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O più esattamente davanti al municipio, sempre se Corso Umberto Primo possa corretta mente essere inteso come parte del centro storico

Grande festa con un parterre di grandi cuochi che hanno rifocillato i presenti a prezzi bassissimi

Per primo un buon piatto di spaghetti con la mollica ormai diventato il piatto clou delle sagre amanteane, preparato per attrarre chi non vuole cenare a casa

Per secondo due pezzi di baccalà, in onore della tradizione calabrese di attenzione alla gastronomia del nord europa, (La maggior parte del merluzzo pescato nel mondo proveniva dai Grandi Banchi di Terranova (Grand Banks), una zona di bassi fondali situata nell’Atlantico settentrionale, e dalle coste del Labrador. Oggi il merluzzo rientra nella lista rossa di Greenpeace, che segnala le specie marine a rischio di estinzione a causa della pesca intensiva o i cui metodi di allevamento siano estremamente dannosi per l'ambiente), al posto delle sapide alici nostrane di cui Amantea poteva vantare una grande pesca , ormai solo un ricordo.

E per dolce- solo all’occorrenza- 2 monacelle.

Volendo con quanto sopra ci mangia in due

Abbiamo chiesto ad un ragazzo seduto sul ciglio di un gradino di Via Cavour : “Spaghetti alla mollica?. Come sono?” ed ottenuto un sorriso ed un “Ottimi”

Ad accompagnare la serata di conoscenza del centro storico un trio disallineato che cantava e suonava( ?) di tutto, un piccolo tamburello compreso.

Per gli amanti della storia locale un giro per i vicoli ancora praticabili del centro storico alla ricerca di quell’anima ormai sempre più nascosta del centro storico , evitando la più parte inavvicinabile e già crollata o prossima al crollo che vi faremo vedere a breve , tra cui il più antico forno amanteano, la più antica chiesa amanteana, la mitica sede del sedile di San Basilio, l’ingabbiato collegio dei Gesuiti e tanto altro. E tutto grazie a Giuseppe Sconzatesta uno “chaperon” d’eccezione ed alla sua mappa del centro storico.

Pubblicato in Cronaca

Al via la fiera di Amantea edizione 2014 nel migliore dei modi, tanta gente e tanto divertimento aspettando il WeekEnd

 

Una fiera strana questa edizione del 2014, almeno climaticamente. Normalmente questo evento unico per la città o meglio per il comprensorio è accompagnato da un clima ben più che primaverile, con amanteani ed ospiti che stanno in maniche di camicia. Non è così, od almeno sembra, quest’anno. Ma ancora non è detto.

 

Per il resto invece alla grande. L’evento di apertura è andata ben al di là delle affermazioni degli amministratori e sembra aver colto nel segno di un grande evento.

Nella foto piccola un drone. È la prima volta che registra la fiera ed i suoi momenti. Il segno dei tempi che cambiano mentre si cerca quasi disperatamente di conservare memorie che non conservate ognuno legge od interpreta secondo una propria visione, più o meno veridica in quello che la storia ci ha mal conservato o forse noi abbiamo mal conservato.

Il senso più profondo di questo evento infatti lo ha colto il sindaco Monica Sabatino affermando che. «Lavorando con passione e coinvolgendo le forze sane della città abbiamo mostrato il nostro lato migliore: quello dell’accoglienza. L’auspicio è proseguire su questa strada con l’obiettivo di essere sempre più fieri del luogo in cui abbiamo scelto di vivere e crescere».

Certamente come dice Caterina Ciccia , il Mastrogiurato, occorre ringraziare quanti hanno dato vita a questo evento che ben la di la del folclore ha la veste della rievocazione arricchita.

E che sia stata ricca lo si è visto non dai costumi ,alcuni splendidi , antichi e veri, come quelli di falconara Albanese, ma soprattutto dalla intensa partecipazione dei comuni viciniori.

C’era Paola con un San Francesco molto paziente che ha atteso lungamente il corteo che è giunto con un po’ di ritardo rispetto ai tempi annunciati.

E poi c’erano San Lucido, San Pietro in Amantea, Cleto, Belmonte Calabro, Falconara Albanese, Mendicino, Malito, Longobardi, quasi tutti con i gonfaloni e le fasce dei sindaci.

Ed erano stati curati anche i particolari. In cielo era stata messa anche una falce di luna che osservava come sempre gli eventi a cui gli uomini sogliono dare essenza; una falce di luna destinata a crescere nei prossimi giorni e pronta a fare bella figura per quanto sappia che la gente avrà gli occhi bassi per osservare la merce che i “ferari” esporranno sulle loro bancarelle.

Grandi e piccoli a curiosare .

Gente che ha posto la propria attenzione soprattutto sugli sbandieratori e sulle simpatiche e vive tamburine di Bisignano e sui costumi tra cui brillavano quelli di Falconara Albanese e di Belmonte Calabro ricchi della loro bellezza e della originalità.

All’Auser ed alla sua “Pasta con la mollica” un grande, solito elogio.

All’associazione teatrale “Il Coviello , alla Pro Loco, alla Klampete, altrettanti elogi per l’impegno profuso nelle rappresentazioni con le quali tentano di creare emozioni tra i presenti.

Lo ha ricordato la consigliera comunale Caterina Ciccia che è necessario sia ricordata come il primo Mastrogiurato donna in cinquecento anni di vita della Fiera di Ottobre.

GALLERIA FOTOGRAFICA - Realizzata da TirrenoNews.it

Pubblicato in Primo Piano
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