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Stamattina una grande ruspa sta demolendo il capannone sul lungomare di Nocera Terinese che era stato quasi totalmente distrutto dalle mareggiate che avevano imperversato sulla costa tirrenica.

 

Una delle due opere distrutte a Nocera Terinese insieme con il lungomare.

Il mare da ed il mare prende quello che è suo.

E sbaglia chi pensa arrogantemente di fermarlo, magari con qualche masso posto a difesa di opere in accettabilmente realizzate troppo vicine al mare stesso.

Bene allora che dopo il mare intervenga anche l’uomo, anzi nel caso la donna, visto che il sindaco di Nocera Terinese è Fernanda Gigliotti, a restituire ai noceresi anche il volto antico del territorio demolendo opere inutili , anzi pericolose.

Una vicenda inusuale.

Come dice il sindaco “La prima demolizione nel Comune di Nocera Terinese , il primo ecomostro della costa Tirrenica Calabrese e forse di tutta la Calabria". 

Insomma dalla "Prima pietra" alla "Prima Ruspa".

"Oggi – ha chiarito ancora la Gigliotti - vogliamo iniziare a scrivere una nuova pagina di Nocera, fatta di politiche sostenibili per le persone e per il territorio. Deve passare l’idea che questa Giunta lascerà il segno cancellando quelli del fallimento, un fallimento economico, politico e anche ambientale, perché ha provocato danni a sud tra erosione e degrado". 

"Questo fabbricato era diventato un dormitorio per tanti migranti – ha infine precisato il Sindaco – abbiamo avuto paura che ci morisse qualcuno perché ogni giorno ne stava cadendo un pezzo. Abbiamo dovuto aspettare che andassero via i turisti per procedere con la demolizione. Se non ci sbrighiamo a smantellarlo subito, le mareggiate di questo inverno porteranno a sud queste travi che sono pericolose sia dal punto di vista ambientale che per l’incolumità delle persone". 

“L'abbattimento e lo smaltimento dell'ecomostro, ovviamente, è realizzato ponendone a carico della proprietà l'intero costo.

E di fatti la demolizione del capannone era stata ordinata fin dal mese di giugno scorso.

Ad oggi abbiamo dovuto registrare l'inottemperanza della società proprietaria che ci obbliga, quindi, ad agire in via sostitutiva e urgente, giacché l'approssimarsi della stagione invernale precluderebbe la demolizione, la rimozione e la bonifica in sicurezza.

Stasera la bellezza dell'ultimo tramonto si consumerà ancora sulle macerie di un fallimento di un progetto politico, urbanistico ed economico.

Da domani sorgerà un nuovo sole e al tramonto sarà tutta un'altra storia”.

Pubblicato in Lamezia Terme

Perviene e diffondiamo il seguente Comunicato Stampa

“A seguito della costituzione del Comitato Spontaneo “Ricostruiamo il ponte sul Savuto”, costituitosi in Nocera Terinese, la cui unica finalità è la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto crollato nel dicembre 2008, finalmente si è acceso il dibattito sulla ricostruzione della suddetta opera.

In questi ultimi giorni la stampa, e non solo, ha dato ampio spazio alla mancata ricostruzione del ponte che oggi sembra essere all’agenda di tutti. Il Comitato accoglie con favore l’iniziativa della Presidente Ferro, coadiuvata da altri autorevoli amministratori regionali, che con un tavolo tecnico affrontano la questione in maniera concreta. Avevamo già assaporato l’atmosfera di novità, quando in virtù della corrispondenza intercorsa, l’interlocutore principale, e cioè la presidente Ferro, dava positivo riscontro, a prescindere dai contenuti, mostrando un certo interesse alle nostre sollecitazioni. Avremmo preferito un contatto più diretto, face to face, ma al di là dalle forme di dialogo a noi importano le azioni e che alle parole facciano seguito eventi coerenti con le stesse. Per esempio ci piacerebbe che, come preannunciato, il Comitato fosse informato in merito alle questioni dibattute al tavolo tecnico.

Le vicende del ponte, oggi, inevitabilmente, sono, e nei prossimi giorni lo saranno sempre di più intersecate dalla campagna elettorale che si sta sviluppando per l’approssimarsi delle elezioni politiche. Siamo certi che le speculazioni non avranno un terreno fertile, le polemiche non distrarranno l’azione del comitato dall’obiettivo primario: riavere il ponte, riattivando la normalità negli scambi tra i principali centri interessati (Campora San Giovanni e Nocera Terinese) e riconsegnando il territorio alla collettività. I cittadini sapranno distinguere le preposizioni serie e concrete che tendono a dare le risposte attese dagli scaricabarili o dalle pretestuose ricerche di responsabilità altrui o fantomatici meriti di parte, siano essi collettivi e/o personali.

Consapevoli che la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto costituisce un interesse pubblico diffuso, comprovato dalle consistente raccolta firme a sostegno dell’attività del comitato, abbiamo avanzato richiesta di un Consiglio Comunale Aperto dove dibattere dello stato delle cose, ma soprattutto informare i cittadini, alla presenza delle personalità politiche-istituzionali, organizzazioni e associazioni presenti sul territorio e di tutti quei soggetti interessati, con particolare attenzione Comuni del Basso Savuto. E’ auspicabile, per varie ragioni, che ciò possa avvenire presto, ma ci dichiariamo ottimisti anche in virtù della sensibilità al problema che il Sindaco, e non pochi Consiglieri Comunali, di Nocera T. hanno dimostrato nei diversi incontri pubblici ad oggi avuti.

Per l’Ufficio di Coordinamento  Filippo Motta- Saverio Rocchino - Armando Orlando”

Pubblicato in Campora San Giovanni
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