terme

• FRANCESCHI Antonio,

• PAGLIUSO Vincenzo, nato a Lamezia Terme

• NERO Antonio, nato a Lamezia Terme

• FIORINO Domenico, nato a Lamezia Terme

• MORELLO Tiziano, nato a Lamezia Terme

• COSENTINO Pierpaolo, nato a Lamezia Terme

• COSTANTINO Giuseppe, nato a Lamezia Terme

. con obbligo di dimora nel Comune di residenza a carico di:

• MANIACI Luca, nato a Carini

Pubblicato in Lamezia Terme
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