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Redazione TirrenoNews

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Gli investigatori intervenuti la notte scorsa in una delle villette poste sul lungomare di Belmonte Calabro sono sulle tracce dei ladri che sono entrati per rubare.

 

Si tratta di villette che in questo periodo non sono abitate e che quindi sono apparse un ghiotto boccone.

 

Nessuna notizia è trapelata su eventuali altre effrazioni nelle altre case della stessa zona.

L’unica notizia certa è che ad un certo punto è scattato l’allarme e che vigilanti e Forze dell’ordine sono intervenuti.

 

Ma i ladri erano già andati via.

 

Non si esclude che le telecamere della zona possano aver registrato qualcosa che possa condurre agli autori della effrazione.

Se la informazione dovesse risultare attendibile non si può essere escludere che se i ladri fossero della zona potrebbero anche essere riconosciuti con le conseguenze del caso.

 

Sembra, invece, certo che questa volta non possa trattarsi dei 4 extra comunitari che hanno imperversato anche nelle nostre zone fino a quando sono stati arrestati.

Restiamo in attesa di eventi, successivamente ai quali potremo avere anche maggiori informazioni sui proprietari della villa.

Amantea: I gravi danni provocati dai TIR che usano la SS18

Martedì, 05 Aprile 2016 17:28 Pubblicato in Politica

Ho abitato per qualche anno sulla SS18 ed ho dovuto subire per più tempo il rumore dei TIR che utilizzavano la statale.

 

Poi il comune ha emanato una apposita ordinanza di cui è stata chiesta la applicazione a tutte le forze dell’ordine.

Ed il fenomeno si è ridimensionato fortemente.

 

Negli uffici comunali ho lasciato una indagine fonometrica realizzata nell'ambiente esterno come previsto dal DPCM 01/03/91 con l'utilizzo di tecniche di misura dell'inquinamento acustico e strumentazione come previsto dal DM 16/03/98, dalla quale è risultato il fortissimo inquinamento fonometrico in particolare della SS18.

 

Per il comune scrissi alle Ferrovie dello stato chiedendo la attuazione delle misure a difesa dell’inquinamento da rumore prodotto dai treni e la risposta fu la possibilità di esecuzione entro 20 anni dalla data della richiesta . Mancano solo 2 anni..

Nei giorni scorsi , però, un amico che abita sulla SS18 si è lamentato non solo del rumore ma anche delle forti vibrazioni prodotte dai TIR alla propria abitazione.

Sin tratta di persona serissima per cui non posso avere dubbi sulla veridicità della sua denuncia

Gli ho suggerito di rivolgersi all’amministrazione che può ( e deve) fare molto, anche soltanto facendo attuare la vecchia ordinanza ed eventualmente riproponendola, sollecitando una forte attenzione da parte delle Forze dell’ordine , disponendo la ripetizione della indagine fonometrica utilizzando il vecchio fonometro o, se vera la informazione ,utilizzando il nuovo apparecchio di cui è dotata la Polizia Municipale.

Nelle more della sua sollecitazione ne parliamo noi.

E ricordiamo che in Italia l’85,5% delle merci viaggia su gomma, il 13% in più della media europea, il 20% in più della Germania. E siamo affollati. Secondo l’Istat, su 6.726 chilometri di Autostrade, viaggiano 4 milioni e mezzo di camion.

Ad eccezione della statale 18. Con tutti i rischi che la presenza di questi grandi autocarri comporta, presenza che induce , insieme a photored ed autovelox, a disertare la statale 18. Al limite se non oltre la follia, ci sembra!

E senza dimenticare l’ inquinamento ambientale provocato dai gas di scarico che vengono emessi dai grandi camion che transitano per la città , specie quando costretti a fermarsi ai semafori o quando si accingono a fare il tratto in salita verso nord.

Anche per questo problema si impone che l’amministrazione provveda a far accertare da competenti laboratori il tasso di inquinamento ambientale che siamo costretti a subire.

E resta sempre da capire perché i TIR non utilizzano l’autostrada.

E perché nessuna Forza di Polizia elevi contravvenzioni alla antica ordinanza sindacale.

Ahimè domande e suggerimenti destinati a restare senza risposte.

Giuseppe Marchese

ROTONDA, 5 aprile 2016 – Due uomini di Orsomarso (cs) sono stati  deferiti alla Procura della Repubblica di Paola per danneggiamento e furto di piante.

 

Il provvedimento arriva al termine di una accurata indagine del Comando Stazione del Corpo Forestale di Campotenese a seguito di alcuni tagli furtivi rinvenuti in c.da Armarotonda del Comune di Orsomarso, area questa ricadente in “Zona 1” del Parco Nazionale del Pollino e di difficile accesso per la morfologia del territorio.

 

Nei pressi di questa area è stato trovato al’interno di un piazzale della legna depezzata le cui indagini, a cui hanno partecipato anche i reparti di S.Agata D’Esaro ,Morano e Saracena,  hanno confermato provenire dalla località oggetto del taglio furtivo.

In particolare questo piazzale veniva usato per depositare il materiale trafugato prima di essere trasportato con un mezzo presso la destinazione finale.

 

Dai controlli effettuati sono stati posti sotto sequestro circa 35 quintali di legna già depezzata e tutta l’area interessata al taglio abusivo di 376 piante di Leccio di proprietà del Comune. 

 

Area demaniale nella quale è stata rinvenuto anche diverso legname giacente sul letto di caduta ancora non lavorato e recuperato (circa 200 quintali).

Il taglio furtivo ed irrazionale delle piante ha denudato il soprassuolo creato degli spazi che potrebbero compromettere  l’integrità idrogeologica della zona topografica a causa della pendenza elevata.

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